Guidolin: “Il Parma ha un gruppo straordinario, per vincere dobbiamo fare la gara perfetta”

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È il momento più delicato della stagione, ma dall’espressione di Francesco Guidolin traspare soltanto serenità e sicurezza. Con la fondamentale sfida casalinga contro il Parma di Roberto Donadoni alle porte, il tecnico bianconero ha parlato in conferenza stampa della condizione dei suoi ragazzi e delle aspettative per questo finale di campionato.

Come sta la squadra?
“Benatia è tra i disponibili e in questa settimana il lavoro come sempre è andato bene. Purtroppo abbiamo avuto problemi con Floro e Fabbrini che non saranno disponibili per domani, per cui dobbiamo trovare delle soluzioni alternative per l’attacco. Il lavoro della squadra comunque è andato bene, si è allenata bene ed è preparata per la partita dal punto di vista fisico e atletico”.

Continuerà con il 3-5-1-1 o pensa di provare soluzioni alternative vista l’assenza di Fabbrini e Floro Flores?
“Anche se avessi avuto Fabbrini e Floro è un momento in cui stiamo sviluppando il nostro 3-5-1-1 e talvolta lo modifichiamo in un altro assetto, abbiamo fatto anche il 3-4-1-2. Non dipende solo dalle assenze, lo avrei provato lo stesso anche se entrambi fossero stati a disposizione”.

Si può dire che le prossime tre partite valgono di più?
“È meglio pensare al Parma che ci ha battuto tre volte su tre e concentrarci su un avversario alla volta come abbiamo sempre fatto. È necessario fissare la concentrazione sull’avversario di domani e su una partita sicuramente molto difficile per noi. Il punto lo facciamo domani dopo la partita e dopo aver affrontato il Parma”.

Il Parma gioca contro l’Udinese come se fosse una finale da quando lei è andato via dal club ducale. C’è qualcosa di personale tra lei e i ducali?
“No, anche noi dobbiamo fare la partita perfetta, perché noi vinciamo solo se facciamo la partita perfetta. Non dobbiamo occuparci di come arriva l’avversario all’appuntamento, dobbiamo arrivarci noi nel modo migliore. A Parma ho lasciato un gruppo straordinario, sono convinto che vogliano fare bene quando mi incontrano per la stima reciproca. È normale, quando io ero giocatore affrontavo i miei ex allenatori con cui ero stato bene per dimostrare che ero cresciuto. Dobbiamo essere bravi noi, è questa la cosa che conta di più”.

Cosa pensa della squadra allenata da Roberto Donadoni?
“Il Parma è un’ottima squadra da un punto di vista dell’organico, ve lo posso garantire. Ci sono ragazzi che con me hanno fatto un campionato importante, il primo anno dopo la promozione dalla serie B. Abbiamo lottato insieme a lungo per le coppe europee, fino a febbraio. Poi abbiamo avuto un brutto periodo durante la pausa invernale, però eravamo quinti in classifica a Natale. Conosco alcuni giocatori, inoltre i gialloblu si sono rinforzati con gli acquisti di Giovinco, Paletta, il ritorno di Mariga e Floccari. È una bella squadra con giocatori importanti, ben allenata da Donadoni che è un ottimo allenatore, e siccome non è ancora tranquilla domani sarà molto dura, ma dobbiamo essere pronti. Con la Lazio i crociati hanno meritato di vincere e adesso contano tanto gli aspetti nervosi. Contano tanto le forze fisiche, le forze rimaste, la tattica, ma contano molto di più le motivazioni. Noi domani dobbiamo essere al 110%”.

Barreto potrà dare il suo contributo già da domani?
“Barreto è pronto, potrebbe essere scoccata anche la sua ora. Dal primo minuto? Ci può stare, è un’ipotesi che sto valutando. Deciderò domani”.

Quali tasti sta toccando per sollevare il morale della squadra?
“Io penso che, come già detto in altre conferenze stampa, i nostri ragazzi meritano sempre e comunque un grande applauso perché stanno disputando una stagione molto bella. Non finirò mai di essere orgoglioso dei nostri giocatori, stanno vivendo un momento delicato, ma la mia squadra non ha mai mollato ed è sempre uscita dal campo spremendo l’ultima goccia di sudore. Adesso i nostri ragazzi avrebbero anche il diritto di essere stanchi perché siamo con il Milan la squadra che ha giocato di più, ma non dobbiamo sentire la stanchezza e sono convinto che non siamo stanchi. Non parlo di risultati ma di prestazioni, perché so come lavorano e da chi sono preparati. Non mi riferisco a me ma ai miei collaboratori, e so quanto sia curato ogni aspetto per cercare di metter il gruppo nella migliore condizione per potersi esprimere al meglio. Non hanno bisogno di tirarsi sù il morale, hanno bisogno di una vittoria, ma la vittoria arriva se fai tutto bene e se fai la partita perfetta”.

Può essere fondamentale il rientro di Benatia?
“Sì, è nella lista dei convocati e mi auguro di averlo a disposizione domani. Come ho detto martedì scorso, da adesso in avanti un allenatore può attingere alla fortuna solo parlando di giocatori a disposizione o non disponibili. Una squadra che ha tutti i disponibili vuol dire che ha lavorato bene e che ha avuto un pizzico di fortuna. Chi purtroppo non ha la rosa al completo deve fare di necessità virtù. Benatia è stato in Coppa d’Africa, coppa che ci ha massacrato letteralmente. Ci sono voluti venti giorni per ritrovare il miglior Benatia, Badu non l’avremo più per il resto della stagione e Asamoah è arrivato in condizioni fisiche non perfette e credo abbia risolto il problema alla spalla solo sei o sette giorni fa, non di più. Per quello dico che i miei giocatori meritano un grande applauso, perché questa stagione è stata costellata da insidie, momenti, trabocchetti che ci potevano mettere in grandissima difficoltà. Invece questo gruppo è riuscito a spingere con grandissima forza per i primi cinque mesi, regalando alla gente che ci è venuta a vedere momenti di grandi calcio e una classifica straordinariamente importante. Adesso siamo nel nostro momento in cui i risultati non vengono o vengono molto di meno, ma anche questo poteva essere previsto, perché non potevamo pensare che questa squadra tenesse due punti di media per tutta la stagione. Cerchiamo di superare insieme il momento di difficoltà, e con orgoglio e determinazione, tentiamo di rimanere agganciati al gruppetto delle squadre che giocano per le coppe europee e di superare contemporaneamente questo momento delicato”.

Ha mai pensato di spostare Di Natale dal suo ruolo di prima punta, magari grazie all’inserimento di Barreto?
“Mi piacerebbe vederli insieme perché sono convinto che parlino lo stesso linguaggio, il classico linguaggio dei giocatori di classe. Anche dal punto di vista tattico possono scambiarsi il ruolo di prima punta perché hanno qualità, caratteristiche simili e classe. Sono molto curioso di vederli all’opera insieme, non ho mai avuto la possibilità di provarli e non so nemmeno se potrò averla domani. Anche se Barreto è disponibile non posso aspettarmi da lui 90 minuti di fuoco”.

Torje si sta integrando sempre di più?
“Gabriel sta facendo molto bene. Ha avuto il suo periodo di appannamento, ma era normale per un ragazzo che è venuto da un altro paese Tutti hanno fatto fatica: Sanchez non era quello dell’anno scorso quando è arrivato qui, così come Isla e Asamoah. Bisogna dare tempo ai ragazzi di crescere, conoscere, capire, però nell’ultimo periodo lo vedo vispo, sveglio e brillante. È un giocatore diverso rispetto agli altri attaccanti, ma secondo me ha le qualità per emergere: anche in questo caso la società non ha sbagliato”.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]