Il PSG devolve 100mila euro ad Azione contro la fame

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“Ci auguriamo che anche le squadre e i calciatori italiani possano replicare questa iniziativa, facendo un gesto di solidarietà a beneficio di milioni loro tifosi sparsi nei 50 Paesi in cui operiamo”

PARIGI – Il Paris Saint-Germain, il club più titolato della Francia, ha deciso di intensificare il proprio sostegno a favore dei progetti promossi da Azione contro la Fame / Action contre la Faim in tutto il mondo.

La società parigina, infatti, ha donato 100.000 euro alla sede francese dell’organizzazione. La somma consentirà alla ONG di fornire al personale e agli operatori impegnati sul campo dispositivi di protezione individuale: in particolare, 100.000 mascherine, 3.000 occhiali protettivi, 1.500 guanti riutilizzabili, 1.000 camici protettivi, 2.000 gel igienizzanti e 200 termometri, sostenendo le attività di screening e il trattamento dei bambini malnutriti nei territori in cui l’organizzazione è impegnata.

Il presidente e CEO del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaïfi, ha sottolineato l’importanza dei programmi promossi da Azione contro la Fame / Action contre la Faim nei Paesi più colpiti dalla malnutrizione in Africa, Asia e Medio Oriente.

“I team di Azione contro la Fame sono, oggi, in prima linea nel contrasto alla pandemia nelle aree in cui già operano per combattere la fame e la malnutrizione – ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame –. È fondamentale, per il nostro staff, poter continuare le nostre operazioni intervenendo, laddove è necessario, in tutta sicurezza. Per questo siamo molto grati al club parigino, che permette alla nostra sede francese di acquisire degli importanti strumenti di lavoro. Mi auguro che anche le squadre di calcio e i calciatori del nostro campionato, da sempre attenti all’aspetto della solidarietà, possano replicare questa bella iniziativa, facendo un gesto di solidarietà che andrà a beneficio di milioni loro tifosi sparsi nei 50 Paesi in cui operiamo”.

Tali aiuti saranno diretti alla comunità più a rischio, come quelle che vivono nei campi profughi in Bangladesh e Giordania, nonché in Repubblica centrafricana e Madagascar. L’attività di Azione contro la Fame, intanto, prosegue in tutto il mondo grazie a misure rafforzate in tema di prevenzione e controllo dei contagi e programmi di emergenza in tema di salute e nutrizione per i soggetti più vulnerabili, con particolare riferimento ai bambini.