Il sonno della ragione del Genoa ha generato il mostro della sconfitta

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Miei cari amici genoani di ogni ordine e grado oggi pomeriggio il Genoa ha dato una brutta mazzata all’obiettivo dell’ottavo posto. Ma quel che più sconforta è stata l’abulia cronica che ha pervaso la prestazione dei giocatori per gran parte della gara. Dal sonno della ragione del Grifone (generante il “mostro” dello 0-1 finale) si sono svegliati a tratti soltanto Palacio, Criscito e Dainelli. Forse è stato causato dai primi tepori primaverili o chissà da cos’altro. Fatto sta che il presidente Enrico Preziosi (già deluso e arrabbiato dopo il 5-2 con l’Inter) ha fatto benissimo a rimproverare la squadra, ricordando che chi gioca nel Genoa ha il dovere di onorare la maglia dando il massimo.

E ha fatto bene anche per un altro motivo: se in passato il finale del campionato è stato spesso contraddistinto da cali di rendimento, stavolta è stato compiuto un ulteriore spiacevole passo all’indietro. Mancava proprio il raziocinio in campo: con un atteggiamento mentale siffatto il Cagliari, ben disposto con una ragnatela di centrocampo difficile da superare, sembrava il Manchester United o il Real Madrid. E non è la sconfitta che ha fatto infuriare i tifosi che hanno fischiato a più riprese Rossi & co: è il modo bislacco in cui è maturata.

Con la sconfitta odierna il simpatico e schietto Ballardini ha perso una prima quota punti per la propria riconferma. Intendiamoci: una giornata storta può capitare e magari domenica a Torino può accadere che il Genoa si trasformi. Ciò che ha lasciato perplessi è stata l’indecisione del tecnico rossoblù, mentre la squadra annaspava in difficoltà. Immagino che abbia visto una registrazione dell’ultima gara dei sardi a Napoli: hanno giocato con lo stesso modulo anche oggi al Ferraris. Una volta compreso che il “muro mobile” dei 5 centrocampisti disposto da Donadoni era impossibile da superare, stando anche Konko fuori ruolo e fuori fase, sarebbe stato più opportuno inserire subito Antonelli a sinistra e collocare Rossi a destra per spingere sulle fasce e creare gioco. Anche la mossa di Paloschi è stata ritardata: in panchina c’è anche un certo Mauro Boselli, ma è destinato a restarci.

Poteva tornare utile un uomo d’area che mettesse in difficoltà la difesa avversaria. Ma ormai è andata. Adesso Ballardini dovrà strappare necessariamente un risultato positivo contro la Juve: ma è inevitabile che in settimana si scatenerà il toto-allenatore. E se tornasse Gasperini? Preziosi l’ha sempre escluso, ma i grandi “amori” difficilmente finiscono senza lasciar traccia sui loro protagonisti. Comunque restano 7 partite al “Balla” per convincere il presidente con un distacco di 4 punti dal Palermo ottavo in classifica: forza e coraggio!

[Marco Liguori
 – Fonte: www.pianetagenoa1893.net ]