Inter: 4-2-3-1 o 4-3-1-2 contro l’Hajduk?

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È solo il 2 agosto e la pre-season dell’Inter è già alle spalle. Merito – si fa per dire – di un calendario fittissimo come quello europeo che pone subito in tabella un incontro di caratura internazionale. Ma soprattutto demerito dell’Inter che fu di Gasperini prima e di Ranieri poi, capace di non raggiungere la zona Champions e neppure quella che consente l’ingresso diretto al tabellone principale di Europa League. E allora ecco l’inferno dei preliminari (due turni se tutto andrà liscio) prima del purgatorio dell’Europa meno nobile.

LA TATTICA – Stramaccioni ha gli uomini contati, e questo potrà essere un fattore importante in chiave formazione. Nell’elenco dei convocati mancano in parecchi, tra ‘epurati’ (Pazzini e Julio Cesar) e infortunati (Maicon, Alvarez, Stankovic, Obi, Mariga e Longo). Oltre a Ranocchia, che non è partito con la squadra per le indagini della Procura e l’ordine a comparire domani. E siamo solo a inizio agosto. Il reparto maggiormente martoriato è quello mediano, proprio lì dove già in partenza restano parecchie carenze. L’ultimo test col Celtic ha dato indicazioni chiare: l’equilibrio col 4-2-3-1 è piuttosto labile e forse sarà il caso di ripiegare in un più coperto 4-3-1-2 (o 4-3-2-1, molto dipenderà dai movimenti di Palacio e Sneijder). Da verificare Samuel: The Wall è convocato, ma non gioca dalla seconda amichevole stagionale e forse verrà risparmiato.

GLI AVVERSARI – L’Hajduk del tecnico Krsticevic è solito giocare con il 4-2-3-1. Gioco aggressivo, pressing alto e tante verticalizzazioni. Un progetto rinnovato, più per problemi economici che per vero intento. Lo scorso anno, la squadra di Spalato è arrivata a un’enormità dai rivali della Dinamo Zagabria: 21 punti il distacco. Contro i nerazzurri, per l’Hajduk si tratta di una sorta di premio, con l’incasso che servirà a sanare qualche debito. Debiti che hanno messo a rischio anche l’ammissione al campionato croato, già cominciato e pure bene dagli uomini di Krsticevic. Un pari all’esordio con l’Istra e poi la vittoria nel derby con l’Rnk Spalato.

I PERICOLI – Superati i modesti lettoni dello Skonto Riga (2-0 in casa e sconfitta indolore 1-0 in trasferta), l’Hajduk punta l’Inter con la sua stellina Ante Vukusic, attaccante rapido già nel giro della nazionale di Igor Stimac assieme al difensore Mario Maloca. Sono loro due i punti di forza dei croati. Attenzione anche a Maglica, che in caso giocasse andrebbe a supportare proprio Vukusic. Questo il probabile 11 dei croati (4-2-3-1): Blazeivc; Vrsajevic, Maloca, Milovic, Jozinovic; Radosevic, Lustica; Oremus, Andrijasevic, Caktas; Vukusic.

DOVE COLPIRE – Va sottolineata l’assenza di un giocatore dalle spiccate qualità individuali e l’inesperienza data dalla giovane età media. Tanti i giovani promettenti: da Caktas a Radosevic, passando per Andrijasevic e Jozinovic. Portiere Blazic a parte, però, il resto del gruppo potrebbe patire non solo il tasso tecnico dei nerazzurri, ma anche la differenza abissale in fatto di spessore caratteriale. Smorzare presto gli entusiasmi di uno stadio Poljud verosimilmente tutto esaurito sarà la chiave per mandare in confusione l’Hajduk e arrivare al risultato pieno.

OCCHI PUNTATI SU… Wesley Sneijder. Per uno come lui che fino al 20 luglio aveva ai piedi ancora le ciabatte da mare non sarà semplice calarsi immediatamente nel clima da partita ufficiale. Ma lo Sneijder vero non è quello dell’ultima stagione, bensì quello che esordì nel derby poche ore dopo essere atterrato a Milano da Madrid. Quello, per intenderci, che giocava e segnava a Kiev pure se mezzo rotto. Ecco, con quello Sneijder lì allora sarebbe tutta un’altra Inter. Contro Como e Celtic si sono visti segnali incoraggianti. Stramaccioni si affiderà alla sua classe per far muovere l’Inter come una squadra vera, viste anche le carenze croniche in cabina di regia dopo l’addio a Thiago Motta.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]