Inter e Juve, linea calda. Quagliarella, Miccoli, Sculli e Frey: amarsi e poi dirsi addio? E’ il mercato degli incroci pericolosi

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Una telefonata allunga la sfida. Quella tra Juve e Inter. Il nuovo duello di mercato made in Italy. Il cellulare è quello di Andrea Agnelli, dall’altra parte Massimo Moratti, storia di qualche giorno fa.

La Juve è a Mosca, Marotta e Paratici vogliono chiudere per Krasic ma trovano un’improvvisa resistenza. I russi mettono in mezzo il City (fuoco) e pure l’Inter (fuochino), si rischia il primo incidente diplomatico dell’estate. E’ allora che interviene Agnelli, è allora che Moratti si conferma un signore, una telefonata per sancire un gentleman agreement, per non farsi del male sullo stesso giocatore, per non farsi mettere in mezzo dal Cska.

L’Inter si ferma, la Juve aspetta, Krasic pure. Solo e se Marotta dovesse stufarsi, allora Benitez potrebbe riprovarci per un suo vecchio pallino. L’Inter e la Juve, incroci pericolosi. Perché anche su Bonucci si è rischiato un altro tamponamento. Determinante però la carta-Criscito, funzionale, indispensabile per chiudere il cerchio e alla fine i tasselli si comporanno automaticamente: Bonucci alla Juve, Criscito al Genoa, Palladino che resta a metà e che resta ancora in rossoblù. Inter e Juve, benvenuti all’autoscontro di mercato: Palombo, l’ultimo in ordine di tempo. Marotta e Delneri, se potessero, lo prenderebbero al volo ma vorrebbero aspettare un pò per non incrinare ancora di più i rapporti con la Samp. L’Inter lo segue da almeno cinque mesi, eccole le tracce lasciate da Mou.

E’ stato infatti il portoghese a inserire capitan champions nella lista della spesa, quella che doveva essere (all’Inter), quella che sarà (al Real). Moratti si era già mosso, chiamando proprio Marotta quando ancora il suo futuro non era delineato, quando la Samp era ancora la sua creatura. “Ci piacerebbe Palombo, ne parliamo ?”, la domanda tornerà di moda nei prossimi giorni anche se Di Carlo vorrebbe tenerli tutti fino al preliminare, speriamo lo accontentino.

Speriamo accontentino anche Mazzarri che per fare un Napoli ancora più grande ha chiesto solo una punta, una punta vera. Voleva Toni, sognava e sogna Gilardino o Pazzini, ma il budget dell’estate azzurra porta per ora (e forse) solo a Fred, non il colpo da stare svegli tutta la notte per l’emozione. Quagliarella poi è tentato dal Rubin, l’offerta non è ancora indecente ma c’è comunque qualcosa che non mi ci convince nel suo rapporto con il Napoli. L’impressione è che si siano tanto amati e che forse adesso dovrebbero chiarire qualche incomprensione per continuare insieme felici e contenti.

Come hanno fatto Sculli e il Genoa (ma la Roma non molla), come dovrebbero fare anche Frey e la Fiorentina, una guerra fredda di dichiarazioni e comunicati che assomiglia tanto a quella appena passata con Prandelli. Divorzi, addii, anche impensabili come quello tra Miccoli e il Palermo (il Birmingham insiste), sembrava e sembra ancora impossibile ma nel mercato abbiamo imparato ormai ad aspettarci di tutto. Anche una telefonata tra Juve e Inter. Perché non sarà il mercato degli sgambetti.

[Gianluca Di Marzio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]