Inter: il momento giusto per vedere e comprare …

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Non si acquista (o si rifonda o si ricostruisce, decidete voi il termine adatto) senza prima cedere. È questo il diktat di Massimo Moratti, da due estati a questa parte. L’obiettivo principale è sempre la stabilizzazione di un bilancio che sanguina, un male se vuol mettersi in regola con le nuove normative Uefa che diverranno effettiva a breve. Le ultime due stagioni, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, hanno  fatto sì che alcuni calciatori nerazzurri perdessero lo status acquisito dopo la vittoria finale in quel di Madrid, il 22 maggio 2010. Moratti, ancora al settimo cielo per il successo che sognava da una vita, aveva ritoccato verso l’alto tutti gli ingaggi dei suoi eroi (da Sneijder a Maicon sino a Milito).

Ora le quotazioni di questi campioni sono al ribasso e gli ingaggi sono comunque gli stessi. Sono poche le squadre europee in grado di poter garantire lo stipendio che Moratti elargisce ai suoi uomini, ma è pur vero che le prestazioni al ribasso possono garantire un risparmio sul cartellino. Se Maicon, dopo Madrid, poteva valere sui 25/30 milioni di euro, ora varrebbe non più di 10 milioni. Se l’eroe massimo Diego Milito, all’epoca dei 30 gol stagionali valeva tra i 15 e i 20, ora a malapena arriverà a toccare quota 10 milioni, nonostante la buona stagione in fase realizzativa. Egual discorso per Wesley Sneijder, l’uomo più pagato dell’Inter con sei milioni di euro d’ingaggio, la scorsa estate in bilico sino all’ultimo giorno di mercato, rimasto a Milano solo dopo la mega offerta russa dell’Anzhi fatta a Samuel Eto’o.

La svalutazione dei cartellini al ribasso, a causata dalle pagelle negative in questa stagione, non gioca perciò a favore di un’Inter che vuole cedere, ma potrebbe giovare alla società in fase di rinnovo contrattuale. Fermo restando che ci sono ancora due mesi di partite nei quali le quotazioni dei prima citati potrebbero sistemarsi (Sneijder ha anche la vetrina dell’Europeo), la dirigenza potrebbe impugnare a suo favore le prestazioni non all’altezza del nome dei suoi campioni in fase di rinnovo, un rinnovo che andrebbe inesorabilmente verso il basso.

Per questo, la RifondInter partirà necessariamente dai rinnovi (ribassati) o dagli addii di coloro che hanno contribuito a renderla grande nel passato. Ora è tempo di guardare al futuro.

[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]