Inter-Milan 4-2: derby neroazzurro, ancora speranze per il terzo posto

296

Milano è nerazzurra. Nel giorno del tripudio juventino, festeggia anche il tifoso interista che demolisce il Milan nel derby del tutto per tutto e lo fa nonostante le stupidaggini di un arbitro a dir poco di parte. Trionfa Stramaccioni, che carica al punto giusto i suoi giocatori e trasmette loro l’entusiasmo per cercare di vincere fino in fondo l’ultima partita di Cordoba da calciatore. Un degno regalo per un grande professionista, un degno regalo per le migliaia di tifosi presenti a San Siro e sparsi per l’Italia.

ALBERELLO DI NATALE – Non avesse vinto l’Udinese l’Inter avrebbe affrontato il derby probabilmente con un altro stato d’animo, quello di una squadra ancora in corsa per il terzo posto. Lo scivolone del Napoli invece aumenta solo la delusione per il pesante k.o. del Tardini, che ha compromesso la rincorsa nerazzurra. Argomento che comunque conta poco, considerando che trattasi di derby ed esula, per questa ragione, da ogni ragionamento esterno. Stramaccioni insiste sull’albero di Natale, proprio il modulo reso celebre da Ancelotti ai tempi del Milan. Allegri replica con il 4-3-1-2, puntando sul tandem Ibra-Robinho per far saltare la coppia di centrali nerazzurra, Lucio-Samuel.

TENSIONE E INFORTUNI – Bastano 4 minuti per innervosire il pubblico di casa: Muntari stende con veemenza Sneijder e Rizzoli, storicamente molto permissivo nei confronti dei giocatori rossoneri, si limita a un richiamo verbale. È solo l’inizio, che testimonia una situazione particolarmente tesa, amplificata dal vantaggio della Juventus a Trieste contro il Cagliari. Il primo squillo di gioco è firmato Ibrahimovic, che arriva in modo poco coordinato su un pallone proveniente da sinistra e alza da pochi passi. Un errore che dall’altra parte Milito non commette, su sponda di Samuel, per il vantaggio nerazzurro al 14’. Un gol che libera la gioia interista e che fa sprofondare nella preoccupazione l’altra sponda. Tra l’altro, l’infortunio di Bonera costringe Allegri a inserire il baby De Sciglio, non certo all’esordio in serie A ma sicuramente al battesimo in una sfida infuocata.

REGALINO FANTASMA – Bisogna attendere la mezz’ora per assistere a una conclusione in porta del Milan, di Van Bommel, facile preda di Julio Cesar. A conferma che dal punto di vista della concentra-zione l’Inter c’è e non ha alcuna intenzione di concedere nulla all’avversario, alla faccia di chi suggeriva di ‘scansarsi’. Sugli scudi, in particolar modo, Guarin, all’esordio nella stracittadina, che si guadagna sovente gli applausi dei tifosi con alcune giocate di ottima fattura. In un derby che si rispetti, non può mancare il caso da moviola: Cambiasso incorna bene su corner e Abbiati respinge in modo prodigioso, probabilmente senza evitare che il pallone varchi la linea di porta. In un’epoca in cui c’è chi su un gol fantasma costruisce tutte le proprie scusanti, vale la pensa sottolinearlo. Dall’altra parte, è il solito Ibrahimovic a ergersi a protagonista, spingendo alle spalle Nagatomo (ovviamente tutto regolare…) e costringendo Julio Cesar all’intervento decisivo. L’ennesima svolta è l’infortunio di Abbiati, che lascia il posto ad Amelia.

CAPOLAVORO RIZZOLI – Il capolavoro di Rizzoli però arriva al 42’, quando concede un rigore assurdo al Milan per un intervento pulito di Julio Cesar su Boateng: Ibra ringrazia e pareggia, tra l’incredulità di tutta San Siro, compresa la sponda rossonera che mai avrebbe sperato in cotanta gentilezza arbitrale. Niente di nuovo sotto il sole, i precedenti di Rizzoli nel derby sono abbastanza eloquenti ma questa direzione di gara è l’apice dello scempio. Le bordate di fischi dei tifosi nerazzurri all’uscita dal rettangolo di gioco non richiedono ulteriori commenti.

ANCORA QUEI DUE – Il quadro perfetto ideato da ‘qualcuno’ si completa dopo appena 30 secondi della ripresa, quando Ibra si muove bene in area e porta il Milan in vantaggio. Avvio choc per l’Inter, anco-ra evidentemente con la testa alle nefandezze arbitrali. Partita dunque tutta in salita per una delle mi-gliori Inter di questa stagione, agnello sacrificale all’altare della corsa scudetto, assolutamente da tene-re viva. A ucciderla nuovamente prova Sneijder, con una giocata alla Stankovic: conclusione da 40 metri e palla salvata da un arretramento decisivo di Amelia. Sul corner successivo, intervento a dir poco dubbio su Samuel, ovviamente ignorato da Rizzoli, non ancora pago del suo show. Il fischietto di Bologna però non può esimersi dall’assegnare un penalty a Milito per cintura di Abate: il Principe porta a casa e pareggia.

GRAN FINALE – Sul 2-2 la stracittadina vive un periodo di stanca (occasione per Muntari e due conclusioni di Sneijder centrali), ma è la proverbiale quiete prima della tempesta: Guarin, Alvarez e Muntari escono stremati dal rettangolo di gioco ed entrambi i tecnici rafforzano il peso offensivo (entrano Pazzini e Cassano). Poi, ecco la tempesta nerazzurra: ancora Milito su rigore (mani di Nesta su deviazione volante di Pazzini, penalty sacrosanto) al 79’ e siluro spettacolare di Maicon all’87’, quanto basta per schiantare ogni residua velleità del Milan e portare al settimo cielo la San Siro nerazzurra. Termina 4-2, è tripudio interista oltre che bianconero. E piace pensare che gli juventini abbiano anch’essi festeggiato i gol dell’Inter. A loro lo scudetto, con merito. A noi una grande soddisfazione: due derby su due, rossoneri al tappeto nonostante gli ‘aiutini’.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]