Inter: no di Paulinho, centrocampo da puntellare

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I più scaramantici probabilmente se lo aspettavano. Venerdì 13 solitamente non è un giorno assai propizio ed è consigliabile stare attenti a qualsiasi mossa, consapevoli però che potrebbe non essere sufficiente per evitare la sventura. Ieri il tifoso interista scaramantico ha vissuto una giornata piuttosto triste, deludente, demoralizzante, dopo alcuni giorni di crescente fiducia e aspettative forse destinate a trovare soddisfazione nel giro di breve tempo. Due le tegole cadute sulla testa del sostenitore della Beneamata, entrambe riguardanti il centrocampo, reparto che ha di certo bisogno di almeno un paio di piallate ulteriori. La prima, l’addio di Andrea Poli, il cui ritorno sembrava solo questione di ore. La seconda, il ‘no’ definitivo di Paulinho, che dopo un lungo flirt (corrisposto) preferisce rinnovare con il Corinthians, come documentato dalla nostra intervista all’agente Thiago Scuro.

Delle due, che inizialmente sembravano operazioni complementari ma alla fine è parso evidente che solo una si sarebbe concretizzata, probabilmente quella che lascia l’amaro in bocca ai tifosi è legata al giovane centrocampista italiano. Doveva essere una formalità, le discussioni con la Sampdoria proseguivano da tempo, forse troppo per rimanere così fiduciosi. Eppure da Genova non arrivavano segnali negativi, anzi: il diesse blucerchiato Sensibile aveva sempre mantenuto la sua porta aperta. Poi, il messaggio agghiacciante dell’agente Branchini: grazie Inter, ma non aspettiamo più e ci guardiamo intorno. Non un classico bluff di mercato, fanno sapere fonti vicine al giocatore, ma una triste constatazione della realtà: Poli voleva tornare all’Inter, scalpitava, aveva intenzione di legarsi a lungo ai colori nerazzurri maga alla fine, di fronte all’evidenza, ha accettato di mollare la presa. Non gli mancheranno certo le alternative, così come l’amaro in bocca.

E nel tifoso, unito a esso, anche l’incredulità di un’operazione che ‘s’aveva da fare’, usando un’espressione manzoniana che in una vicenda romanzata come questa è particolarmente azzeccata. Una rinuncia calcolata, quella della dirigenza nerazzurra, che evidentemente non se l’è sentita di spendere 5 milioni in un momento in cui i soldi sono pochi e vanno gestiti oculatamente. Nonostante l’apertura di Stramaccioni nei giorni scorsi, diventata rassegnazione nelle parole di ieri sera, Poli non è stato considerato una priorità di mercato e, non potendo tergiversare ulteriormente, è stato liberato senza colpo ferire. Con grande delusione nel sostenitore interista che vedeva in lui uno dei simboli del nuovo corso.

Nessun investimento (cosciente) su Poli, nessun investimento (inaspettato) su Paulinho. Ad oggi, in base a quanto filtra dal Brasile, il volante del Corinthians non tornerà in Europa ma rimarrà alla guida del centrocampo del Timao. Troppe le fonti che lo assicurano per ipotizzare l’ennesimo bluff sudamericano, stavolta il discorso sembra proprio archiviato in attesa di riaprirsi tra qualche mese, a gennaio, magari dopo il Mondiale per Club di dicembre 2012. Il buon lavoro di Ausilio non andrà sprecato, l’Inter mantiene un canale preferenziale sul centrocampista ma non potrà avvalersene nell’immediato. Gli 8 milioni stanziati per questa operazione, parte dei quali evidentemente toli al riscatto di Poli, restano dunque in bilico a meno che Paulinho non cambi idea e chieda di trasferirsi subito all’Inter, con cui c’è già un accordo di massima. Non sarebbe il primo né l’ultimo contropiede in questa vicenda assai intricata, la cui unica certezza è la priorità di cui gode il club nerazzurro nell’ottica di una potenziale cessione. Va ricordato che, pur avendolo in pugno, il club di Corso Emanuele ha tentennato a lungo sul giocatore del Timao, a causa del suo status di extracomunitario che invitava a riflettere non una, ma cento volte sul suo arrivo e sulla conseguente occupazione di una delle due caselle disponibili in entrata. Tre, infatti, gli obiettivi extra Ue dell’Inter a oggi, uno per reparto: Paulinho stesso, Kolarov e Lucas. Nella migliore delle ipotesi, ne rimarrà fuori uno e al momento è il volante a farsi da parte.

Ma adesso, con due possibili innesti tecnicamente sfumati, cosa ne sarà del centrocampo nerazzurro? Almeno un nuovo innesto di valore servirebbe e il solo Gaby Mudingayi non stuzzica particolarmente la fantasia dei tifosi. Il congolese naturalizzato belga è lì, a portata di mano. C’è già l’accordo con il Bologna per 2 milioni più il prestito di Juan, ma prima di affondare il colpo l’Inter vuole essere certa che il mercato non offra altre possibilità. Non è mancanza di fiducia nei confronti di Mudingayi, già preso di mira dalla tifoseria per non essere il colpo che si aspettava e per un dettaglio anagrafico che cozza con la linea verde interista (va verso i 31 anni). Probabilmente il mediano del Bologna alla fine arriverà a prescindere dall’inchiesta sul calcio scommesse e da un eventuale altro arrivo, perché tatticamente è un tassello che ogni allenatore vorrebbe a disposizione: tanta quantità e corsa continua, oltre a forza fisica non indifferente. Per la qualità, però, meglio rivolgersi altrove ed è questo con la dirigenza, sfumati Poli e Paulinho (salvo sorprese) dovrà fare nei prossimi giorni, possibilmente prima del 27 luglio quando dovranno essere definite e presentate le liste Uefa. Oggi, purtroppo, il centrocampo dell’Inter è incompleto, soprattutto dopo questo venerdì di pessime notizie.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]