Inter: puniti oltre i demeriti, ma niente drammi

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Qualunque velleità di fuga dovrà essere rimandata per ora. Dopo due vittorie e un pareggio l’Inter riassapora dopo tanto tempo l’amaro sapore della sconfitta, a Roma arriva la prima debacle della stagione, un risultato giunto in pieno recupero, quando la partita sembrava ormai avviata verso un pareggio che rispecchiava quanto si era visto in campo. Invece arriva una punizione che forse colpisce oltremodo i nerazzurri, che all’Olimpico hanno giocato una buona partita, fatta di tanta sostanza, una gara concreta come si addice a un avversario ostico come la Roma. Se contro il Bari l’Inter aveva giocato di fioretto trovando con facilità il gol e dosando le forze, contro i giallorossi gli uomini di Benitez non si sono risparmiati, non hanno tirato indietro la gamba, è stata partita vera anche da parte romanista con occasioni da gol importanti da una parte e dell’altra.

Probabilmente a punire i nerazzurri è stata la inconscia volontà di accontentarsi del pareggio, lo si è visto dai cambi: Benitez a metà ripresa ha tolto Milito (stavolta l’argentino non si è sfogato con lo stesso “esco sempre io?” dell’ultima partita, ma forse lo avrà pensato) per rinforzare il centrocampo con Muntari e spostando Eto’o al centro dell’attacco. Un cambio che potrebbe essere anche tattico visto che lo stesso Benitez ha spiegato poi nel post-partita che Milito soffre di un problema fisico e anzi ha sottolineato come, quando fuori casa si creano tante palle gol, qualcuna bisogna pur buttarla dentro. Diciamo che l’imprecisione, e un po’ la sfortuna, hanno caratterizzato la gara da entrambi le parti (basti citare la traversa di Stankovic, o la leggerezza di Julio Cesar gettata al vento da Totti), mentre è stato azzeccatissimo il cambio di Totti con Vucinic visto che il montenegrino ha pescato un gran jolly lanciandosi con grande coraggio tra due avversari, che forse non si aspettavano un colpo di biliardo del genere. Bisognava osare di più? Impossibile dirlo col senno del poi.

Forse il pari sarebbe stato più giusto, ma nulla è cambiato nel cammino dell’Inter: se una vittoria risolleva il campionato della Roma, perdere o pareggiare non modifica di molto la classifica dell’Inter, che avrebbe dovuto vincere per tentare la fuga. Certo, forse adesso il tecnico spagnolo comincerà a fare i conti con ricambi non proprio all’altezza dei titolari, se esce un Milito o un Pandev in panchina ci sono Coutinho, Biabiany, per carità bravi a portare su palla e mettere in difficoltà con la loro velocità, ma dove sono le prime punte? Venduto Balotelli qualcuno sarebbe dovuto arrivare, ma questo è discorso vecchio e se contromisure dovranno essere prese, sarà soltanto a gennaio. Intanto Benitez saggerà le potenzialità della sua rosa, finora l’alternativa a Milito è lo spostamento al centro di Eto’o, decisivo finora in campionato.

Una serata storta ci può stare, così come una sconfitta a Roma (arrivata anche l’anno scorso ma l’Inter ha vinto ugualmente lo scudetto), tra l’altro se Vucinic non avesse indovinato quel gol allo scadere staremmo parlando di un buon punto che ci può stare in un campionato ancora alle battute iniziali. D’altronde in una stagione così ricca di impegni non si può pensare di avere sempre tutti gli effettivi al 100%: solo quattro giorni prima l’Inter ha travolo 4-0 il Bari, e mercoledì c’è un importantissimo second match di Champions contro il Werder Brema.

[Domenico Fabbricini – Fonte: www.fcinternews.it]