Inter: Sneijder prende tempo, il “tormentone” è destinato ad andare avanti?

217

logo-interMoratti chiama, Sneijder non risponde. O fa finta di non sentirci. Non è la prima volta che l’olandese non risponde a una sollecitazione del presidente, che chiaramente vuol chiudere in fretta la vicenda, già a dicembre il presidente mostrava ottimismo sul rinnovo per convincere Wesley ad accettare le condizioni dell’Inter, ma tutto si risolse con un silenzio; e anche ieri, almeno fino al momento in cui scriviamo, Sneijder non ha voluto raccogliere l’invito del presidente, che auspicava una risposta al Galatasaray entro la serata, un comportamento che sarebbe stato “serio” per il bene dell’Inter, ma Wesley ha giustamente preferito prendere tempo e restare sulla propria linea. Con le carte ormai scoperte e la (gradita al giocatore) chiamata dalla Premier che non è arrivata, per Sneijder non è facile scegliere: restare all’Inter spalmando l’ingaggio, o accettare l’offerta del Galatasary accettando di giocare in un campionato cosiddetto “minore”?

Dalle parti di Istanbul naturalmente non vogliono sentir parlare di perplessità: Istanbul deve essere una prima scelta e i tentennamenti di Sneijder non piacciono. D’altro canto la scelta è di quelle che possono segnare il prosieguo di una carriera, e anche l’Inter gradirebbe che tutto si chiudesse con una fumata bianca. Per tanti motivi. Innanzitutto economici: Sneijder è uno degli ultimi giocatori dall’ingaggio pre-FPF, e risparmiare su di lui vorrebbe dire dare respiro alle casse societarie. Non solo: la vicenda Sneijder tiene praticamente in stallo tutto il mercato nerazzurro, perché qualunque manovra in entrata è vincolata al denaro fresco incasssato con la cessione del Folletto di Utrecht. Schelotto può anche prendere casa sul lago di Como (posto magnifico in cui vale comunque la pena vivere, a prescindere dalla piazza in cui si gioca), Paulinho può anche mandare messaggi d’amore all’Inter, Branca e Ausilio possono anche seguire tanti calciatori bravi e talentuosi, ma se Sneijder non parte, non arriva nessuno. Ecco perché tutti premono affinché Sneijder dica sì, altrimenti bisognerà tenerlo in rosa almeno fino a giugno, sperando che Stramaccioni decida a quel punto di utilizzarlo e non gettare alle ortiche il suo ingaggio milionario.

Intanto Yolanthe da Twitter continua ad ammiccare a tutti. Ama l’Inter, con tanto di irrinunciabile hashtag, ma anche anche Istanbul, tanto per ingraziarsi i probabili nuovi tifosi che hanno preso male alcune sue provocanti prestazioni cinematografiche. La moglie del fantasista è balzata alle cronache negli ultimi tempi, grazie ai famosi cinguettii virtuali, più per le sue rivelazioni sul futuro del marito, ormai attese dagli organi di informazione più di un take d’agenzia, che per la carriera di attrice e modella. Anzi potremmo dire senza timore di smentita che, se il calciatore non può parlare se non autorizzato dall’ufficio stampa, è diventata Yolanthe il suo vero ufficio stampa, senza alcun timore di censura. Yolanthe è l’ago della bilancia dell’umore di Sneijder: ci aggiorna se lui è felice o triste, se resta o va via, se ha preso una decisione o meno, tanto che comincia a venire il dubbio se ci sia una squadra di professionisti della comunicazione dietro il suo account tale è l’abilità di gestire con il giusto tatto e quell’alone di mistero una situazione delicata.

E così il tormentone Sneijder è destinato ad andare ancora avanti, lui ha tempo fino a fine gennaio per prendere una decisione ed aspettare magari offerte più succulente, ma l’Inter non potrà più fare mercato se tutto si risolve nelle ultime ore, restando con un buco in rosa e uno zero alla casella entrate. E allora mandiamo noi un messaggio alla famiglia Sneijder: se ama così tanto i tifosi dell’Inter, se Istanbul è una città meravigliosa, si chiuda presto la trattativa permettendo a Moratti di coprire la sua assenza e al Gala di avere finalmente a disposizione il tanto desiderato gioiello. Quest’attesa snervante rischia solo di sfinire tutti e lasciare un senso di insoddisfazione in tutte le parti.

[Domenico Fabbricini – Fonte: www.fcinternews.it]