Juventus, il punto: da Genova a Genova, parola al mercato

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logo-juventusDa Genova a Genova, dalla fine all’inizio. Tre mesi fa, nella pancia di “Marassi”, le ultime parole della stagione, l’altra sera le prime della nuova: allora come adesso, soddisfazione (per il campionato vinto nonostante la sconfitta come per il successo al debutto); allora come adesso, mercato.

«Tra Higuain e Tevez, è più facile che arrivi l’argentino», disse al termine di Samp-Juve del 18 maggio scorso Beppe Marotta. E pochi, noi compresi, ci credettero, ipotizzando celata nelle sue parole una strategia di depistaggio, poi smentita dai fatti. Perché, meno di 100 giorni dopo, proprio a Genova, l’”Apache” era effettivamente con la maglia numero “10″ a giocare per la “Vecchia Signora”, a segnare per lei, a meritare i complimenti di Chiellini («Abbiamo detto che è un fuoriclasse, anche se ci ha sorpreso di più nel quotidiano, per come si approccia al lavoro e come riesce a trascinare la squadra senza parole, con i fatti. Ha parlato poco ma ha lavorato come un mulo, adesso comincia a raccogliere i frutti») e di Antonio Conte.

Che si è dichiarato «entusiasta del suo contributo. A me non interessano i gol, del resto: se l’attaccante non partecipa alla fase offensiva, per me è un attaccante che non mi soddisfa. Tevez aiuta molto la squadra». E sorride: «È stata una notte perfetta, è stata una vittoria importante su un campo difficile, anche se dobbiamo migliorare». Come? Suggerisce Chiellini: «Abbiamo ampi margini di miglioramento: le gambe non girano a mille, ma si vede comunque una grande squadra a livello caratteriale e di organizzazione».

Deve crescere il gruppo, deve crescere il migliore talento al suo interno: «Pogba vuole diventare il centrocampista più forte al Mondo – ha detto Conte – A me fa piacere perché ha delle grandi qualità: è il prototipo del giocatore moderno, però deve sempre stare con i piedi per terra. Del resto, è un ragazzo molto umile che ascolta i miei consigli e quelli dei compagni».

A conferma, lo stesso francesino ha ammesso di aver «acquistato esperienza allenandomi con gente come Pirlo, Chiellini, Buffon, Vidal, Vucinic e, da quest’anno, Tevez e Llorente. Mi sento sempre più libero di esprimermi e avverto la grande fiducia del mister, dello staff e di tutto l’ambiente che mi circonda. Sono contento, ma soprattuto consapevole che devo continuare a crescere».

Pogba non si muoverà di certo, qualcun altro sì, anche davanti. «Per quanto riguarda l’esubero – ha ribadito Marotta – è chiaro che avendo sei attaccanti lo spazio non c’è per tutti e quindi, nel momento in cui alcuni giocatori dovessero esprimere la volontà di trasferirsi altrove, ci dispiacerebbe, però ne prenderemmo atto». Indiziato numero uno sempre Quagliarella, seguito da un indeciso Matri.

L’attaccante lodigiano potrebbe essere la carta da giocare per Marquinho, esterno della Roma che, tuttavia, pare destinato in ogni caso a vestire bianconero. «Valutiamo quello che arriverà, in questo momento non ci sono certezze», le ultime parole di Marotta. Spazio, da qui a sette giorni, quindi, anche per una sorpresa. Vedremo se avrà il nome di Zuniga.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]