Juventus: tre su tre negativo ma migliora l’atteggiamento della squadra

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logo-juventusUn passettino avanti, ma c’è ancora da camminare. Si è chiusa con la terza sconfitta su tre gare, la tournée americana della Juventus: dopo l’Everton, anche l’Inter l’ha battuta ai rigori. Decisivo Carrizo, al termine di una trafila di 20 calci dal dischetto: ha parato il primo (Giovinco) e l’ultimo (Isla), prima di realizzare lui stesso quello valso alla squadra di Mazzarri il settimo posto nella “Guinness Cup”. Per Conte, un leggero miglioramento dopo la scialba prestazione contro i Galaxy a mitigare l’amarezza dell’ultima posizione.

Conterà più in la’, il risultato, comunque. Ad esempio, tra dieci giorni all’Olimpico. Per la Supercoppa, il tecnico salentino conta di recuperare Barzagli e Llorente (ieri fuori causa per lievi problemi fisici) e di avere uomini un po’ più pronti fisicamente. Di certo, il caldo umido del “Sun Life Stadium” di Miami non ha aiutato: gara, infatti, lenta, con molte pause ed altrettante disattenzioni.

Di buono nella Juve c’è stato l’atteggiamento, mai remissivo, complice pure un’Inter limitata all’attesa ed al contropiede; di negativo, un attacco ancora latente, con Tevez bravo solo in fase di appoggio e Vucinic pigro nel concludere, ed una manovra eccessivamente confusa e priva dei tagli che hanno sempre garantito le accelerazioni al gioco bianconero. Quasi tutte su calcio piazzato, allora, le occasioni create dalla “Vecchia Signora” in giallo: un colpo di testa di Vucinic (11′) alto su punizione di Pirlo, un tentativo di quest’ultimo finito di pochi centimetri fuori lo specchio.

E su azione da fermo è giunta la rete del pareggio: rigore molto dubbio per fallo di Juan Jesus su Vucinic e trasformazione di Vidal al fischio finale del primo tempo. Alla mezz’ora, era andata in vantaggio l’Inter: tiro di Guarin, respinta pessima di Buffon e facile appoggio di un positivo Alvarez.

Se la prima frazione è stata avara di emozioni, la ripresa si è rivelata da sbadigli: la base del palo colpito da Pirlo (32′) con una punizione ad aggirare la barriera nerazzurra e poco altro. Senza supplementari (e chi, tra i 20mila spettatori nel tempio dei Dolphins, li avrebbe retti?), il primo “derby d’Italia” a stelle e strisce si è concluso ai rigori. E sembrava pure non concludersi più: respinti i rispettivi calci iniziali (al già detto errore di Giovinco, ha fatto seguito quello di Guarin), è incominciata una serie di realizzazioni senza soste, fino alla svolta operata da Carrizo, eroe per una sera.
Per un settimo posto.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]