Juventus: visita di Trezeguet

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logo-juventus«Ti alleni con la squadra?»: David Trezeguet, il più prolifico attaccante straniero della storia bianconera, è tornato per la prima volta a Vinovo ed ha trovato l’affetto immutato. Quel «Ti alleni con la squadra?», pronunciato con il sorriso da un tifoso fuori ai cancelli del centro sportivo, è testimonianza del segno indelebile lasciato dall’attaccante ora al Newells Old Boys.

Si è limitato a salutare Conte ed il gruppo, però, “Trezegol”: una stretta di mano con i nuovi, abbracci e sorrisi con Buffon e gli altri volti noti, da Pessotto a Chiellini, passando per Giovinco e Marchisio. Domenica, poi, a margine della sfida con la Roma, ci sarà l’applauso dello Stadium. Ieri, si è fermato ad assistere all’amichevole vinta dalla Juve contro il Cuneo, grazie alle reti di Giovinco e Vucinic. Indicazioni dal campo: assente Tevez, che ha lavorato a parte per avanzare nella tabella della preparazione; un tempo per Pirlo, quindi pienamente recuperato; solo 30′ per Barzagli, uscito dal campo per un dolore che gli impediva di correre (al suo posto, anche eventualmente domenica, Caceres).

Chi ci sarà sicuramente contro la Roma, è Paul Pogba, che si è lanciato in un’intervista-confessione. Paul che si sente “fratello diverso” di Balotelli: «A Manchester, per via delle creste, ci scambiavano. Io, però, non ho tatuaggi: cerco di capire in altro modo le mie radici, da dove vengo, chi sono. Credo che Mario abbia sofferto molto: ci sono ferite infantili che non si rimarginano; se non ti sei sentito abbastanza amato, anche con tutto quello che è venuto dopo, non ha mai la forza di cancellare quello che è venuto prima. Un po’ di comprensione non guasterebbe: ha avuto una vita difficile, sembra un “bad boy”, ma il suo fondo è buono».

Paul che parla contro il razzismo: «Ferguson mi disse di non venire in Italia perché c’era il razzismo: gli risposi che quello c’è dappertutto, nessuno ne è immune. Tanto meno l’Inghilterra, come hanno dimostrato John Terry e Luis Suarez, che ha urlato per sette volte “negro” a Evra. Anche i nostri tifosi non capiscono che quando insultano un avversario per il colore della pelle fanno male anche a me. É un gioco, non la tombola del disprezzo».

Paul che sogna in grande: «Alla Juve sto bene, ma non nascondo che da bambino sognavo di giocare nell’Arsenal e nel Barcellona. Ho fatto la trafila: so che c’è un percorso ed ho voglia di arrivare». Paul che apprezza Garcia: «Per quanto siamo connazionali, non ci conosciamo personalmente. Non ha avito difficoltà di ambientamento, né a Roma né alla Roma, segno che è duttile, veloce nel capire». Paul, soprattutto, che vuole vincere: «L’amarezza per l’eliminazione in Champions, inutile negarlo, c’è stata. Resta in piedi tutto il resto, però, dallo Scudetto al Mondiale. Desidero iniziare il 2014 con un successo».

I tifosi, idem…

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]