Lazio-Catania 2-1: interrotto il “digiuno” biancoceleste

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logo-lazioVince la Lazio e interrompe un digiuno durato oltre un mese. L’ultimo successo era datato 25 febbraio, allora all’Olimpico era caduto il Pescara. Poi tre sconfitte (contro Milan, Fiorentina e Torino) e un terzo posto diventato chimera. Vince la Lazio, contro l’emergenza e la sfortuna che aveva regalato al Catania -fino a quel momento non pervenuto dalle parti di Marchetti- un gol rocambolesco e immeritato. Bravi i biancocelesti a reagire, bravo Petkovic a dare la scossa inserendo Kozak, ma soprattutto un Ederson versione deluxe. Il brasiliano sta ritrovando la condizione dei giorni migliori, quando è in forma sciorina calcio allo stato puro. Non è un caso che sia stato lui a propiziare il rigore (poi trasformato da Candreva) e servire a Kozak una palla d’oro per quello che sarebbe stato il pareggio. Pesano –e tanto- i tre punti conquistati all’Olimpico, anche perché Inter, Roma e Fiorentina crollano al cospetto di Juventus, Palermo e Cagliari. Risultati che rilanciano i capitolini nelle zone nobili del campionato, nonostante l’emergenza. Può sorridere Petkovic: la prima tappa del tour de force vede all’arrivo una Lazio a braccia alte.

FORMAZIONI – É emergenza piena. Petkovic deve rinunciare anche a Pereirinha e allora Gonzalez, tornato dal Cile solo due giorni fa, va in campo nell’inedito ruolo di terzino destro. Biava recupera e affianca Cana al centro, Radu scala a sinistra con Lulic che sale nella posizione di esterno offensivo. E’ 4-1-4-1 con Saha riferimento offensivo. Maran rinuncia a Castro ma non al 4-3-3. In mediana torna Biagianti a far da scudo a Lodi. In avanti largo al tridente Gomez-Bergessio-Barrientos.

PRIMO TEMPO – Voglia di riscatto, di riprendere un discorso –quello con la vittoria in campionato- interrotto oltre un mese fa. I biancocelesti non centrano un successo in A dalla gara con il Pescara, un digiuno costato punti e posizioni in classifica. Petkovic ha chiesto una reazione d’orgoglio e la Lazio interpreta bene il diktat del suo condottiero sin dai primi minuti. Candreva e Lulic si propongono con costanza, supportati anche dall’azione di Onazi ed Hernanes. Gioca bene la Lazio e colleziona palle gol. Prima ci prova Candreva da posizione favorevole, poi è Saha a sprecare l’occasione del vantaggio calciando male ad Andujar ormai battuto. Azione, quella che ha portato alla conclusione il francese, nata da un break di Onazi. Il nigeriano si muove bene, si trova a meraviglia nella posizione d’intermedio, è uno dei più ispirati. La Lazio cresce con il passare dei minuti e al 28’ sfiora di nuovo il vantaggio al termine di un azione da applausi: Cana si fa 40 metri palla al piede e, dopo aver dialogato con Lulic ed Hernanes, centra la traversa ostacolato dal recupero last minute di Marchese.  E’ sfortunata la squadra di Petkovic, meriterebbe il vantaggio, la sua azione trova sbocco costante sugli esterni e manca solo l’acuto finale per far gioire l’Olimpico. Il Catania soffre, Lodi è soffocato da Onazi e non riesce a impostare come vorrebbe, il baricentro rossazzurro si abbassa e allora è ancora Candreva a provarci dai 25 metri, Andujar è attento e blocca in due tempi. Bene la Lazio, rinfrancata dalla sosta, volitiva e organizzata nonostante l’emergenza che costringe Petkovic a rinunciare a sei elementi.

SECONDO TEMPO – Parte senza cambi la ripresa e su ritmi più blandi e il nuovo copione favorisce il Catania. I rossazzurri rispetto alla prima frazione sono più ordinati e compatti e al 50’ passano. Percussione di Gomez, la palla balla pericolosa verso il centro dell’area dove Radu calcia addosso a Izco e la carambola beffa Marchetti. Segna il Catania, lo fa nel modo più rocambolesco possibile ed è un gol che rispecchia il momento no della Lazio. I biancocelesti accusano il colpo, faticano a costruire e allora Petkovic prova a dare la scossa. Dentro Ederson e Kozak, fuori Onazi e Saha. Il brasiliano porta qualità e al 68’ è un suo slalom gigante a creare scompiglio nella difesa rossazzurra, il tiro diventa un assist per Kozak che, però, come accaduto a Cana nel primo tempo, viene stoppato da un salvataggio miracoloso di Marchese. Entra anche Klose, al posto di uno spento Hernanes. La Lazio ci mette cuore, deve fare i conti anche con la malasorte e con la non decisione di Massa che al 76’ non sanziona una trattenuta di Bellusci su Kozak poco dopo la linea dell’area di rigore. Protese veementi quelle laziali che portano all’ammonizione di Cristian Ledesma. Due episodi che, però, hanno il merito di scuotere la Lazio che ritrova verve e voglia e al 78’ passa anche riscuotere il suo credito con la fortuna: Radu scende a sinistra, crossa al centro e trova la deviazione di Legrottaglie che beffa Andujar.

L’Olimpico diventa una bolgia e dopo due minuti è un altro assolo di Ederson a spianare la strada verso il vantaggio. Lulic imbecca il brasiliano che, una volta entrato in area, viene steso da Alvarez. Stavolta Massa non ha dubbi e indica il dischetto. Come accaduto contro il Cagliari è Candreva a presentarsi dagli undici metri e a trasformare. Rimonta completata e classifica che d’un tratto torna a sorridere ai biancocelesti. Il Catania non c’è più, si riversa in avanti ma non crea pericoli dalle parti di Marchetti. Gli ultimi minuti scorrono senza sussulti, anche se al 92’ è Barrientos a rendersi protagonista di un gesto da censurare. L’argentino, invece di restituire palla alla Lazio (la sfera era stata messa fuori per soccorrere Biava vittima dei crampi), vede Marchetti fuori dai pali e prova la conclusione dai 20 metri. La reazione biancoceleste è furiosa  e a farne le spese è il portiere biancoceleste che viene ammonito, così come il numero 28 di Maran. E’ l’ultima nota di una partita tesa, dominata per larghi tratti dalla Lazio che coglie un successo meritato e rilancia le sue ambizioni anche in campionato staccando Roma e Inter e tornando a pressare da vicino la Fiorentina.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]