Lazio-Milan: le chiavi tattiche

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L’anticipo del Sabato di questa giornata di campionato, che avrà come Match-clou la sfida dell’Olimpico di Torino tra Juventus e Napoli, vedrà contrapposte la Lazio e il Milan, al momento attuale terza e undicesima forza del nostro campionato. 8 punti dividono le due squadre, complice un avvio di stagione totalmente differente. Analizziamo dunque la situazione delle due squadre nel dettaglio:

LAZIO

La politica dei piccoli passi condotta dal presidente Lotito sul mercato continua a dare i suoi frutti: partendo da lontano infatti, Claudio Lotito si è preoccupato dapprima di sanare il bilancio delle casse biancocelesti, reduci dal crack Cirio in cui erano state coinvolte dall’allora presidente Cragnotti, ed ora aggiunge pochi tasselli ma di grande valore ogni estate, con la conseguenza che la squadra, sopratutto negli ultimi due anni, ha compiuto un notevolissimo passo in avanti in termini di esperienza ed individualità. L’anno scorso è arrivato infatti Miroslav Klose, quest’anno, almeno per ora, Lotito sembra aver vinto le sue due scommesse che portano i nomi di Petkovic ed Ederson.

Il primo è stato portato in panchina al posto di un Edy Reja che, a dispetto dei risultati tutto sommato positivi ottenuti negli anni a Roma, non era più in sintonia con la società: qualcuno ha storto il naso quando è stato ufficializzato il nuovo allenatore, probabilmente reo di non avere un blasone in linea con le aspettative della tifoseria; fino ad adesso però Petkovic si è dimostrato un ottimo tecnico dotato di acume tattico. La principale novità introdotta a livello di gioco è stata quella di arretrare Hernanes sulla linea dei mediani ed affidare a lui il compito di impostare l’azione. Mossa assolutamente indovinata, dal momento che le doti del brasiliano lo rendono perfetto per questo ruolo.

La seconda scommessa vinta invece è stata quella di portare in Italia Ederson, talentuoso giocatore in forza al Lione, sul quale però si avevano delle perplessità legate all’ambientamento in un campionato decisamente più competitivo come quello italiano: il brasiliano invece, dopo un iniziale infortunio che ne ha ritardato l’inserimento in squadra, ha rapidamente scalato le gerarchie dell’allenatore, prendendosi un posto da titolare sulla trequarti e diventando subito una pedina fondamentale dello scacchiere tattico biancoceleste.

MILAN

Di segno opposto invece l’umore a Milano, sponda rossonera. Massimiliano Allegri deve fare i conti con una traballante situazione di classifica e con l’esigenza di migliorare fin da subito la media di un punto a partita, al momento ruolino di marcia che consentirebbe ai rossoneri di lottare per la retrocessione. Per farlo Allegri potrà contare su un ritrovato Montolivo, reduce da due prove molto positive in nazionale, e sul recupero di Alexandre Pato, che dovrebbe rientrare [forse anche dal primo minuto] proprio in occasione della sfida contro la Lazio. Al primo Allegri dovrà chiedere un gioco con più passaggi in verticale e meno in orizzontale di quanto visto finora in maglia rossonera, con il secondo i rossoneri potranno sfruttare meglio l’arma che, per caratteristiche di squadra, deve diventare la principale di questa squadra: le ripartenze, caratteristica che rende i rossoneri più adatti a giocare in trasferta che in casa, avendo perso le caratteristiche di squadra da possesso che hanno contraddistinto il Milan negli ultimi anni. L’esplosività del brasiliano, e la sua abilità nella finalizzazione, potranno essere caratteristiche importanti su cui puntare per migliorare il ruolino di marcia rossonero.

LA CHIAVE TATTICA: I rossoneri devono dimenticarsi di avere il blasone della grande squadra; con giocatori in rosa come Pato ed el Sharaawy dovranno giocare da provinciale, impegnandosi nel pressing su Hernanes ed Ederson [le fonti del gioco biancoceleste] e ripartendo in fretta, sfruttando al massimo il contropiede. Un tridente Emanuelson, El Sharaawy e Pato potrebbe essere perfetto per questo tipo di gioco. In difesa, grande attenzione dovrà essere prestata a Miro Klose: uno che appartiene alla vecchia scuola e bada molto di più alla sostanza che all’estetica. Su di lui una marcatura vecchio stile a uomo sarebbe sempre consigliata.

IL GIOCATORE CHE SCHIEREREI: Non conosco le condizioni di Pato, ma i rossoneri hanno assolutamente bisogno di lui. Se fosse recuperato lo rischierei: il brasiliano avrà sicuramente voglia di riscatto, e la sua presenza potrebbe essere un importante trampolino psicologico per la squadra. Dietro invece condivido l’utilizzo di Yepes: per caratteristiche il migliore a disposizione di Allegri per marcare a uomo Klose.

IL GIOCATORE CHE NON SCHIEREREI: Partendo dalla considerazione che Pato non avrà quasi sicuramente i 90 minuti nelle gambe, Allegri dovrà scegliere l’uomo con cui fare staffetta. Tra i due terminali offensivi a disposizione oltre al brasiliano, userei Bojan, escludendo così Pazzini. L’italiano non è funzionale a questo tipo di gioco; potrebbe al massimo venire utile se nel finale di partita il Milan dovesse essere costretto ad un assedio.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]