Analisi tattica di Lazio-Napoli: il Napoli allontana la Lazio e consolida la terza piazza

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La Lazio affonda per 0-3 contro un Napoli spettacolare. I biancazzurri avrebbero potuto riaprire il discorso Champions, ma il Napoli sta bene ed espugna l’Olimpico

Lazio-Napoli

ROMA – Il big match di domenica se l’è aggiudicato il Napoli con un secco tre a zero all’Olimpico. Sul taccuino dell’arbitro Irrati sono finiti i nomi di Callejon e, per ben due volte, Insigne.

Ispiratissimo, lo “scugnizzo napoletano” è l’emblema di questo Napoli che cresce e che sta stupendo tutti in questo finale di campionato. I dati sul possesso palla sono schiaccianti. Il 64% di possesso palla del Napoli contro il 36% della Lazio rende, in termini calcistici, ‘idea della padronanza territoriale degli uomini di Sarri durante i 90 minuti.

La Lazio paga le assenze pesanti

Stefan De Vrij, Lucas Biglia, Senad Lulic. Sono tre le assenze più pesanti di questo big match.  La Lazio ha dovuto fare a meno della propria spina dorsale per la gara col Napoli. Simone Inzaghi è dovuto correre ai ripari cambiando modulo. Il 3-4-2-1 messo in campo è il risultato delle assenze importanti e delle doti dei giocatori arruolabili.

Fatica la Lazio a contenere un Napoli esplosivo. Davanti, Savic, Anderson e Immobile fanno il possibile, ma hanno dovuto scontrarsi contro il muro partenopeo, quasi impeccabile. In caso di vittoria, la Lazio sarebbe andata a -1 dal Napoli e avrebbe potuto lottare per un posto in Champions. La sconfitta li condanna all’Europa League, un traguardo importante visto la sfiducia iniziale da parte dei tifosi laziali.

Un Napoli spumeggiante, ma che Insigne!

Il Napoli è risorto in primavera. La vittoria all’Olimpico degli uomini di Sarri ha messo in evidenza ancor di più il lavoro di Sarri. Passaggi brevi, rapidi, possibilmente ad un tocco, e imbucate in profondità. Hamsik  si è ripreso il centrocampo, Allan conquista migliaia di palloni e Jorginho amministra con ordine.

L’equilibrio difensivo è conferito dai terzini: Hysaj per indole spinge di più, Strinic rimane più bloccato. Koulibaly e Raul Albiol impenetrabili. E i piccoletti li davanti brillano, incantano, punzecchiano la difesa della Lazio.