Lazio-Zarate: aria di divorzio

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Mauro Zarate e la Lazio. La storia d’amore tra l’attaccante argentino e il club di Lotito parte da lontano, correva l’estate del 2008, i biancocelesti erano in procinto di ingaggiare Palacio dal Boca Juniors, quando improvvisamente virano sul Pibe de Haedo e lo strappano alla concorrenza. Il primo anno va alla grande, Maurito incanta l’Olimpico con i suoi gol e le sue giocate, tanto da riportare quell’entusiasmo verso un calciatore, sopito con l’addio di Paolo Di Canio. A fine stagione, la Lazio conquista la Coppa Italia grazie alle sue prestazioni e Lotito in estate sborsa la cifra record di ventidue milioni di euro, ingaggiando una battaglia con gli arabi, proprietari del cartellino, per farlo rimanere nella Capitale. Di lì in poi, il buio. La stagione successive il numero 10 non è più lo stesso. Non dribbla, non marca, sembra aver perso tutta la verve della stagione precedente, ma nonostante tutto la gente continua a stare al suo fianco, a urlare il suo nome ogni domenica.

La terza stagione va un po’ meglio della seconda, ma quel portento al quale le difese si arrendevano due anni prima non c’è più… “Bisogna ritrovare il vero Maurito” dicono tutti, “E’ colpa del mister che lo schiera lontano dalla porta”. Finisce anche un’altra stagione e Zarate decide di emigrare all’Inter in cerca del riscatto, un riscatto che non è mai arrivato. Tutto per arrivare fino ad oggi, Petkovic, il ritorno e la voglia di tornare grande con l’aquila sul petto. Ma le cose non vanno per il verso giusto: le prestazioni continuano ad essere anonime, qualcuno comincia a fischiarlo per la prima volta e in lui matura la sensazione che forse l’avventura romana sta volgendo al termine. Proviamo ad analizzare meglio la situazione del talento sudamericano, grazie ad un articolo apparso sulle colonne del Corriere dello Sport, a firma di Fabrizio Patania.

ADDIO – E dire che quest’anno Zarate si era messo a disposizione del nuovo tecnico. Quel calciatore individualista e un po’ viziato aveva lasciato il posto ad un ragazzo voglioso di fare e pronto ad integrarsi col gruppo. Ma niente. Le cose non vanno neanche quest’anno e allora anche la società comincia a pensare ad un divorzio. Si era pensato ad una spalmatura del suo ingaggio, così da prolungare il suo soggiorno capitolino, ma la proposta non è mai stata concretamente presentata. Da qui alla riapertura del mercato Zarate mancano cinque gare di campionato, due di Europa League e una di Coppa Italia: o Mauro riesce a dimostrare di essere un calciatore utile alla causa o a gennaio si troverà una soluzione. Lui vuole tornare ad essere protagonista, la Lazio vuole ammortizzare i costi del suo pesante ingaggio: gli ingredienti per un addio anticipato ci sono tutti.

ALLENAMENTO – “I calciatori che stanno fuori devono dimostrarmi di meritare il posto durante la settimana”. Petkovic continua a ripeterlo da inizio agosto, quando tutta la rosa biancoceleste ha fatto i bagagli ed è partita alla volta di Auronzo. Vuole che i suoi ragazzi diano il 110% in allenamento, gli facciano venire tutti i dubbi del mondo al momento di fare la formazione. Sì, è vero che il modulo non lo aiuta. Sì, è vero che quando davanti c’è uno come Klose è difficile ritagliarsi il proprio spazio. Ma è anche vero che quel dubbio, Zarate non lo ha mai messo al tecnico bosniaco. La competizione è tanta, come è giusto che sia in una grande squadra, e Maurito deve metterci del suo per conquistare il posto in squadra, deve dimostrare di voler lottare per quel bianco e celeste che porta addosso e, per ora, non ha mai dato l’impressione di volerlo fare.

DESTINAZIONE – Gennaio è vicino, ma trovare acquirenti pronti a scommettere sul Pibe de Haedo non ce ne sono poi così molti. Lotito è sempre stato chiaro: dopo il prestito in nerazzurro, non cederà l’argentino con la stessa formula. Vuole soldi, tanti e subito. Se Zarate dovrà partire, sarà a titolo definito e per non meno di 8-9 milioni. In estate erano arrivate proposte dalla Russia e dalla Turchia, gli unici paesi pronti a portar valigie cariche di euro e prendersi in cambio il numero 10, ma l’attaccante ex Velez le ha sempre rispedite al mittente. L’esperienza negli Emirati Arabi lo ha scottato, vuole rimanere nel calcio che conta e non transige su questo punto.

In Italia si era accennato ad un interessamento del Toro, subito smentito da Ventura, e soprattutto a quello del Genoa. Maurito è un vecchio pallino del presidente Preziosi e sicuramente se ne parlerà. Ma l’ingaggio percepito dall’argentino e la sua voglia di lasciare l’Italia potrebbero frenare qualsiasi trattativa tricolore sul nascere. Zarate vuole Spagna o Inghilterra.

Per ora, di piste concrete non ce ne sono e l’ultima richiesta arrivata sulla scrivania di Tare è stata quella del Malaga in estate, ma poi non se ne è fatto più nulla. Nel club spagnolo Zarate potrebbe rilanciarsi, avrebbe la chance di disputare la Champions League e di giocare in un gruppo giovane e in crescita. Se ne parlerà. Per il momento c’è il Tottenham e chissà che nel giorno in cui un campione come Gazza tornerà a sorridere dopo un momento difficile, non lo faccia anche Zarate, sfoderando una grande prestazione.

[Gianmarco Filizzola – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]