Livorno: sfruttare le lacune difensive dei partenopei

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logo-livornoLivorno – Sulla carta sembra non esserci storia: il Napoli in campionato è quasi un rullo compressore inceppatosi solo davanti al Sassuolo reduce dal settebello preso dall’Inter (e due settimane prima dalla quaterna contro il Livorno), che sembra essere passata come una buccia di banana dopo avere espugnato Marassi. Importa poco se la banda di Benitez incespica di brutto contro l’Arsenal in Champion’s League ed il fatto che al posto di Higuain possano esserci Pandev e Zapata non è che aiuti a dormire sogni tranquilli, tanto più che il macedone ogni tanto ha fatto del male ai labronici. Partita chiusa a tripla mandata sulla carta, ma dietro i partenopei non fanno faville, non le hanno mai fatte a dire la verità e se manca Albiol potrebbe essere un po’ più dura. Se Paulinho gioca come sa può andare a nozze, ovviamente se ben coadiuvato, visto che Cannavaro o Fernandez non sono fulmini di guerra. Inoltre c’è da contare lo stato d’animo del Napoli, battuto per la prima volta dall’Arsenal in questa stagione agonistica: sei vittorie ed un pareggio prima di Londra in gare ufficiali e non si può escludere un minimo di contraccolpo.

Certo è difficile immaginare i campani “sbroccare” la seconda partita consecutiva al San Paolo, con settanta mila persone che faranno un chiasso infernale, ma sarà una partita nella quale i ragazzi di Nicola non avranno niente da perdere, in cui se arrivasse la sconfitta nessuno avrebbe da ridire, ma che ovviamente ci sarà da onorare a prescindere da quello che sarà l’esito. Darci dentro insomma, rendere la vita difficilissima ad una delle vice capolista della serie A, continuare a dimostrare che agonismo e grinta magari non sopperiscono alle carenze tecniche quando si è davanti a cotanta forza, ma che non fanno facilmente alzare bandiera bianca. Si dice che queste partite non sono quelle necessarie per incamerare punti per la salvezza, ma lo sono per continuare a dimostrare a tutta Italia ed a tutta la serie A che il Livorno c’è e vuole continuare a stupire.

[Lorenzo Corradi – Fonte: www.amaranta.it]