L’evoluzione di Luis Alberto: il mago andaluso della Lazio

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Da oggetto misterioso a perno imprescindibile del collettivo di Inzaghi, la rinascita di Luis Alberto nel giro di dodici mesi

ROMA – Arrivato come quarta scelta, nella disperata corsa al sostituto di Candreva, Luis Alberto ha faticato, e non poco, a ritagliarsi uno spazio nella squadra biancoceleste. Il ruolo di Ala infatti non riusciva a farlo entrare nei meccanismi di una Lazio lanciatissima nella corsa all’Europa: troppo lento per poter minacciare le maglie da titolari di Keita e Anderson, troppo acerbo persino per il ruolo di prima riserva, motivo per cui spesso gli è stato preferito Filip Djordjevic. Insomma, di certo non un fenomeno.

LA SFIDA DI APRILE CONTRO IL GENOA CAMBIA TUTTO

Il 15 Aprile 2017 però qualcosa cambia. È l’81 minuto,la Lazio è sotto 2-1 a Marassi contro il Genoa: Luis Alberto entra e, con una magia dalla distanza al 92′ fa ritornare il risultato in parità. Da lì in poi è come se la Lazio avesse acquisito un nuovo giocatore in rosa. Cambia il modo di approcciarsi alle partite dello spagnolo che riesce a trovare sempre più spazio nella scacchiera di Inzaghi tanto che la stagione finisce con 10 presenze e un gol. Nell’estate 2017, poi, la seconda svolta decisiva.

La Lazio cede Biglia al Milan lasciando così scoperto il ruolo di regista che il tecnico laziale decide di assegnare a Luis Alberto improvvisamente impegnato a coprire una posizione inusuale per lui: regista davanti alla difesa. La difficoltà non sta tanto nella tecnica con i piedi, che di certo non manca, quanto nel trovarsi nel ruolo di mediano/incontrista rischiando di essere sovrastato da centrocampisti più fisici.

LE CESSIONI ECCELLENTI FAVORISCONO LA SUA ASCESA

Dubbi che, tuttavia, sembrano non avere fondamento come dimostrano le ottime prestazioni dello spagnolo nelle amichevoli pre-stagionali. Questo suo compito, ricco di soddisfazioni, minaccia tuttavia di esaurirsi con l’arrivo di Lucas Leiva accompagnato dall’incubo di un altro anno in panchina o, addirittura, dal rischio di diventare un esubero. Ma ecco verificarsi l’ennesimo cambiamento nella tempestosa estate biancoceleste: Keita Baldè al Monaco. È ormai troppo tardi per trovare un sostituto all’altezza (ci sarebbe Nani, ma arriva già infortunato) e la Lazio è costretta a cambiare modulo, trovandosi a fronteggiare anche l’infortunio di Anderson e l’imminente finale di Supercoppa italiana con la Juve.

IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE

Così Simone Inzaghi prova il 3-5-1-1 con Luis appena dietro Immobile: è in questo momento che il fiore spagnolo sboccia. Trovandosi in quella posizione il canterano del Siviglia può mettere in mostra le sue infinite doti da fantasista, sfruttando al meglio tutta l’ampiezza del campo e diventando così il fulcro del gioco (insieme a Milinkovic e Immobile) di una Lazio che sembra non volersi fermare più. In questa stagione il “nuovo” Luis Alberto ha collezionato 19 presenze condite da 6 gol e 7 assist, raggiungendo una media voto di 6.82 (solo immobile meglio di lui). E chissà che il meglio non debba ancora venire.