Milan a testa alta: si passa a Napoli, Madrid alle spalle

275

Il Milan passa al San Paolo ed è una vittoria importantissima per i rossoneri che scavalcano l’Inter e si avvicinano alla capolista Lazio. La partita è dura e nervosa. Il Milan la domina per i primi 20 minuti. Poi il protagonista in campo diventa il Napoli. Una squadra costretta a giocare il secondo tempo in dieci uomini per l’espulsione di Pazienza e che in certi momenti della ripresa arriva a livelli di coraggio ed abnegazione quasi eroici. Per il Napoli una sconfitta in fondo ci può stare ma l’ 1-2 subito al San Paolo rallenta la marcia dei partenopei verso posizioni di vertice assoluto in classifica. Non è un crollo, non è una disfatta quella della squadra di Mazzarri, ma è pur sempre una grave battuta d’arresto. Un successo, quello dei rossoneri, che tronca sul nascere le polemiche, i dubbi, le alzate di spalle, le facili ironie, dopo la sconfitta infrasettimanale, in Champions League contro lo scatenato Real Madrid di Mourinho. Allegri, d’altro canto, l’aveva detto: non siamo stanchi e batteremo il Napoli per dimenticare Madrid. Il risultato gli dà ragione.

Gli azzurri, come già era accaduto con la Roma, tentano di mettere gli avversari tatticamente. Li aspettano nella loro metà campo con l’intento di punirli in contropiede, grazie alla velocità del trio delle meraviglie Cavani, Lavezzi, Hamsik. Ma il Milan è accorto e ben sistemato in campo ed inoltre il contributo alla manovra offensiva dei centrocampisti difensivi, Gargano e Pazienza, è oltremodo limitato dai grattacapi che danno le tre punte rossonere, per le quali è sempre previsto un raddoppio di marcatura sulla partenza dell’azione. Allegri è privo di cinque pedine (Ronaldinho, Zambrotta, Thiago Silva, Ambrosini e Abate) e schiera il tridente d’attacco Ibrahimovic, Pato, Robinho. Il tecnico milanista non risparmia Gattuso che, a centrocampo, affianca Pirlo e Boateng, mentre in difesa è costretto a rispolverare Papastathopoulos centrale al fianco di Nesta. Mazzarri rinuncia al turnover, nonostante i ripetuti impegni dei titolari, e si affida alla stessa squadra che ha pareggiato con gli inglesi, tranne Cannavaro che, squalificato, viene sostituito da Grava, con Aronica che slitta al centro della difesa a tre. Il Milan parte a spron battuto e chiude nella sua metà campo un Napoli timoroso, quasi tremebondo. I primi 20 minuti di gioco sono un martirio per i padroni di casa. I pericoli per De Sanctis vengono da tutti i lati del campo.

La supremazia netta dei rossoneri si concretizza al 21′ con il gol del vantaggio siglato da Robinho. A questo punto la partita cambia volto. I padroni di casa si riversano rabbiosamente in attacco mettono alla frusta la difesa milanista. Ci provano Cavani e Lavezzi più volte a trafiggere Abbiati, ma la porta degli ospiti resiste. All’ultimo minuto, la svolta della gara negativa per il Napoli: Pazienza si fa ammonire per la seconda volta consecutiva in pochi minuti, in entrambi i casi per un tocco di mano volontario. Un’ingenuità ed una leggerezza che costano carissime alla sua squadra, costretta a giocare tutto il secondo tempo in inferiorità numerica. Nella ripresa il tema della gara è uno solo: il Napoli attacca, nonostante l’inferiorità numerica, ed il Milan si difende e prova a colpire in contropiede. La squadra di Allegri ci riesce poco prima della mezz’ora con Ibrahimovic, servito (come già era accaduto in occasione del primo gol) da Oddo, subentrato dopo pochi minuti ad Antonini scontratosi con Maggio e finito in ospedale per accertamenti insieme con il napoletano. La partita sembra finita, ma il Napoli è eroico e con Lavezzi trova il gol che lo riporta in partita. Gli ultimi minuti sono convulsi e gestiti malissimo da Rizzoli che si fa prendere la mano dai giocatori. Il risultato non cambia e per il Milan è un successo veramente prezioso.

[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]