Milan, Allegri: “Sarà un anno speciale perchè è una squadra che vedremo crescere”

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Massimiliano Allegri ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le dichiarazioni principali.

Sull’evoluzione del Milan in questi tre anni: “Sono arrivato e ho trovato campioni, poi la società ha fatto grandi acquisti e ci siamo presi lo scudetto. Nella seconda stagione abbiamo sbagliato due mesi e abbiamo perso. Ora se n’è andata una generazione di gente che aveva vinto tutto, e chi vince ha sempre ragione. Ma è inutile guardarsi indietro. Cambieremo modo di giocare e andremo avanti”.

Sulla cessione di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic: “Senza di loro saremo tutti più responsabilizzati. E faremo il lavoro tutto in una volta. Avere Ibra è una grande fortuna per un allenatore. Lui e Thiago sono giocatori unici. Ma come ho detto andremo avanti. Ibra è un accentratore, ora il gioco sarà distribuito in modo diverso. Proveremo altre cose. E in ogni caso, penso che i due anni della mia gestione siano stati positivi, a parte l’ultimo mese e mezzo, due mesi”.

Sul Milan che sta nascendo: “Ricomincio da capo, nel migliore dei modi. Aspetto il 31 agosto, la fine del mercato. La squadra ha entusiasmo, ha qualità tecniche, ha ragazzi con i principi giusti. Non ho mai pensato di mollare, quando prendo una strada vado dritto, e poi la società mi ha dato fiducia. Credo che la squadra sarà rinforzata, un paio di giocatori arriveranno… È un anno speciale, diverso dai primi due. Più stimolante, perché questa è una squadra che vedremo crescere”.

Sul rischio che la Juve domini in Italia anche nei prossimi anni: “L’anno scorso pareva che dovessimo dominare noi, che fosse un duello con l’Inter, e la Juve ha chiuso imbattuta, sicché…”.

Sul precampionato: “La squadra sta lavorando bene, non siamo al top ma non è importante esserlo adesso. Sono soddisfatto dei ragazzi. Del modo di stare in campo, dell’intensità, dei concetti di gioco. L’Olimpia era un avversario di livello medio- basso ma anche al Chelsea campione d’Europa abbiamo concesso poco o niente. Questa tournèe è costruita bene. Abbiamo semplicemente trasportato in America due settimane del lavoro che avremmo fatto a Milanello, ci siamo allenati in un centro, quello dei Philadelphia Eagles, che è all’altezza del nostro”.

Sulla prossima amichevole contro il Real Madrid: “Il Real è la squadra più forte d’Europa con il Barcellona, ma ciò non vuol dire che non si possa fare una buona partita. Se proverò ancora il falso nove? Questa cosa del falso nove non la capisco. Rispetto all’anno scorso, quando giocavamo con i tre in attacco, cambia poco, solo che le punte stanno un po’ più larghe. Eppure nel calcio ci sono le mode, funzionano le formule, i numeri”.

Su Pato: “E’ l’anno fondamentale, per lui e per Boateng. Devono cercare la consacrazione definitiva e avere più responsabilità farà bene a tutti e due”.

Sullo scudetto perso: “Abbiamo avuto troppi infortuni, abbiamo perso Thiago. E a livello psicologico abbiamo patito l’eliminazione dalla Champions. Ma questo non vuol dire che avremmo dovuto perdere il campionato”.

Sullo scetticismo dei tifosi: “Uno stimolo in più. Questa è una squadra che si farà apprezzare, per il modo di giocare e per la disponibilità. Deve credere nei suoi mezzi, mantenendo la serenità ce la faremo. E poi sarà un campionato più equilibrato: c’è la Roma, il Napoli ha una buona intelaiatura e avrà il vantaggio di non giocare la Champions, c’è l’Inter di Stramaccioni che sta facendo un buon lavoro dall’anno scorso. Serviranno meno punti per il titolo e ci sarà da lottare per tutti. La Juve è la favorita e ha fatto anche dei buoni acquisti, ma non si sa mai”.

Sulle parole di Gattuso: “Se ha detto quelle cose vuol dire che se le sentiva. Le regole non sono mai saltate. In tutti gli spogliatoi ci sono momenti di tensione più o meno alta, ma non è che nell’anno dello scudetto ci dessimo tutti i bacini in bocca. Io parlo con tutti e qualche volte litigo. Ci sono caratteri che hanno bisogno di essere lisciati e altri per i quali servono le bastonate. Se ho mai litigato con Seedorf e Ibra? Con Seedorf ho chiacchierato, con Ibra parlato (espressione ironica, ndr). Ma nella mia disonestà non le mando a dire a nessuno. Robinho? Ha voluto fare la gara di calci di punizione con me e ha perso, non serve altro. Cassano? Se c’è da bastonare si bastona. E così va con tutti gli altri”.

Su chi tira il gruppo ora che i leader se ne sono andati: “Ambrosini, Bonera e Yepes”.

Sul possibile ritorno di Kakà: “Dove potrebbe giocare? (Ride, ndr) Davanti alla difesa, no? Ambro non è d’accordo? Lo dice perché non ha ancora fatto il corso da allenatore”.

Su Boateng trequartista: “E’ un trequartista atipico e a noi piace così. Un falso nove”.

Su Emanuelson terzino: “Al massimo farà l’ala sinistra, come è successo qualche volta”.

Su El Shaarawy: “Sa che deve correre e sta lavorando tantissimo. Non scordiamoci che nell’Inter del Triplete Eto’o faceva il terzino. Per vincere bisogna correre tanto e lavorare tanto. Tutti”.

Sulla Champions: “Pensiamo al campionato. In Champions l’obiettivo è superare il girone, magari arrivare ai quarti. Il primo obiettivo è restare fra le prime tre in Italia e quindi riqualificarsi alla Champions”.

Promessa ai tifosi: “Ci faremo apprezzare. E cresceremo. Comincia una sfida affascinante”.

[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]