Milan, Allegri: “Serviva un cambio generazionale”

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Allegri è un tagliatore di teste? È la domanda che si sono fatti in tanti dopo che dal Milan se ne sono andati quasi tutti i senatori, ormai a fine carriera. Di questo l’allenatore milanista ha parlato al quotidiano torinese La Stampa, dichiarando che al Diavolo «serviva un cambio generazionale. Sarò antipatico ma così va la vita. Ancelotti è stato fortunato ad allenare gente come Gattuso, Inzaghi, Nesta e Seedorf nel fior fiore della loro carriera. Anch’io avrei voluto averli a disposizione con sette anni in meno. Serve coraggio per prendere decisioni dolorose e il Milan lo ha avuto. Parlare di questi campioni continuamente è sbagliato, è una mancanza di rispetto nei confronti di chi è rimasto». E sul fatto che nessuno dei grandi ex abbia detto grazie? «Forse risulto antipatico perché sono una persona diretta, magari avrei dovuto prenderli in giro…», ha asserito Allegri.

I giornalisti de La Stampa, non convinti della risposta, hanno anche ipotizzato che il mister toscano abbia forzato questi illustri idii per un’ipotetica difficoltà nell’interfacciarsi con giocatori di grandi personalità. Allegri ha risposto: «Per due anni ho allenato gente che ha portato a casa coppe di ogni tipo. Si vince con i giocatori bravi, il resto sono fandonie. Non ho mai visto un allenatore far gol dalla panchina. Non si può andare d’accordo con tutti però quando scelgo gli undici penso solo a chi può farmi vincere».

Allegri, sempre sul suo rapporto con i giocatori, ha dichiarato: «I ragazzi lo sanno: non sono il tipo che giustifica le sue scelte perché sarebbero solo prese in giro. Durante la settimana è un altro discorso. La cosa più importante è il rispetto e c’è sempre stato, con me tra l’altro hanno sempre giocato tutti. Non ho mai replicato a Cassano perché non ha senso, perché non serve parlare dopo, perché ci vuole rispetto e non tutto è dovuto. Spero di restare al Milan per tanto tempo ma se succederà qualcosa di diverso dirò ugualmente grazie. Sarò sempre grato a Berlusconi e a Galliani per questa esperienza».

[Enrico Fonte – Fonte: www.ilveromilanista.it]