Milan ed Inter, il vostro terzino sinistro è in Sudafrica. Napoli, guarda Barrios: Juve, impara il messicano

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E’ un giorno particolare per parlare di Mondiali in Italia, probabilmente non esattamente il migliore: i lettori di Tuttomercatoweb si aspettavano, puntuale come ogni venerdì, il direttore Moggi… Per questa settimana, eccezionalmente, è arrivato uno scambio, dunque appuntamento rimandato di 24 ore con l’ex dg bianconero.

Per quanto mi riguarda, sarebbe superfluo aggiungere un’altra voce al De Profundis azzurro in atto su giornali e tv: più proficuo forse guardare la Coppa del Mondo da un altro punto di vista, quello del mercato. Di “sorprese” vere e proprie, intese come positive, non ce ne sono state: tutto secondo pronostico o quasi, con il Sudamerica a farla da padrone a dispetto di un Europa che stenta con le sue big e si propone con realtà emergenti come Slovacchia e Svizzera.

Scendendo nei singoli, è innegabile che a questo Mondiale stiano mancando i big: Cristiano Ronaldo e Messi collezionano pali e traverse, a Kakà non possono bastare due assist per gridare al ritorno, Robben è fermo al palo, gli spagnoli attendono la gara della vita o della morte dopo 180 minuti deludenti (Villa a parte). L’inchiostro dei direttori sportivi italiani allora non scende a fiumi, ma ha comunque il suo ben da fare: il giocatore più interessante, scremati i nomi “sulla bocca di tutti”, mi è sembrato per distacco Fabio Coentrao del Portogallo. Non è un nome nuovo per chi ci segue, inteso come Tuttomercatoweb prima e come Sportitalia poi: da queste pagine, mi ero reso sponsor in prima persona di questo talento addirittura due anni fa, il 28 maggio 2008, pochi giorni dopo esserne rimasto folgorato in un match tra selezioni giovanili. Nell’ultima stagione poi, il biondo ha deliziato nel Benfica delle meraviglie di Jesus, il pubblico della Superliga portoghese, campionato esclusiva di Sportitalia e commentato dal collega ed amico Matteo Gandini.

Impressionanti i passi in avanti compiuti dal “Figo das Caxinas”, come veniva chiamato un tempo: da ala offensiva senza minimo compito difensivo, Coentrao si è affermato, grazie al certosino lavoro del Mister del suo club, come terzino sinistro, imparando partita dopo partita anche la fase difensiva. Essendoci in quel ruolo la sola concorrenza dell’attempato Duda (che pure è un’ala riciclata), c’è voluto poco a scalare le gerarchie nella Nazionale lusitana agli ordini di Queiroz: il risultato è migliorabile quanto già ad oggi delizioso, tanto che, in un mercato che deficita storicamente di esterni bassi, un talento così puro non può passare inosservato ai vari Branca, Braida, Marotta, che per le loro squadre cercano proprio una pedina dall’identikit corrispondente.

Il Messico ha messo in vetrina talenti in ripresa: è il caso di Giovani Dos Santos, su cui non occorre aggiungere altro, ma anche del difensore Efrain Juarez, 22enne con un cognome “pesante” ed un carattere battagliero. Di lui si fece un gran parlare già nel 2005, quando fu una delle pedine del grande Messico Campione del Mondo under17: oggi, dopo qualche annata a fortuna alterna nell’anonimo UNAM Pumas, sembra pronto per il salto nell’Europa che conta, al pari del coetaneo, compagno di reparto e grande amico Hector Moreno, che nell’AZ Alkamar è già da tempo una realtà.

La Juve cerca rinforzi in difesa: questi giovanotti sfideranno in Mondovisione l’Argentina di Maradona. Il Manchester United si conferma un club dal palato sopraffino bloccando Hernandez, mentre Pablo Barrera sembra di un gradino sotto, ma ugualmente interessante per le italiane dall’Europa League in giù (Lazio in pole). Il Cile di “rivoluzionario” ha la mentalità spettacolare del “Loco” Bielsa, ma i singoli sono quelli visti e stravisti in diverse salse negli ultimi anni: una squadra fresca, di fantasia e tecnica, che ha trovato in Matias Fernandez il suo leader.

Un talento straordinario che, se si confermasse a questi livelli, meriterebbe una chance in una big: pensare che le pur valide prove di oggi, non valgono il 50% delle meraviglie che fece vedere, con la maglia del Colo Colo in una fantastica Copa Sudamericana 2006. Nel Paraguay, in ombra un altro oriundo terribile, Barrios, forse a causa di una concorrenza troppo invasiva: sul bomber del Borussia (anch’egli ex Colo Colo) però, una scommessa sarebbe vinta in partenza, magari per il Napoli che cerca una prima punta da 20 gol. Le fantastiche punizioni di Keisuke Honda non sono una novità: il giapponesino ex VVV-Venlo ha dimostrato che certe traiettorie non esistono solo in “Holly e Benji”, cartone da cui sembra spuntato improvvisamente.

Il Cksa Mosca è stato intelligente a crederci: oggi si ritrova in casa un gioiello che, pensate, ha sopportato anche l’umiliazione della Eerste Divisie (la Serie B olandese) non più di due stagioni fa. E poi la stellina dell’Ajax (e gira e rigira, siamo sempre sui campionati di Sportitalia) Eriksen, che in Danimarca già paragonano a Laudrup, e tanti altri: forse conviene aggiornarci a fine Mondiale… In fondo per la scadenza del mercato restano ancora due mesi abbondanti.

[Francesco Letizia – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]