Napoli e Genoa, quando il calcio unisce Nord e Sud: storia di un gemellaggio

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Il gemellaggio tra le tifoserie di Napoli e Genoa è il più longevo di Italia. Per spiegare la nascita di questa amicizia bisogna andare indietro col tempo a circa 30 anni fa.

LA NASCITA – Era il 16 maggio 1982, il Napoli di Rino Marchesi aveva ormai ipotecato il quarto posto e la conseguente qualificazione in Coppa Uefa. Il Genoa, disperato, arrivò al San Paolo bisognoso di punti salvezza. La partita si mise subito dalla parte degli ospiti ,che riuscirono ad andare in vantaggio nei primi minuti di gioco. Il Napoli aveva bisogno di un solo punto per garantirsi il piazzamento europeo, riuscì però a rifilare un micidiale uno due che gli permise di iniziare la seconda frazione di gioco in vantaggio. La diretta avversaria per la lotta salvezza dei liguri era il  Milan di Italo Galbiati, che intanto vinceva a Cesena. Dal vantaggio azzurro in poi, il popolo del San Paolo cominciò a tifare per il grifone, invitando i propri beniamini a subire gol.

La rete per i rossoblù arrivò quasi a tempo scaduto, quando il portiere azzurro Castellini sbagliò, clamorosamente, una rimessa in gioco che favorì un calcio d’angolo per i genoani. Proprio grazie al cross, che scaturì da quel corner, l’ischitano Faccenda riuscì a segnare, permettendo la permanenza in serie A del Genoa e condannando, per la prima volta nella sua storia, il Milan alla serie B. Il tifo dei partenopei nei confronti della squadra genovese colpì molto sia i tifosi che la dirigenza del Genoa, che ringraziarono il pubblico presente allo stadio per il bel gesto. Da lì in poi le due tifoserie inscenarono grandi feste e belle coreografie ogni qualvolta ci fosse una sfida tra le due squadre.

LA GRANDE FESTA – Il sodalizio fra queste due tifoserie amiche è stato consolidato una volta in più il 10 giugno 2007. Quando, protagoniste di un campionato cadetto spettacolare, il Napoli e il Genoa raggiunsero, a braccetto, la promozione in serie A. Lo stadio Marassi ribolliva di bandiere e vessilli rossoblu e azzurri. La gioia a fine partita incontenibile. Napoli e Genova erano vicinissime, i carruggi distavano pochi metri dai vicoli partenopei, nord e sud Italia erano uniti dalla stessa felicità. Il pesto genovese quel giorno sapeva un po’ di pizza napoletana.

GLI SCREZI – Negli ultimi anni Napoli e Genoa si sono ritrovate molto spesso a lottare per gli stessi obiettivi, e a contendersi molti calciatori nelle sessioni di calciomercato, Questi continui incroci hanno creato qualche frizione tra la dirigenza azzurra e quella genoana. Basti ricordare, ad esempio, quello che è accaduto alla fine del mercato estivo di questa stagione. Bigon e il suo staff avevano praticamente chiuso la trattativa per l’acquisto del centrocampista Franco Zuculini. L’accordo con l’Hoffenheim, proprietaria del cartellino, c’era e anche con i procuratori del calciatore era fatta , mancava solo la firma e l’annuncio ufficiale. Ma tutto fu bloccato dall’inserimento nella trattativa del presidente genoano, Preziosi, che offrendo un ingaggio più elevato al calciatore riuscì a soffiarlo al Napoli, scatenando così l’ira del presidente partenopeo De Laurentis, che accusò il patron rossoblu di scorrettezza.

LA BESTIA NERA Il Genoa degli ultimi anni, rappresenta un tabù per il Napoli. L’ultima vittoria casalinga del Napoli risale al 13 gennaio 2002 in serie b, quando sul neutro di Benevento, Bonomi e Graffiedi riuscirono a ribaltare l’autogoal di Magoni. In serie A l’ultima vittoria casalinga risale al 26 Febbraio 1995, grazie al goal di Rincon.

[Carmen Luongo – Fonte: www.tuttonapoli.net]