Nella fredda Romania, Reja alza la temperatura: “Non c’è alternativa, dobbiamo vincere”

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PIATRA NEAMTA inizio anno si diceva che la Lazio fosse una squadra costruita ad hoc per recitare un ruolo di primo piano in Europa League. Gli acquisti di Klose, Cisse, Cana, Konko e compagnia bella, indicavano proprio la volontà di inserire in un gruppo già qualitativamente di ottimo livello, quella giusta dose di esperienza in ambito internazionale che potesse far compiere il definitivo salto di qualità. Fino a questo momento però, nonostante i buoni risultati conseguiti in campionato, nella competizione europea la Lazio ha tentennato molto, riuscendo a racimolare solo cinque punti in quattro partite, gli stessi del Vaslui, squadra rumena contro la quale la Lazio di Reja si giocherà domani sera il passaggio della fase a gironi in quello che sarà un vero e proprio spareggio.

«Non abbiamo alternative, né loro né noi. Questa è una gara da vincere», così ha esordito il tecnico goriziano nella consueta conferenza stampa della vigilia, puntando poi l’attenzione su Djibril Cisse e confermando il suo rientro tra i titolari dopo il turno di riposo nella partita con la Juventus: «Domani partirà dall’inizio. Cercherò di mettere una squadra adatta per poter fare una prestazione di ottima intensità. Loro sono carichi sicuramente e abbiamo anche visto il valore di questa compagine che ci ha fatto soffrire anche a Roma. I ragazzi quindi conoscono già l’avversario, ci teniamo molto a fare bene e possibilmente passare il turno».

Una speranza per tutto il calcio italiano che deve sperare che le squadre che lo rappresentano possano andare più avanti possibile per evitare di perdere ulteriori punti nel ranking generale: «In modo particolare per noi è molto importante. Lo abbiamo già dichiarato più volte di voler andare avanti. Ci siamo complicati la vita proprio nella partita casalinga con il Vaslui quando eravamo avanti e ci siamo fatti raggiungere, ma come ho già detto si tratta di una squadra con buoni valori. Sia noi che l’Udinese sappiamo che da noi dipende anche il recupero della credibilità del calcio italiano a livello europeo. Il nostro impegno sarà sicuramente massimale».

Il campo ghiacciato e i pochi dubbi di formazione. Domani si giocherà in un clima molto freddo, e probabilmente anche il campo ne risentirà con alcune zone ghiacciate e al limite della giocabilità: «Così a vederlo dall’esterno, il terreno è ottimo. Qualche problema di equilibrio comunque ci sarà domani, considerando anche l’orario in cui giochiamo un po’ di difficoltà ci sarà soprattutto dal punto di vista tecnico. I giocatori più dotati sotto questo aspetto avranno sicuramente dei problemi. Si tratta di una temperatura che tempera le squadre, ma la temperatura è sia per noi che per loro, è chiaro che noi non siamo abituati ma non credo che sia un problema. Quello che può diventare un problema è invece il terreno, quello si che diventa problematico perché potrebbero esserci dei rimbalzi irregolari».

Formazione praticamente fatta per domani anche se restano due piccoli dubbi nel reparto di centrocampo: «Ledesma sta bene, è una decisione che prenderò domani, considerando anche le condizioni del terreno di gioco. Domani mattina verremo qui per fare l’allenamento e sceglierò tra lui e Cana. Per il resto sapete già chi giocherà, l’unico altro dubbio può essere rappresentato dalla scelta tra Sculli e Lulic. Questi due ballottaggi rimangono da vedere, ma per il resto la formazione è fatta». Un’eventuale qualificazione in questa fase a gironi, sarebbe per Reja motivo di grande soddisfazione, sia a livello personale che per la Lazio in generale: «Al di là della mia situazione, di emozioni ne ho passate tante, ma dal punto di vista professionale  e personale direi che è importante. Ma non solo per me, soprattutto per la Lazio, vorremmo continuare questa esperienza. I valori che abbiamo sono importanti come abbiamo già dimostrato in campionato, e vorrei che la squadre mettesse domani sera il 100% delle nostre possibilità per continuare questa avventura europea».

Prematuro parlare di mercato, ma pronti a sfruttare le occasioni. La formazione prevede l’attacco titolare formato da Klose e Cisse, due prime punte che si adattano a giocare insieme, ma che danno comunque ottime garanzie, tanto da far escludere almeno per il momento un eventuale acquisto di una seconda punta “pura” a gennaio: «Davanti chiaramente abbiamo giocatori con caratteristiche da punte centrali, ma chi gioca con Klose sa che lui è uno che si muove molto e che non dà punti di riferimento. Pertanto sono tutti abbinabili e penso che non ci siano problemi sotto questo punto di vista. È già da tempo che abbiamo adottato questo modulo con due punte. Sono giocatori che amano spaziare come avete potuto vedere, Cisse si muove tanto, non sta quasi mai centralmente e svaria su tutto il fronte dell’attacco, per quanto riguarda Klose è la stessa cosa perché sono giocatori che si sanno muovere tra le linee e lateralmente. Giocatori che possono essere compatibili sebbene siano sicuramente delle prime punte. Sono degli attaccanti, per come giochiamo noi io penso che i due attaccanti siano di caratteristiche perfette per stare insieme l’uno con l’altro.

È chiaro poi che i movimenti vanno fatti, perché non si può pensare di avere due attaccanti statici là davanti. Per quanto riguarda il discorso di gennaio mi sembra prematuro parlarne ora. Domani abbiamo una partita importante di Europa League e prima di arrivare a gennaio manca ancora molto. Se a gennaio ci saranno delle opportunità per migliorare qualcosa, questo è un discorso che riguarderà Tare e il Presidente. È chiaro che a gennaio mi chiederanno se c’è la possibilità di migliorare, ma questo è un discorso si può fare comunque che va al di là della qualificazione in Europa League».

Dalla Juventus al Vaslui, due partite fondamentali. Alla luce della partita di ieri tra Napoli e Juventus, prende ancora più valore la sconfitta di sabato con i bianconeri che ancora una volta hanno dimostrato di essere squadra di altissimo livello: «Sapevamo perfettamente di aver affrontato una squadra fortissima, ma la Lazio ha dimostrato di non essere da meno. Sotto questo punto di vista lo sapevamo già alla fine della partita. Il rammarico c’era, l’incazzatura anche, perché avremmo sicuramente meritato. Ma le partite sono fatte di episodi. Per quello che si è visto fino a questo momento, noi insieme con il Milan facciamo parte di questa élite calcistica momentanea. Per quello che ha fatto vedere nella scorsa stagione e in questo inizio di campionato potrebbe essere messa tranquillamente anche l’Udinese in questo gruppo, sebbene troppo spesso passi ingiustamente per provinciale». Contro la squadra di Conte infatti, nonostante la sconfitta la prestazione è stata di quelle che lasciano ben sperare per il futuro: «Per quanto riguarda la partita con la Juve è chiaro che ci aspettiamo sempre dei miglioramenti, però quando perdi una partita è logico che ci sono stati degli errori che noi cerchiamo sempre di analizzare. Però se devo guardare nel complesso la prestazione penso che la squadra si sia mossa bene. Ha avuto solo qualche episodio sfortunato, abbiamo giocato a testa alta e non si può dire che abbiamo avuto dei difetti».

Ma adesso non c’è più tempo per pensare al campionato, domani si scende in campo per proseguire il sogno europeo e di fronte ci sarà un avversario che ha già dimostrato di sapere far male: «Li abbiamo già visti all’andata. Giocatori sicuramente dotati sul piano tecnico, come Adailton che conosciamo bene e che con le sue punizioni può diventare molto pericoloso. Abbiamo conosciuto altri giocatori come Pavlović e Zmeu, altri due giocatori consistenti dal punto di vista fisico, Sânmarteăn, un giocatore che conosco già da qualche anno. Giocatori di qualità tecniche e davanti non so se giocherà una o l’altra punta ma entrambe sono temibili. È una squadra complessivamente con degli ottimi valori e domani giocheranno sicuramente con il piglio giusto e l’aggressività giusto, come è giusto che sia e come farà anche la Lazio».

[Marco Ercole – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]