Juventus: perde volume il gruppo bianconero di Prandelli

logo-juventusCaceres contro la Turchia, Lichtsteiner al cospetto del Brasile, Llorente di nuovo “furia rossa” contro l’Ecuador, Vucinic con la Bielorussia. Mancheranno i Nazionali stranieri nell’amichevole “familiare” di Villar Perosa (avversaria la Primavera di Andrea Zanchetta), ultimo appuntamento pubblico prima della Supercoppa di domenica prossima. Ma non mancherà Giovinco, grande escluso dalle convocazioni di Prandelli per la passerella con l’Argentina di mercoledì.

Di fatto, è una bocciatura per la “Formica atomica”, unico reduce della Confederations lasciato a casa, infortunati a parte. Le prestazioni deludenti in azzurro e lo spazio ridotto in casa bianconera hanno indotto il ct a prendere questa scelta, che guarda già al Mondiale. Perché l’esclusione di Giovinco profuma di sorpasso: oggi Insigne, domani forse Giuseppe Rossi. Gente che sa (o in prospettiva, può farlo) lasciare il segno. E questo, numeri alla mano, al piccolo “12″ non riesce: sette gol in 31 partite la scorsa stagione sono pochine, una sola rete in 17 gare con la Nazionale una miseria.

Perde volume il gruppo bianconero di Prandelli, quindi: non c’è Giovinco, non è più legato alla Juventus Giaccherini. Che, un mese dopo il passaggio al Sunderland di Di Canio, si è fatto sentire, tramite il suo procuratore: «Ad Emanuele è dispiaciuto aver lasciato la Juventus e Antonio Conte. Non si lascia, del resto, a cuor leggero un gruppo che ha vinto due Scudetti di fila e un allenatore che è stato fondamentale nella sua affermazione ad alti livelli. Ricordiamoci che il ragazzo arrivò alla Juventus tra lo scetticismo generale, ma l’allenatore lo ha sempre difeso dalle critiche, dimostrando di credere in lui, dandogli fiducia e facendolo sentire importante. Emanuele è riuscito pian piano a conquistare anche i tifosi, che, infatti, gli hanno tributato calorosi attestati di stima nel momento in cui è stato ceduto. Non è voluto andar via dalla Juve: ha soltanto colto un’occasione che si è rivelata vantaggiosa per tutti. Durante la trattativa col Sunderland, che è stata breve ma non brevissima, la sua preoccupazione era che Conte potesse in qualche modo sentirsi abbandonato dopo avergli dato tanto. Se le ragioni del mercato hanno voluto questo addio, la riconoscenza di Emanuele verso mister Conte non verrà comunque mai meno».

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]

Juventus: Verratti per il dopo Pirlo?

logo-juventusIeri reduci dall’America, domani partenti per l’America. In previsione del volo transoceanico direzione tournée negli Stati Uniti, sono arrivati a Vinovo anche i Nazionali che sono stati impegnati in Brasile per la Confederations: da Caceres a capitan Buffon, da Bonucci («Anno nuovo, posto vecchi», il suo tweet con foto dell’armadietto col suo nome) a Pirlo. Che si sta avviando alla sua ultima stagione in bianconero?

Domanda a cui risposta ancora non c’è: di sicuro, il regista chiuderà con l’azzurro al Mondiale della prossima estate; di certo, Conte non lo potrà più adoperare con la costanza delle precedenti stagioni. E, di confermato, la Juve sta monitorando il suo erede. Trattasi di Marco Verratti, già lo scorso giugno dato praticamente per ufficiale alla corte di “Madama”, poi persuaso da Ancelotti e dai soldi arabi al trasferimento al Psg.

Cui ora andrà oggi a bussare Donato Di Campli, agente del centrocampista lanciato dal Pescara: adeguamento del contratto, questa la ragione della visita parigina del procuratore. «Noi chiediamo un riconoscimento all’ottima annata messa alle spalle – ha spiegato Di Campli – Nel caso non dovessimo ottenerlo, prederemo in considerazione le offerte pervenutaci». Già, «perché sul giocatore c’è la Fiorentina e anche l’interesse della Juventus».

Soprattutto la Juventus, perché soluzione più gradita dal giovane talento della Nazionale: «Il fatto che una grande come lei mi cerchi, mi rende molto orgoglioso – aveva rivelato nei mesi scorsi – Anche se sono e resto tifoso del mio Pescara, la Juve è la squadra per cui simpatizzavo da bambino e Del Piero era il mio idolo». Ma difficilmente Marotta potrebbe prendere Verratti in questa sessione di mercato: a parte qualche voce fantascientifica che vorrebbe Marchisio sacrificato proprio sull’altare dei francesi, sarebbero discorsi proiettati alla prossima stagione, quando Pirlo potrebbe salutare.

Pirlo che, intanto, si è sottoposto con gli altri ultimi arrivati ai test, in precedenza svolti dai compagni prima del ritiro a Chatillon. Ancora per poco libero, invece, Pogba, atteso il 31 luglio a San Francisco, dove la Juve incontrerà l’Everton nella prima tappa della “International Champions Cup”. Impegno sicuramente più attendibile del Trofeo Tim, affrontato con le gambe ingolfate dai pesanti carichi assimilati nel ritiro concluso il giorno prima. Trofeo che ha lasciato poche indicazioni dal campo, ma strascichi fuori.

Niente di grave per Llorente, uscito anzitempo per un taglio sul viso: «Ciao Amici! Volevo solo dirvi che sto bene – ha twittato il “Re Leone” in perfetto italiano – Sono rischi del mestiere». Rischi di caduta di stile, invece, per Giorgio Squinzi. Che, preso dall’euforia per il successo del suo Sassuolo, ha dimenticato di che competizione si trattasse ed ha polemizzato contro la Juve: «Abbiamo dato loro una lezione di gioco straordinaria, poi hanno tentato il solito furto sui rigori e gli è andata anche bene. Ma alla fine abbiamo vinto noi». E meno male che è calcio di luglio…

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]

Juventus: presentata la nuova divisa per la trasferta

logo-juventusSarà di color giallo rimarcando il senso d’appartenenza alla città di Torino (scelti i suoi colori) e rievocando la maglia della vittoria della Coppa delle Coppe 1983/84

TORINO – In un “quasi” può nascondersi un mondo di possibilità. Avevamo scritto che la Juve era pronta a rinunciare a tutto per Vidal e “quasi” per Giaccherini. Appunto. Al Sunderland, presentatosi seriamente con 8 milioni di euro, Marotta non ha potuto sbattere la porta in faccia: affare “quasi” fatto.

Voleva restare, “Giack”, perché con Conte è diventato grande ed ha meritato il palcoscenico della Nazionale, sul quale si è saputo mettere in mostra fino all’exploit della Confederations. Ma il mercato ha le sue logiche che il cuor non conosce: la plusvalenza era troppo ghiotta per le casse bianconere, il contratto di 2 milioni annui altrettanto per il suo procuratore. Cifra, questa, che la Juve non avrebbe mai potuto garantire al centrocampista.

Che lascia il posto libero ad un compagno azzurro: si lancerà su Alessandro Diamanti, infatti, la “Vecchia Signora”. Già seguito a lungo ad inizio giugno, “Aladino” è stato momentaneamente accantonato, prima per la scadenza delle comproprietà e poi per la difficoltà di altre trattative (Tevez ed Ogbonna). Ora, grazie ai primi milioni incassati (altri 2 “ufficiali” dalla cessione del difensore Masi alla Ternana), la Juventus potrà tornare sulle tracce di Diamanti, ideale sia come vice Pirlo che come trequartista alle spalle degli attaccanti. Alle spalle sicuramente di Tevez, manco arrivato a Torino e già al centro del primo dibattito.

Quesitone di chili di troppo: c’è chi dice 6, c’è chi insinua che Conte gli abbia raccomandato una dieta forzata. Lui se ne infischia: «In realtà non mi sono ancora pesato, mi viene da ridere a sentire certe cose». Vedremo quando domani si aggregherà ai compagni, che intanto ieri si sono sottoposti alla prima doppia seduta della stagione a Vinovo: test atletici, organizzati per il terzo anno di fila in collaborazione con il Centro Ricerca Mapei. Oggi conferenza stampa di Conte, venerdì la partenza per Chatillon, sede del ritiro dove sicuramente la squadra sarà seguita da una moltitudine di tifosi. Tifosi che hanno già occupato lo Stadium in ogni ordine di posto.

Non partirà la vendita libera degli abbonamenti, infatti, perché dopo la fase dei rinnovi (confermati il 92% degli abbonamenti, +2% rispetto alla passa stagione), erano rimasti solo 2mila tessere, polverizzate dagli aventi diritto alla prelazione (Premium Member e Club Doc). Zero polemiche: tutto chiaro, nessun “giallo”. Del giallo, veramente, ci sarebbe. È quello della divisa da trasferta, presentata ieri. Rimarcando il senso d’appartenenza alla città di Torino (scelti i suoi colori) e rievocando la maglia della vittoria della Coppa delle Coppe 1983/84, la Juve vestirà una casacca gialla (con colletto e Scudetto insolitamente sulla sinistra) e pantaloncini blu. Non proprio accolta con entusiasmo dai tifosi, ancora piacevolmente legati al nero della passata stagione, ma l’importante per loro è che sia vincente.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]