Parma-Lazio 3-1: si spengono i biancocelesti

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Terza sconfitta nelle ultime quattro gare: forse la Lazio non c’è più. Fiaccata da una stagione intensa, da infortuni in serie (oggi ennesimo stop muscolare, fuori Dias) e una condizione che, quindi, non può mai essere al top. I biancocelesti sì, è vero, sono ancora terzi ma ormai le gambe sembrano sempre più pesanti e la mente sempre meno lucida. Otto vittorie e dieci sconfitte nel 2012, il bilancio comincia ad essere pesante, soprattutto se rapportato alle ultime uscite. C’è da analizzare anche l’approccio alle gare di una squadra che sembra entrare in campo sempre dopo i primi venti minuti. La Lazio si è spenta a Parma, come le luci del “Tardini” ad metà ripresa, starà a Reja cercare di scuotere un gruppo che, senza dubbio, ha dato tantissimo ma che, in questo momento, sembra in riserva. Si sentono e tanto le assenze di Klose e Lulic.

Da annotare, anche, un andamento esterno pessimo nel 2012. Parma: gli emiliani sono stati scaltri nello sfruttare al meglio l’avvio morbido dei biancocelesti e a capitalizzare al massimo le occasioni nel primo quarto d’ora. I ducali hanno saputo amministrare la gara e il risultato, hanno colpito la Lazio nei momenti topici della partita e conquistano tre punti vitali in ottica salvezza. Dopo otto gare senza vittoria arriva la tanto desiderata boccata d’ossigeno per Donadoni e tutta Parma.

FORMAZIONI – Reja sceglie il 4-3-1-2 con Kozak accanto a Rocchi e Mauri dietro ai due attaccanti. In mediana spazio a Ledesma come perno centrale, Matuzalem sul centrosinista e Gonzalez sul centrodestra. In difesa si rivede il quartetto titolare con Konko-Dias-Biava-Radu. Donadoni rimane fedele al 3-5-2 con Zaccardo, Paletta e Lucarelli in difesa. In mediana recupera Mariga con Valdes e Galloppa interni, sulle fasce spazio a Gobbi e Biabiany. Giovinco e Floccari formano la coppia offensiva.

PRIMO TEMPO – Dodici minuti di follia, dodici minuti di Lazio supponente e molle, dodici minuti di Parma arrembante ed ecco che il 2-0 per i ducali è una conseguenza di quanto si vede in avvio. Al 6′ è Mariga a firmare il vantaggio con un sinistro chirurgico dopo che Marchetti aveva salvato su Floccari. Passano sei minuti ed è proprio l’ex attaccante della Lazio, con un colpo di testa, a firmare il raddoppio sfruttando un tiro sbilenco di Paletta diventato assist invitantissimo. Non è la prima volta che i biancocelesti partono male: ed è facile tornare con la mente a Siena o alla sfida interna con il Bologna. E’ evidente che c’è, nella Lazio, un aspetto mentale che va assolutamente corretto. Il Parma, affamato e vivo, parte forte, davanti a sé trova un avversario che lascia campo e iniziativa e ne approfitta al meglio. Subito il doppio schiaffo, i biancocelesti provano a riorganizzarsi ma devono subito fare i conti con l’ennesimo infortunio muscolare: è Dias a dover uscire per un problema alla coscia sinistra.

Reja è furibondo: entra Scaloni al posto del brasiliano con Radu al centro e Konko dirottato a sinistra. La Lazio prova a reagire, sale di tono l’azione biancoceleste e allora da una punizione di Ledesma è Mauri a sfiorare il 2-1 con una spizzata di testa che lambisce il palo. Il Parma, dopo l’avvio sprint, si ritrae, perde coraggio e lascia campo alla Lazio che al 35′ trova il gol con un tiro di Scaloni deviato da Gobbi. Primo gol in maglia biancoceleste per l’argentino. Prima del gol del terzino ex Deportivo, però, era stato Giovinco, in azione di contropiede ad andare vicino al tris. La rete laziale sembra scuotere di nuovo gli emiliani che sfruttano un errore di Ledesma in appoggio e con un triangolo tra Giovinco, Valdes e Bibiany portano Galloppa alla conclusione aerea che, però, finisce fuori di poco. E’ l’ultima emozione di un primo tempo double-face per la Lazio: malissimo nella prima metà, un po’ meglio dal 25′ in poi.

SECONDO TEMPO – Il Parma cambia subito: fuori Mariga, il centrocampista non era al meglio, dentro Morrone. Non cambia nulla a livello tattico. Reja non tocca la Lazio, nonostante un primo tempo non esaltante. I biancocelesti sembrano entrare in campo con un piglio diverso, più tonici e aggressivi anche se di occasioni non se ne vedono. Problema atavico, quello laziale, di non riuscire ad arrivare a concludere con facilità. Il Parma, però, non arretra e cerca di pungere soprattutto in ripartenza grazie alle velocità e alla tecnica di Giovinco. Ma è sempre Floccari a rendersi pericoloso con un destro dal limite che non termina lontando dall’incrocio dei pali. Al 62′ al “Tardini” si spengono le luci e Giannoccaro ferma la gara: la spiegazione non sta in un malfunzionamento dell’impianto dello stadio, bensì nell’adesione, della città di Parma, alla giornata mondiale per il risparmio energetico e quindi allo stadio, per un minuto, cala il buio. Poco prima Reja aveva lanciato Alfaro per Rocchi che, quindi, rimanda l’appuntamento con il centesimo gol in A.

La Lazio sfiora il pareggio con Kozak: Ledesma pennella da corner e il ceco, da due passi, schiaccia troppo la palla e grazia Mirante.Gol fallito, gol subito, la legge non scritta del calcio trova la sua applicazione immediata al 72′ quando Konko fa fallo su Bibiany sull’esterno e dalla punizione conseguente il terzino francese (uno dei peggiori in campo) si perde Floccari che, in spaccata, fulmina Marchetti per la seconda volta. Poco prima era entrato Hernanes per Mauri. La Lazio finisce qui, si spegne con il tris del Parma che con Giovinco rischia anche di segnare la quarta rete. Male, malissimo i biancocelesti che, con la terza sconfitta nelle ultime quattro gare, forse possono essere definiti in crisi. Chi si aspettava, poi, la scossa da Hernanes rimane deluso perchè il brasiliano dà vita a 18′ di una pochezza quasi sconcertante. Gli ultimi minuti della Lazio sono spesi, con orgoglio, alla ricerca almeno del gol del 3-2 ma la squadra capitolina non ne ha più e per Mirante la serata è piuttosto serena. Finisce così una partita ben giocata dal Parma: gli emiliani sono stati bravi ad amministrare e a colpire la Lazio nei momenti decisivi.

[Marco Valerio Bava –