Pechino 2022, medaglia storica per Federica Brignone nella combinata

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Brignone-Pechino
Brignone-Pechino
Foto FISI

L’atleta valdostana ha vinto la medaglia di bronzo: é la prima italiana di sempre sul podio olimpico della specialità

BEIJING – Federica Brignone ha vinto la medaglia di bronzo nella combinata alpina femminile a Giochi Olimpici di Pechino 2022. La trentunenne carabiniera valdostana si è regalata la seconda medaglia in queste Olimpiadi dopo l’argento nel gigante – terza in carriera contando il bronzo in gigante a PyeongChang 2018 -, diventando così la prima italiana di sempre sul podio olimpico nella specialità, in 86 anni di storia. Brignone è riuscita nell’impresa dopo una buona manche di discesa, in cui aveva accumulato decimi preziosi sulle avversarie, confermandosi con una solidissima run tra i pali snodati, che le ha permesso di issarsi sul gradino più basso del podio a 1”85 dalla leader. Si tratta della sedicesima medaglia per l’Italia a Pechino 2022, la quarta per lo sci azzurro.

Doppietta per la Svizzera con un’indomabile Michelle Gisin, semplicemente dominante con il tempo complessivo di 2’25”67, che ha letteralmente fatto il vuoto nello slalom rifilando 1”05 di distacco dalla compagna di squadra Wendy Holdener. Fuori dai giochi prematuramente l’americana Mikaela Shiffrin, nonostante la tracciatura del suo tecnico Mike Day così come nello slalom di settimana scorsa, così come la francese Romane Miradoli.

Out nella run di slalom le altre azzurre impegnate nella competizione con Marta Bassino, uscita attaccando per tentare la rimonta alla zona medaglie, e Nicol Delago, che ha inforcato dopo una decina di porte mentre stava disputando una discreta prova. Non aveva terminato il segmento di discesa Elena Curtoni.

Le parole di Federica Brignone al termine della prova

La combinata è una disciplina in cui ho sempre creduto perché, secondo me, è difficile essere costanti nella stessa giornata in due specialità nelle quali si mescola tutto, dove le discesiste vanno forte in slalom e viceversa. È una disciplina a sé, in cui bisogna esserci costanti bisogna crederci e l’ho sempre fatto in Coppa del mondo ma mi è mancato in un grande evento, ed è una bella soddisfazione. Ho studiato tanto, ho visto tanti video e ieri ho fatto una prova in cui mi son trovata molto meglio, ho fatto bene la prima parte e mi son seduta sugli attacchi dicendomi come dovevo fare la gara. A dire il vero già nelle prime due prove la parte finale c’era, avevo avuto qualche problema in più sulla parte alta e secondo me ero un po’ stanca. Arrivare fino a qua noi atleti è stato stressante, soprattutto da metà dicembre in avanti. E’ andata bene in gigante, poi non ho dormito per un paio di notti, non è andato bene il superg e lì son andata un po’ in down e ho fatto bene a riposarmi, allenarmi in slalom facendo la prova ieri e a riconcentrarmi sulle cose giuste. È stato difficile ma l’ho fatto, e ne sono orgogliosa. Quando lavori bene tutto l’anno il lavoro non lo perdi in un giorno, ho cercato di recuperare distraendomi guardando anche tutti gli altri sport , ho cercato di vivere il villaggio olimpico cercando di staccare la testa. La polivalenza è faticosa, infatti, anche Wendy e Michelle (Holdener e Gisin ndr) mi han detto che son pazza ad andare a Crans Montana, ma è una delle mie piste preferite non posso non andarci! Quando fai tutto è molto più difficile stare al top, però hai anche molte più occasioni per farsi trovare pronti. Io non me la sarei sentita di occupare un posto in discesa quando non avevo feeling e c’erano atlete che potevano fare meglio di me, è stata una decisione dei tecnici, ma non avrei probabilmente comunque voluto correre e riposarsi è stata la cosa giusta. Fare due medaglie alle Olimpiadi è difficile, guardate la Shiffrin, perché il nostro sport è molto rischioso e farne addirittura due è un ottimo risultato. Hai un minuto per adattarti, cercare di fare il massimo che hai visto nella tua testa ma l’imprevedibile, come una buchetta, è in agguato e noi possiamo solo interpretare.”