Dossier calcio

Play for Humanity: a Roma il calcio che unisce e celebra l’inclusione

A Roma il più grande evento di inclusione calcistica promosso dalla CCI: bambini, disabili e over 50 in campo insieme per “Play for Humanity”

ROMA – Il calcio, si sa, è un linguaggio universale, capace di trascendere confini e culture. Ma in un’epoca in cui spesso l’attenzione mediatica si concentra unicamente sui massimi livelli di competizione, iniziative come “Play for Humanity – Il calcio che unisce” ci ricordano il potere sociale e inclusivo di questo sport. Recentemente, a Roma, la Confederazione Calcistica Italiana (CCI) ha realizzato un vero e proprio sogno, promuovendo quello che è stato definito il più grande evento di inclusione mai visto nel mondo del pallone. L’obiettivo non era la vittoria di un trofeo, ma la celebrazione della solidarietà e dell’umanità.

Presso il circolo sportivo Stella Azzurra, l’iniziativa, supportata da Enel in qualità di main sponsor, ha dimostrato che le barriere non esistono quando la passione per il gioco è condivisa. La vera novità di “Play for Humanity” è stata proprio la sua formula partecipativa e intergenerazionale. In campo non c’erano squadre divise per categoria, ma un’unica, grande squadra composta indistintamente da bambini, persone con diverse tipologie di disabilità e adulti over 50. Maschile e femminile si sono fusi in un’unica giornata di festa e partecipazione attiva.

È stato il modo più efficace per dare corpo al principio che la CCI (Confederazione Calcistica Italiana) promuove con forza: un calcio che sia strumento di crescita, solidarietà e partecipazione, senza lasciare indietro nessuno. Come ha spiegato il Presidente della Confederazione Calcistica Italiana, Andrea Montemurro, l’evento è nato con l’intento preciso di abbattere stereotipi e pregiudizi. “Play for Humanity non è solo un evento sportivo, ha affermato, ma un’occasione per vivere insieme i valori più autentici dello sport: rispetto, inclusione, amicizia e solidarietà.”

La giornata è stata ricca di emozioni e attività. Oltre alle partite, si sono alternati momenti ludico-sportivi e occasioni di condivisione che hanno coinvolto il pubblico, le famiglie e le associazioni presenti, trasformando l’evento in una vera e propria celebrazione della forza aggregante dello sport. Lo spirito che ha animato la manifestazione è un monito per tutto il movimento calcistico: il calcio in nome dell’uguaglianza, la partita più importante, quella che rende grande non solo lo sport, ma l’intera società. Il messaggio finale è chiaro e risuona potente nella Capitale: il calcio che unisce è, prima di tutto, il calcio dell’umanità.

Francesco Forziati
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Francesco Forziati

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