Roma, il punto: cosa non ha funzionato a San Siro

304

logo-romaUscire dal Meazza con un pareggio ed essere delusi è sintomatico della forza di questa squadra. La Roma avrebbe potuto vincere ma, alla fine, Balotelli ha rischiato di punire eccessivamente i giallorossi. La squadra capitolina ha commesso due grandi errori: ha peccato ancora una volta di cinismo sotto porta, senza riuscire a chiudere una partita che avrebbe meritato di portare a casa. Inoltre, ancor più grave, ha abbassato il baricentro dopo il gol del provvisorio 2-1, smettendo di imporre il proprio gioco e accontentandosi, magari anche inconsciamente, di difendere il risultato. Uno dei migliori Milan della stagione si è così buttato alla ricerca del pareggio e la Juve può approfittarne per scappare in classifica. Il 5 gennaio, con lo scontro diretto tra le due squadre, dirà molto sulle ambizioni scudetto di questa squadra, nonostante la formazione di Conte sia maggiormente attrezzata per aggiudicarsi nuovamente il campionato. È normale, quindi, che il tifoso sia rammaricato per il pareggio contro il Milan ma è contro Cagliari e Sassuolo che la Roma ha perso il primato.

Al Meazza i giallorossi si sono scontrati contro il muro eretto da Zapata e Bonera, probabilmente protagonisti della loro migliore gara stagionale ma la squadra di Garcia, pur senza l’apporto di Pjanic, ha imposto il proprio ritmo anche grazie alla grande prestazione di Strootman. L’olandese ha servito l’assist a Destro, realizzato il rigore del 2-1 e si è spesso sostituito a Pjanic in fase di costruzione, dimostrando ancora una volta di avere un piede sinistro raffinato. Gervinho dà sempre l’impressione di poter fare la giocata vincente ma oggi ha sprecato troppi palloni, prendendo qualche decisione errata. Molte le critiche a Bradley e Dodò: il primo è bravissimo a recuperare la palla e in più ha un’ottima scelta di tempo negli inserimenti e questo lo porta a giocare molto vicino alla porta e ad avere diverse occasioni ma non è nelle sue qualità quella di essere un bomber. Non lo è mai stato e mai lo sarà. Se deve giocare vicino alla porta bisogna anche accettare che possa sbagliare molto. Dodò ha giocato una partita perfetta, a livello difensivo, per gran parte dell’incontro. Poi ha rischiato il rigore per l’intervento su Kakà per poi farsi infilare da Muntari in occasione del gol del 2-2. Nell’ultimo anno il brasiliano ha fatto passi da gigante in difesa e quest’anno ha già dovuto affrontare Callejon e Cuadrado, cavandosela egregiamente. Migliorerà ancora parecchio e allora sarà possibile vedere se potrà essere un giocatore da Roma.

[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]