Una Roma che – su un campo difficile, dove aveva vinto solo la Juventus – prosegue la striscia positiva (tre vittorie e un pari) ma conferma anche le difficoltà di gioco emerse la settimana scorsa contro il Genoa. Lampante il peso dell’assenza di Pjanic a centrocampo, complice l’impalpabile De Rossi, e della scelta, a posteriori sbagliata, di sostituire capitan Totti con oltre mezz’ora da giocare.
Andreazzoli, bravo nell’imbrigliare tatticamente l’Udinese, probabilmente voleva dare una chance ad Osvaldo, ma l’italo-argentino, in periodo decisamente no, l’ha sprecata proprio al 90esimo con uno scellerato tocco di stinco, a tu per tu con il portiere bianconero Brkic.
La Roma può recriminare poi per un rigore non fischiato e trasformato in simulazione dall’incerto Guida, ma deve soprattutto riflettere sull’atteggiamento troppo rinunciatario dopo il gol del vantaggio, siglato da Lamela che, a parte la dodicesima rete in campionato, si è fatto notare solo per i tanti palloni persi.
La nota stonata è così il pareggio nella ripresa dell’Udinese, in pratica nell’unica vera occasione concessa, a parte quella iniziale a Di Natale. La difesa, con il buon rientro di Castan, ha retto bene, ma ha commesso con Piris, Burdisso e Stekelenburg l’errore madornale e decisivo sull’iniziativa di Muriel.
Ma tant’è. Con 10 gare da giocare la bagarre per l’Europa è dura, eppure ancora aperta, anche se Totti e compagni non possono concedersi altre frenate, a cominciare da domenica sera, Papa permettendo, contro il Parma di Donadoni.
[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]
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