Roma-Napoli: precedenti e curiosità della sfida

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Nell’ultimo treno disponibile per le residue speranze Champions, una Roma psicologicamente affranta dalla doppia sconfitta contro Juventus e Fiorentina si appresta ad affrontare il Napoli di Walter Mazzarri, diretta concorrente per il terzo posto. Tenendo in considerazione il plausibile successo dell’Inter sul Cesena e i quattro punti di vantaggio dei partenopei, la mancata vittoria giallorossa significherebbe l’addio definitivo al sogno di partecipare alla manifestazione continentale più ambita. Si tratta del confronto numero diciassette tra Mazzarri e i capitolini: di seguito analisi, precedenti e statistiche riguardanti il tecnico di San Vincenzo e i campani.

Palmarès: 1 promozione (Livorno 2003/2004 dalla Serie B alla A)

Bilancio generale contro la Roma: 5 vittorie, 3 pareggi, 8 sconfitte; 15 reti marcate e 26 subite (tra Reggina, Sampdoria e Napoli). Media punti conseguita (escludendo le due gare di Coppa Italia): 1,21

I precedenti: Esordio in data 14 novembre 2004 alla guida della Reggina: al “Granillo” sono i calabresi a uscire vittoriosi grazie alla marcatura firmata da Bonazzoli. Il computo totale da allenatore amaranto si conclude in perfetta parità: tre vittorie ciascuno tra il 2004 ed il 2007. Arriva quindi il trasferimento alla Sampdoria, dove in due stagioni affronta la Roma sei volte senza cogliere alcun successo: bottino di quattro sconfitte e due pareggi (i giallorossi eliminano i liguri dalla Coppa Italia). Infine il capitolo Napoli: chiude positivamente i primi tre confronti grazie ai sette punti conquistati, espugnando inoltre l’Olimpico dopo sei anni (ci era riuscito con la Reggina nell’aprile 2005). Pessima la prestazione invece nella gara d’andata: i capitolini di Luis Enrique sbancano il “San Paolo” per 1-3.

La Tattica: Dopo un mese di risultati non brillanti e problemi di formazione (relativo per lo più agli esterni di centrocampo), Mazzarri nelle recenti partite è tornato a schierare sul terreno di gioco il suo classico 3-4-2-1 (variabile in un 3-5-1-1), cogliendo due importanti vittorie contro Novara e Lecce in vista della battaglia per la zona Champions. Sarà del match Ezequiel Lavezzi: l’argentino non gioca dalla sfida con l’Atalanta e stasera potrebbe avere spazio nella ripresa nel caso i campani fossero in difficoltà.

Nessun dubbio per la composizione della retroguardia azzurra: out Campagnaro , il compito di fermare gli attacchi giallorossi sarà affidato ad Aronica, Cannavaro e Fernández, compagno ne “La Albiceleste” di Burdisso e Gago. Arrivato a Napoli come uno dei migliori prospetti difensivi sudamericani, l’ex Estudiantes ha faticato non poco a trovare minuti nell’undici di Mazzarri: per lui appena 13 presenze in Serie A sinora. Una difesa molto solida sul piano fisico, ma che spesso commette degli errori di deconcentrazione fatali per la squadra: i problemi maggiori sono giunti sul gioco aereo. Tuttavia la Roma difficilmente potrà mettere in difficoltà i partenopei sotto questo aspetto considerando le assenze pesanti di De Rossi, Osvaldo e Juan (sei delle nove reti realizzate di testa dall’undici di Luis Enrique portano la loro firma).

Nel centrocampo a quattro disegnato da Mazzarri, ricoprono un ruolo vitale nello sviluppo del gioco azzurro gli esterni di fascia: a sinistra giostrerà il colombiano Zuniga, mentre sull’out di destra attenzione a Maggio, cercato con più frequenza rispetto all’ex Siena: finora il nazionale italiano ha collezionato cinque assist e tre goal, dimostrando di essere una delle armi in più di questa squadra. Entrambi partono da subito molto alti, con Maggio che spesso tenta di attaccare lo spazio girando dietro al difensore: il laterale difensivo della Roma dovrà tenerlo particolarmente d’occhio e non stringere eccessivamente (come successo in più di qualche circostanza in stagione) verso il centro. Diversa la situazione quando il Napoli ripiega: i due si abbassano e si piazzano a ridosso della difesa andando a formare così una sorta di linea a cinque. In mezzo, Gargano e Inler offrono un buon mix tra capacità d’interdizione e gestione del possesso palla. L’uruguaiano mette al servizio della squadra corsa e sacrificio, lo svizzero, pur non avendo disputato la sua miglior stagione, è comunque in grado di portare pericoli agli avversari dalla lunga distanza grazie alle sue qualità balistiche (decisiva in tal senso la marcatura ai danni del Villarreal in Champions League, inutile altresì quella realizzata al Chelsea). Chi prova invece ad inserirsi tra le linee e tentare incursioni in area di rigore è il collega di nazionale Džemaili: il giocatore può essere impiegato sia da interno che da trequartista in appoggio a Cavani. Questa sua duttilità tattica è stata la chiave nei due successi ottenuti su Lecce e Novara, visto che in fase difensiva il centrocampista era effettivamente posizionato vicino a Inler e Gargano, mentre in stato di contropiede, o comunque di proposta d’attacco, saliva sulla linea di Hamšík per dare manforte all’unica punta Cavani. E’ lui di conseguenza a far cambiare lo schieramento tattico degli azzurri, trasformandolo da un 3-5-1-1 a un 3-4-2-1 più solido nella trequarti rivale (situazione mutevole a seconda delle indicazioni di Mazzarri).

Infine Hamšík e Cavani, su cui Mazzarri punterà per portare via i tre punti dall’Olimpico. Lo slovacco giocherà qualche metro dietro all’uruguaiano, andando inoltre a disturbare le ripartenze della Roma con il pressing sul portatore di palla. Nel fare ciò sarà accompagnato dallo stesso Cavani, bravo nel sacrificarsi nella zona centrale del campo e, a volte, negli ultimi 30 metri avversari. Egregie qualità da finisheur per lui, in grado di risultare pericoloso sia nel gioco a terra che in quello aereo. A fare da regista offensivo sarà invece Hamšík, il miglior assistman della squadra: sono sette i passaggi risolutori all’attivo, arrivati per via dell’ottima visione di gioco che ha nelle corde l’ex Brescia. Buone anche le percentuali riguardanti le conclusioni in porta: otto i goal accumulati sui quarantasette tentativi totali (1/5.8), con il solo Nocerino (1/5.1) unico a battere lo slovacco in questa caratteristica tra i centrocampisti.

Quando sarà la Roma ad attaccare vedremo un 5-3-1-1 più coperto e che permette al team dell’allenatore toscano di ripartite velocemente in contropiede per merito della mobilità di Maggio e Zuniga: il Napoli, insieme a Udinese e Atalanta, è la squadra che segna più reti da situazioni di contrattacco rapido. L’ipotesi principale è che i partenopei giochino un match impostato sulle rapide transizione offensive che li caratterizza, cercando di approfittare dei movimenti tutt’altro che collaudati della retroguardia giallorossa. Importante per Luis Enrique sarà trovare delle giuste mosse per bloccare, su tutti, Hamšík e Maggio: senza Lavezzi, è dai loro piedi che nascono le azioni più nitide della squadra napoletana.

Dati rilevanti Napoli:

– Secondo miglior attacco del campionato: 60 le reti totalizzate (il Milan comanda con 64).
– 10 le marcature subite da situazioni aeree, così come la Roma: peggio solo Novara (13) e Genoa (11).
– Ben 15 i goal messi a segno nell’ultimo quarto d’ora: è il Novara l’unica ad avere una statistica superiore (16).
– Difesa che crolla nei secondi tempi: il 70% delle reti incassate sono giunte nella ripresa. Nessun’altra squadra ha un dato così negativo.
– Goal nel primo quarto d’ora: il Napoli è preceduto solo dalla Roma (12). I partenopei sono a quota 9.
– Dopo il Siena (16,2%), è il team più cinico della Serie A: la ratio tra conclusioni tentate e goal totalizzati è del 16,1%.
– Si affrontano le due squadre più in difficoltà nel gioco aereo: i duelli vinti per gara sono rispettivamente 9.1 (Roma) e 9.3 (Napoli). Novara e Genoa, che hanno subito più marcature in questo modo, hanno un dato superiore.
– Cavani-Lavezzi: miglior duo offensivo del torneo in termini realizzativi. Insieme hanno accumulato 30 goal e 8 assist: l’unica coppia con cifre simili è quella formata da Ibrahimović e Robinho, con uno score di 29+14.
– Ezequiel Lavezzi: terzo nella graduatoria relativa al maggior numero di dribbling effettuati con successo. E’ preceduto solamente da Cuadrado e Biabiany.
– Edinson Cavani: 1 marcatura ogni 127 minuti giocati. Sörensen (101), Ibrahimović (102) e Milito (111) gli unici a fare meglio.
– Hugo Campagnaro: dopo Lucio (129), ha il numero più alto di intercettazioni effettuate in Serie A (114). Daniele De Rossi, primo giallorosso in lista, è a quota 93.

Goleador Napoli vs Roma:

Hamšík (squadra cui ha segnato più goal insieme a Juventus e Palermo) 5
Lucarelli (tutte con il Livorno) e Cavani (due con la casacca del Palermo) 4
Pandev (tra Inter e Lazio) 3
Lavezzi 2
Cannavaro (Parma) e Gargano 1

Goleador Roma vs Napoli:

Totti (rete d’esordio in Napoli-Roma 0-2 del 22 febbraio 1998) 7
Perrotta e Simplício (una con il Palermo) 2
De Rossi, Osvaldo e Juan 1

MAZZARRI IN CONFERENZA: “Roma? Diffido della sua crisi, è una squadra giovane ed in quanto tale passa velocemente da momenti buii a partite di livello. Ha un campione come Totti che fa la differenza,  è una squadra con valori assoluti. Luis Enrique? Non metto bocca su cose che non conosco alla perfezione, dico solo che lo ritengo una persona seria e credibile. Il clima di contestazione a Roma? Sarà la partita e i suoi episodi a decidere il tutto, non dobbiamo dare possibilità alla Roma di fare il suo gioco, è una squadra che ha nelle corde la possibilità di far male”.

[Simone Francioli – Fonte: www.vocegiallorossa.it]