Samp chiude il 2011 nel peggiore dei modi, Pescara gol e gioco

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Il 2011 è terminato nel modo più consono ad una stagione fallimentare, un autentico inferno, ovvero con l’ennesima sconfitta rimediata da una squadra né carne né pesce, senza un’identità di gioco, senza un’anima e priva della capacità di trasmettere segnali di ripresa. I 3 punti li conquista un Pescara sicuramente di un altro pianeta rispetto all’impalpabile Sampdoria, ma forse in fase leggermente calante rispetto alla scintillante compagine di inizio stagione.

Iachini, privo degli infortunati Gastaldello, Accardi, Pozzi e Semioli e degli squalificati Romero e Bentivoglio, conferma il consueto 4-3-3, inserendo Soriano a centrocampo per Bentivoglio, in difesa rientra Castellini sulla sinistra. Sull’altro fronte Zeman è costretto a rinunciare a due cardini del centrocampo, come Gessa e Cascione, spazio per il gioiellino Verratti e il fidato Kone. Dopo una traversa scheggiata da Sansovini direttamente da corner, al 10’ arriva la prima conclusione blucerchiata a rete; Foggia allarga il gioco per Soriano sull’out sinistro, sponda di prima intenzione per l’accorrente Piovaccari che non perde il momento della battuta, Anania risponde presente.

Con il passare dei minuti perdiamo metri a centrocampo, in avanti arrivano poche palle e quelle poche raramente vengono controllate e cominciamo ad andare in affanno. Tra il 17’ e il 20’ prima Dessena, poi Volta sono costretti ad interventi alla disperata per impedire la conclusione ad Immobile, sempre servito in profondità dopo una triangolazione con Insigne. È il preludio alla prima vera grande occasione dei padroni di casa con Kone, il quale al 21’ va vicinissimo al goal di testa su perfetto traversone di Balzano dalla sinistra, Da Costa sarebbe battuto, la sfera termina fortunatamente sul fondo.

Il Pescara insiste, si gioca ad una porta sola. Insigne prova la conclusione a giro, Da Costa blocca con sicurezza, Togni cerca gloria con una punizione dal limite, la sfera sfiora il set, poi il prodotto del vivaio napoletano ubriaca di finte Rispoli e prova a sorprendere sul primo palo il portiere doriano, ma trova soltanto l’esterno della rete.  Al 35’ è però il portiere brasiliano a rischiare la frittata, quando, dopo essere stato costretto ad intervenire su un incomprensibile retropassaggio di Castellini, forse in maniera superficiale prova il rinvio, intercettato però da Sansovini che prova a castigarlo con un pallonetto, ma Da Costa evita il peggio respingendo la conclusione e riuscendo a non commettere fallo in area di rigore.

Prima dell’intervallo in maniera assolutamente casuale si rivede in avanti la Samp; al minuto 43 Castellini prova un traversone dalla sinistra, scoordinato intervento di Romagnoli che rischia una clamorosa autorete, la sfera finisce sopra la traversa.  Nessun cambio nel break, ma ad inizio ripresa sembra di rivedere una Sampdoria diversa, più tonica e propositiva. Al primo affondo Bertani e Piovaccari provano subito a rendersi pericolosi, ma le loro conclusioni vengono murate dalla difesa abruzzese.  Al 51’ è Palombo a provarci su calcio piazzato, una deviazione manda la sfera sopra la traversa.

I padroni di casa sembrano in difficoltà, diamo la sensazione, anche faticando dannatamente a renderci pericolosi, di aver almeno preso le misure all’avversario. Al 58’ Bertani chiede il penalty per una presunta trattenuta su traversone di Rispoli, mentre poco dopo Anania rischia il pasticcio su un corner battuto da Palombo, ma né Volta in area, né Castellini da fuori ne approfittano. Al 62’ termina la partita di Palombo, mister Iachini prova a rincuorare il Capitano, la cui faccia si commenta da sola, al suo posto Obiang che però non riesce ad entrare in partita.

La fiammata blucerchiata di inizio ripresa si è già spenta, arretriamo il  baricentro e torniamo a soffrire. Dopo due parate in due tempi di Da Costa sui tentativi da fuori operati da Togni e Insigne, al 68’ il Pescara sblocca il risultato con Sansovini, servito perfettamente in profondità da Verratti e lesto a superare Da Costa in uscita. Un’azione partita da un fallo inutilmente chiesto a centrocampo da Foggia, qualche giocatore di troppo si ferma a protestare non pensando invece a bloccare sul nascere un’azione pericolosa, un film già visto e rivisto purtroppo.

Iachini getta nella mischia Koman per Dessena al 74’e Fornaroli per Soriano all’84’, ma sono gli abruzzesi a sfiorare ripetutamente il raddoppio, con un pallonetto di Insigne su un’uscita fuori tempo di Da Costa e con Immobile in ben tre occasioni, ma la mira imprecisa dell’attaccante di scuola Juventus, la parata di Da Costa e un dubbio offside evitano alla Samp un passivo più pesante.  Sulla sponda blucerchiata da segnalare soltanto una conclusione smorzata di Fornaroli, ben servito da una verticalizzazione di Foggia.

Al triplice fischio finale esplode la gioia del Pescara ritornato al successo, mentre la crisi blucerchiata non conosce la parola “fine”. Fortunatamente il 2011 è terminato, adesso ci si aspetta la rivoluzione e i primi fatti per non essere costretti a guardarsi davvero alle spalle.

[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]