Prandelli e l’Italia che piace a tutti. Milan, riparte la caccia a Mister X

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Nella settimana che segna la pausa per gli impegni delle Nazionali, le squadre di club riposano alla ricerca di energie per l’ultimo rush del 2011, quello che conduce dritto alle vacanze di Natale. Abbiamo potuto apprezzare una grande Nazionale, grazie alla mentalità di Cesare Prandelli che non dimentica nessuno nelle sue convocazioni, concedendo spazio a tutti, dalla A alla B. E’ infatti il caso di Angelo Ogbonna, unico giocatore della serie cadetta a stazionare nel gruppo azzurro che venerdì è sceso in campo in Polonia. Si è vista una squadra diversa rispetto a quelle provate da Prandelli fino ad ora, anche a causa dei due infortuni capitati ad Antonio Cassano e Giuseppe Rossi.

L’improvviso problema è stato affrontato con grande maestria dal ct della Nazionale, che ha pensato di impostare la stessa formazione cambiando solo gli interpreti dell’attacco. Fortunatamente in Italia le punte non mancano e la scelta di Balotelli e Pazzini non è stata casuale. SuperMario al momento è uno dei giovani più forti e talentuosi del panorama calcistico mondiale. L’ex interista ha firmato il primo gol con la maglia azzurra con un grandissimo fendente dalla distanza, dimostrando che un campione le partite sa risolvere anche da solo. L’incontro infatti era bloccato a causa del grande pressing effettuato dai polacchi, poi alla mezz’ora il fulmine a ciel sereno…Balotelli risolve tutto con un destro terrificante. A fine gara sono arrivate indicazioni importanti per Prandelli, compreso l’esordio positivo di Abate e la duttilità di Pepe. Pazzini il solito bomber mentre Balotelli lo si è visto ovunque, non solo in fase di realizzazione.

Passando alle squadre di club, vanno elogiate Lazio e Udinese, che continuano a sorprendere. Ormai sono due realtà del nostro campionato e meritano di essere ai primi posti. Subito dopo c’è il Milan, che ha completato una bella rimonta prima della sosta. Il miglior attacco del campionato e cinque vittorie su cinque dopo la debacle in casa della Juve. Dopo il problema al cuore capitato a Cassano, in via Turati stanno cercando di trovare un sostituto. Si parla di Drogba, un grandissimo giocatore, che ha fatto la storia del Chelsea. Anche Maxi Lopez è nella lista di Braida e Galliani, anche se l’argentino non ha la stessa caratura internazionale dell’ivoriano, ma può essere una buona soluzione, è un calciatore che può far parte del parco attaccanti rossonero. Anche Quagliarella viene spesso citato e accostato ai rossoneri. In questo caso di tratta di uno dei migliori attaccanti italiani, che però torna da un grave infortunio.

La Juve infatti potrebbe privarsene, ma il napoletano potrebbe essere utilizzato ancora da Conte. Nel senso che Quagliarella sarebbe funzionale al progetto della Juve, visto la sua mobilità in attacco e la sua grande duttilità. I bianconeri dovrebbero pensarci bene prima di cederlo, anche solo in prestito. Fa discutere il caso Vidal. A Vinovo si aspetta ancora la documentazione della federazione cilena sulla serata brava di Vidal per prendere una decisione seria. Anche se il centrocampista ha già spiegato le sue motivazioni. Intanto Marotta è a lavoro per il mercato di gennaio. Si parla di Damiao, attaccante dell’Internacional di Porto Alegre. Una punta però andrebbe ad intasare un reparto già ben fornito. Oltre Matri e Vucinic, ricordiamo che i bianconeri possono contare su Del Piero, Quagliarella, Toni e Iaquinta. In caso di cessione di uno di questi bomber, allora si potrà pensare ad un acquisto. Ma la Juve invece potrebbe investire in difesa, alla ricerca di quel centrale che cercava anche in estate.

Continua a gonfie vele il progetto della Roma. I giallorossi stanno concedendo fiducia a Luis Enrique, scegliendo la strada della pazienza dopo le tre sconfitte consecutive. Hanno fatto bene, perché va dato il tempo giusto agli addetti ai lavori per provare ad arrivare ai risultati sperati. Non a casi in Inghilterra i tecnici resistono per tanti anni, (vedi Ferguson), mentre in serie A non succede. La Roma fa bene a credere in Luis Enrique e deve sostenerlo in tutte le sue scelte. Dopo la vittoria a Novara c’è un nuovo entusiasmo, aspettando il ritorno del capitano Totti.

Al contrario dispiace molto per Mihajlovic, alla fine sono sempre i tecnici a pagare. A Firenze si era creata una soluzione impossibile. Anche quando vinceva Sinisa veniva criticato. Il serbo è stato sollevato per volere del popolo fiorentino, che ha fatto capire in tutti i modi alla proprietà che non c’erano i presupposti per continuare con Mihajlovic. Questo la dice lunga sulla fragilità di un progetto. Ora con l’arrivo di Delio Rossi la città ha risposto bene, si attende il Milan per il primo vero banco di prova.

[Malu’ Mpasinkatu – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]