Serie D: storia e regolamento del IV livello del calcio italiano

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Storia ed evoluzione del Campionato di calcio di Serie D. Le origini e i mutamenti dagli anni Quaranta fino ad oggi

Oggi la Serie D è la quarta categoria che caratterizza il calcio italiano. Non è sempre stato così, dalla sua nascita numerose riforme ne hanno mutato suddivisione, regolamento e importanza. Vediamo come ripercorrendo la storia dalle sue origine fino al regolamento attuale.

Storia del Campionato di Serie D

Le radici storiche del campionato di Serie D risalgono al 1948, quando si decise di riformare il campionato di Serie C, riesumando quel progetto di quarta serie che si era prova a sperimentare alla fine degli anni Venti con risultati negativi. Per quattro anni si divisero le squadre partecipanti in tre Leghe Interregionali. Nel 1952 con una nuova riforma del presidente federale Ottorino Barassi nacque la IV Serie, che intendeva creare un campionato professionistico al di sotto della Serie C, la quale era formata da un girone unico. La IV Serie invece si componeva inizialmente di 128 squadre divise in otto gironi, aumentate a 144 nel giro di pochi anni. Dal 1957 e 1958 si passò al Campionato Interregionale con caratteristiche simili, mentre dal 1959 per la prima volta comparve la vera e propria Serie D, in cui le squadre furono suddivise in sei gironi (che dal 1967 diventano nove) che venivano gestiti dalla Lega Nazionale Semiprofessionisti con sede a Firenze.

Nel 1978 la Serie C venne separata in C1 e C2, decisione che portò la Serie D (divenuta a dodici gironi) a perdere lo status di semiprofessionismo. Da quarto livello del calcio italiano passò al quinto, e tornando alla categoria del dilettantismo dalla 1981 cambiò nome in Campionato Interregionale con la gestione che passò alla Lega Dilettanti. Nel 1992 venne rinominato in Campionato Nazionale Dilettanti, con nove gironi e un totale di 162 squadre, tornando a chiamarsi Serie D nel 1999. Nella stagione 2014/15 i campionati della Lega Pro vennero riformati e la Serie D dopo tanto tempo è potuta tornare a essere il quarto livello del calcio italiano.

Regolamento del Campionato di Serie D

Il campionato attualmente è arrivato alla 73esima edizione. Il numero di squadre totali partecipanti è 166, le quali sono state divise in nove gironi all’italiana e a ognuna di esse è stata assegnata una lettera. I gironi denominati A e C sono composti da venti squadre l’uno, mentre gli altri da diciotto, in ogni caso sono state aggregate tra loro in base a criteri di vicinanza geografica. I gironi A, B e C coinvolgono squadre del nord Italia, i D, E e F quelle del centro, i G, H e I quelle del sud.

Per ogni girone la prima classificata al termine della stagione viene promossa in Serie C, in caso di parità tra due squadre in testa al campionato è previsto uno spareggio da giocare a gara secca in campo neutro. Se ci sono più squadre in prima posizione si osservano i risultati degli scontri diretti per capire quali due si debbano affrontare per guadagnare la promozione. Oltre a essa, la squadra vincitrice di ogni girone disputa lo Scudetto Serie D: le nove prime classificate vengono divise in tre gironi, quelle che lo vincono e la migliore seconda si qualificano per le semifinali in gara secca e poi per la finale che assegna il titolo. Nella finale in caso di parità al termine dei novanta minuti regolamentari non ci sono i tempi supplementari, si passa subito ai calci di rigore per decidere la squadra vincitrice.

Le squadre che invece durante il campionato si qualificano tra il secondo e il quinto posto disputano tra loro i playoff: le quarta e quinte devono affrontare un turno preliminare, le terze partono dalla semifinale e le seconde dalla finale. Sono tutte partite giocate in gara unica, nelle quali la squadra piazzatasi meglio durante la stagione gode del fattore campo, che le premia in caso di parità al termine dei supplementari, senza che vi siano i calci di rigore. Le squadre vincitrici ai playoff affrontano poi le finaliste e una semifinalista della Coppa Italia Serie D. In base ai risultati viene stilata una graduatoria di candidate a subentrare in Serie C nel caso di rinuncia o mancata iscrizione al campionato di altre squadre.

Nei campionati di Serie D sono previste anche quattro retrocessioni. Esse riguardano le ultime due classificate che retrocedono in modo diretto, e se due squadre occupano il penultimo posto si determina la gerarchia tra loro per classifica avulsa. Invece i club piazzatosi dal terzultimo al sestultimo posto disputano tra loro i playout in gare secche a campo neutro, salvo che ci sia un distacco di otto punti o superiore tra tredicesima e quattordicesima nei gironi a diciotto squadre o tra diciassettesima e diciottesima nei gironi a venti partecipanti. Nei gironi a diciotto squadre quindi si sfidano la tredicesima contro la sedicesima e la quattordicesima contro la quindicesima, in quelli da venti partecipanti si sfidano la quindicesima contro la diciottesima e la sedicesima contro la diciassettesima. Le sconfitte di questi match vengono retrocesse, in caso di parità dopo i tempi supplementari si salvano le squadre meglio piazzatosi durante la stagione.