Siena-Lazio 4-0: biancocelesti irriconoscibili

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Reja aveva chiesto una prova di maturità ma la Lazio fa tutto il contrario ed esce da Siena con un 4-0 che rispecchia fedelmente l’andamento della gara. I biancocelesti sono irriconoscibili, la sosta doveva permettere di ricaricare le pile e invece sembra averle tolte definitivamente dalle gambe e dalla testa di Ledesma e compagni. Il Siena approfitta della giornata nera della Lazio e trova una vittoria netta e sonora che lo rilancia dopo un periodo di astinenza. Reja non vince da un mese e nelle ultime due partite la Lazio ha manifestato limiti tencici e di personalità. Contro il Chievo solo un super Bizzarri aveva evitato la sconfitta, mentre oggi il Siena ha scherzato di fronte alla pochezza di una Lazio che dovrà interrogarsi sul suo futuro. Ora per la società è il momento di apportare correttivi ad una squadra che per ambire a grandi traguardi ha bisogno di rinforzi pronti e di livello.

LA CHIAVE – La Lazio che torna dalla sosta è ancora peggiore rispetto a quella vista prima di Natale contro il Chievo. La difesa e il centrocampo sono inadeguati e il Siena ha gioco facile nel creare azioni e concretizzare tutte le occasioni.

LAZIO – Si torna dalla sosta dopo 20 giorni e la ripresa della Lazio non è stata delle più lineari perchè Dias e Matuzalem sono tornati a Formello in ritardo compromettendo le scelte di zio Edy. Allora Reja sceglie di lasciare a casa il centrocampista e in panchina il brasiliano. Con Hernanes non al meglio il tecnico opta per il 4-4-2 con Scaloni per l’infortunato Konko, Biava e Stankevicius sono i centrali, Radu il terzino mancino. Sculli e Lulic sono gli esterni di centrocampo, Cana e Ledesma i perni centrali. Reja, poi, sceglie di dare una nuova opportunità a Cisse a fianco a Klose. L’avvio è equilibrato ma ci pensa  Destro dopo 10′ a spezzare la partita con una percussione che trova totalmente impreparata la difesa laziale, l’attaccante coglie anche una deviazione di Biava che mette fuori causa Bizzarri. La Lazio non c’è, il centrocampo è in balia dei dirimpettai bianconeri e la retroguardia si fa trovare costantemente impreparata. A Klose e Cisse non arriva un pallone giocabile e solo una spizzata del francese per Sculli, che calcia alto, scuote la Lazio. Il Siena però è più presente e al 35′ Brienza s’incunea tra Scaloni e Stankevicius e viene atterrato da lituano: Gervasoni fischia rigore e Calaiò dagli 11 metri batte Bizzarri. Gli attaccanti del Siena entrano nella difesa laziale come coltelli nel burro. Al 44′ Sculli ci prova di testa ma dopo due minuti è ancora blackout difensivo e allora Destro supera Lulic e Stankevicius, Bizzarri lo atterra ed è ancora rigore anche se l’attaccante si era rialzato per depositare in rete.

Gervasoni espelle anche Bizzarri (entra Carrizo per Scaloni) e Calaiò fa 3-0. Un primo tempo terrificante della Lazio che va a riposo con tre reti sul groppone e una preoccupante sensazione d’impotenza. La ripresa parte con Gonzalez per Cana e un’occasione per Klose che di testa non inquadra la porta. In dieci però ci si espone anche al contropiede del Siena che in un paio di occasioni sfiora il gol. La Lazio è irriconoscibile, Ledesma non riesce mai ad impostare e gli attaccanti sono isolati e privi di rifornimenti adeguati. Gli sguardi di Lotito e Tare in tribuna sono lo specchio di una Lazio che non vince dalla gara di Lecce e mette in luce tutti suoi limiti. I tifosi accorsi a Siena sono inviperiti e lo lasciano intendere con cori fragorosi. La Lazio non si scuote e dopo aver toccato il fondo scava anche visto che Destro di testa fa 4-0. I biancocelesti dopo la prova imbarazzante offerta contro il Chievo fanno peggio e vengono umiliati dal Siena. A questo punto è lecito cominciare ad interrogarsi sul momento della Lazio: contro Chievo e Siena si è vista una Lazio spenta, apatica e senza idee. Zero gol fatti e quattro subiti (ma potevano essere molti di più) e una pochezza che deve far riflettere. Un intervento serio e deciso sul mercato sembra quanto mai necessario, soprattutto nella zona mediana dove la Lazio continua a manifestare lacune tecniche evidenti.

SIENA – Sannino chiede una vittoria anche perchè i tre punti mancano da tanto tempo. Il tecnico ex Varese sceglie il solito 4-4-2 con Calaiò e Destro attaccanti. Gazzi e Bolzoni la coppia centrale di centrocampo. I bianconeri partono forte, al 10′ Destro s’invola, brucia la difesa e mette in rete. La Lazio è in balia della squadra senese che è messa perfettamente in campo da Sannino. I centrali di centrocampo asfissiano la manovra laziale e Brienza è una spina nel fianco dei biancocelesti. Solo Sculli mette i brividi a Pegolo ma è fuoco di paglia perchè al 35′ lo scatenato Brienza dribbla Scaloni e viene atterrato da Stankevicius. Calaiò dagli 11 metri fa 2-0. Il doppio vantaggio permette al Siena di giocare sul velluto e dopo un colpo di testa di Sculli, Destro si guadgna un altro rigore, oltre all’espulsione di Bizzarri. E’ ancora Calaiò a segnare. La ripresa parte con una Lazio che prova a reagire e ci prova con Klose che, però, di testa non fa male a Pegolo. I biancocelesti in dieci prestano il fianco al contropiede del Siena che in due occasioni rischia di calare il poker. La squadra di Sannino toglie il piede dall’acceleratore ma di fronte ad una povertà totale della Lazio trova anche il 4-0 con un colpo di testa di Destro. E’ un trionfo quello del Siena, una disfatta quella della Lazio. I bianconeri tornano alla vittoria dopo sei partite e lo fanno in modo netto e meritato. Destro e Calaiò sono i mattatori e Sannino torna a sorridere, se questo il Siena la salvezza è a portata di mano.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]