Sul derby la mano di Reja: la Lazio ha dimostrato determinazione e voglia di vincere

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La vittoria nel derby è stata una vittoria di Reja. Non solo dal punto di vista personale con evidenti risultati nella giornata di ieri quando per la prima volta è stato letteralmente osannato dal pubblico laziale, ma anche e soprattutto sul piano del gioco.

A parte l’approccio (alla rete di Osvaldo c’era già che se lo immaginava su un treno per Gorizia) come al solito troppo molle e remissivo, la squadra biancoceleste ha preso in mano il pallino del gioco per praticamente tutta la durata della partita e, come viene sottolineato nell’edizione odierna del Corriere della Sera in un articolo a firma di Bruno Tucci, proprio per questo motivo i tifosi della Roma non dovrebbero aggrapparsi al gol raggiunto solamente all’ultimo secondo, perché la Lazio di occasioni per chiudere la partita ne ha avute molte anche prima della “sentenza” di Miroslav Klose. Una partita fatta di determinazione, cattiveria agonistica e soprattutto “voglia di vincere”, con i vari Cisse e Klose che hanno fatto sentire la differenza di età e di esperienza con gli omologhi Osvaldo e Bojan, apparsi molto lontani dalla giusta mentalità del derby.

Lo stesso Luis Enrique ha trovato non poche difficoltà, aumentate poi ovviamente nel momento dell’inferiorità numerica ma “la scusante è debole perché al dunque la Lazio non ha mai dato la sensazione di avere mollato gli ormeggi”. La pressione è stata costante è il gol arrivato all’ultimo secondo è stato il giusto premio per una squadra e una tifoseria che aspettava da troppo tempo questo momento. Il destino ha voluto renderlo ancora più gustoso. Soprattutto per Reja che ha capito subito che da quel momento il suo rapporto con l’ambiente laziale sarebbe cambiato radicalmente in meglio e la corsa sotto la Nord non ne è che la dolce testimonianza.

[Marco Ercole –