Torino: la settimana della verità

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Cairo non vuole tirare il mercato troppo per le lunghe, per cui entro questa settimana dovranno tirarsi le fila del mercato, per consegnare a Ventura l’ossatura della squadra con cui partire per il ritiro di Sappada. La squadra si ritroverà l’11 luglio a Torino per effettuare le visite mediche e svolgere un paio di allenamenti in città, prima di cominciare la preparazione vera e propria sulle Dolomiti. Mancano ancora sei new entry all’appello, in primis Petrachi dovrà cercare di creare il centrocampo che ancora non c’è e deve essere di qualità, per evitare le magre figure che si sono viste l’anno scorso. Il gioco offensivo di Ventura prevede appunto giocatori di personalità, in grado di contrastare l’avversario, saltarlo e lanciare il reparto offensivo, che non deve più rimanere sguarnito di palloni giocabili come l’anno scorso, privo di cross vincenti, nonostante i 19 gol di Bianchi ed i sei centri per ciascuno degli altri attaccanti, Sgrigna, Iunco e Antenucci.

Gazzi rimane il sogno, ma sul giocatore ci sono squadre di A per cui è dura poterlo convincere a vestire il granata, soprattutto se squadre come Atalanta e Fiorentina sono disposte a spendere 3 milioni di euro invece della metà offerta dal Torino. Petrachi potrebbe sempre giocare la carta Genevier, che Ventura allenò ai tempi del Pisa, ma il giocatore non appare ancora in forma dopo l’infortunio dell’anno scorso e, per quel poco che fece vedere un anno fa al Torino, non ci sembra un acquisto che possa migliorare il centrocampo. Al momento sono arrivati Ebagua e Coppola, a rinforzare l’attacco e la porta, più i due giovani milanisti Oduamadi e Verdi. Ma Petrachi dovrà anche vendere e non sarà facile. Sono in ballo due nomi tosti del Torino, Ogbonna e Bianchi, con il primo che partirà solo per “cifre folli” come ha detto Cairo, per cui difficilmente se ne andrà. Discorso simile per Bianchi che ha molti estimatori in A, ma al momento non si sono aperte trattative serie, ma c’è da anche da ritrovare il rapporto tra il capitano e la dirigenza granata, che attualmente non è dei migliori.

E’ probabile che i due pezzi da novanta partiranno per il ritiro estivo, salvo poi essere eventualmente ceduti strada facendo. Ma saranno anche la chiave della prossima campagna abbonamenti, partire senza Ogbonna e Bianchi il Toro sarebbe meno appetibile per i tifosi, anche se potrebbero cambiare idea di fronte ad acquisti mirati e di qualità. Non è di certo facile questo mercato, perchè vendere servirà per ottenere soldi da immettere per gli acquisti, ma privarsi di due giocatori simbolo come Bianchi ed Ogbonna può indebolire la squadra, perchè trovare sostituti degni sarà quasi impossibile ed il Toro deve avere una squadra di qualità se vuole ritentare per la terza volta il ritorno in A, indispensabile per rientrare nel calcio che conta.

[Marina Beccuti – Fonte: www.torinogranata.it]