Vittorio Sirianni: «Nuovo nome per il Genoa? Io dico Ballardini»

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Dopo aver messo in cassaforte la supremazia cittadina con la vittoria sui cugini blucerchiati firmata Floro Flores e Boselli, il Genoa torna ad allenarsi per preparare il penultimo incontro di campionato contro la Lazio all’Olimpico di Roma.

Gli strascichi da derby però sono più vivi che mai e nell’ambiente rossoblù i temi ricorrenti sono la prodezza di Boselli, le polemiche tra tifosi e giocatori, la malcapitata situazione della Sampdoria e ancora una volta, le incertezze di Eduardo, mentre il calciomercato si appresta a scaldare i motori. Pianetagenoa1893.net ha voluto trattare di questi argomenti con Vittorio Sirianni, noto volto di Primocanale, interprete dei vaticini della “palla” per i risultati delle partite di Genoa e Samp, e per l’occasione nostro “Giornalista della settimana”.

Il gesto tecnico straordinario di Boselli ha deciso in maniera a dir poco rocambolesca uno dei derby più accesi di questi ultimi anni. Che partita è stata?
«E’ stato un derby stimolante che io ho vissuto con grande divertimento dall’inizio alla fine. Non capisco le critiche degli “intenditori” del settore: non si sarà visto un gioco sublime, ma l’incontro tra Genoa e Sampdoria ha saputo mostrate un notevole furore agonistico e un’importante volontà da parte di tutti gli atleti rossoblucerchiati. Infine, il vero capolavoro della partita: nel sinistro di Boselli ho rivisto Diego Alberto Milito. I suoi movimenti mi hanno ricordato quelli del grande Principe di Bernal e poi il suo sinistro non violentissimo ma veramente preciso ha dato una gioia immensa a tutti i tifosi genoani. Non credo al tormentone ironico girato nelle ultime ore “Boselli non lo sapeva”, perché ho visto una partita vera, giocata con intensità da tutt’e due le squadre».

Un gol che oltre ad aver deciso il risultato, ha suscitato la reazione dei giocatori rossoblù dopo i cori di protesta dei tifosi. In giornata sono usciti i comunicati di scuse da parte sia della tifoseria che di Omar Milanetto. Pace fatta?
«Direi di si. La civiltà sportiva ha vinto ancora una volta, anche se questa “lite” mi è sembrata un po’ ingigantita, a momenti doveva intervenire Obama a risolvere tutto. A parte gli scherzi, è stata data troppa drammaticità a questo episodio: credo che i tifosi abbiano esagerato a gridare “venduti” ai giocatori che, da umana reazione, hanno risposto a tono dopo il gol della vittoria. Spero che sia tutto rientrato».

A fine partita, in merito all’argomento allenatore, Preziosi ha detto: “Vi sorprenderò”. Cosa dobbiamo aspettarci?
«Siamo tutti in attesa di essere stupiti dal presidente. Stando alle sue parole, scarterei Malesani dato che le voci corrono già da qualche tempo. Una vera sorpresa sarebbe la riconferma di Ballardini, che io troverei più che giustificata. Nelle ultime ore si è fatto il nome di Ficcadenti, altra possibile sorpresa. A questo punto però, senza nulla togliere ai vari Malesani, Sannino, Ficcadenti e così via, credo che sia più giusto riconfermare Ballardini: è un allenatore serio, con la testa sulle spalle, che, arrivando in corsa è riuscito a plasmare la squadra nonostante la rivoluzione del mercato invernale, ha portato il Genoa nella parte sinistra della classifica ed ha conquistato entrambi i derby. Più di così cosa si può pretendere? Se girassero i nomi di Capello, Mourinho o altri mostri sacri, potrei capire, in questo caso mi terrei stretto Ballardini».

Un’altra sentenza del derby della Lanterna numero 104 è stata l’ennesima incertezza di Eduardo. In queste ore è tornato di moda il nome di Viviano come possibile sostituto: il futuro del portiere lusitano è lontano da Genova?
«Se dovessi scegliere io, preferirei un Eduardo che salva il risultato per sette partite di fila e mi fa una papera clamorosa all’ottava, che un portiere bravino ma che per sette partite compie piccole indecisioni. Viviano è un buon portiere, ben venga. Credo però che il livello dei portieri in Italia si sia abbassato e non saprei in quanti sono davvero più forti di Eduardo. Se poi Viviano servisse per arrivare ad un altro giocatore, ad esempio Britos, sarebbe una coincidenza».

Il campionato sta per chiudersi e il Genoa ha ormai la testa alla prossima stagione: come sarà il mercato estivo?
«Prevedo un mercato molto mosso, con numerosi movimenti. Spero che arrivi un giocatore simbolo, come poteva essere Milito qualche anno fa: tutte le squadre nella parte sinistra della classifica lo hanno, come Cavani per il Napoli, Di Natale per l’Udinese, Zarate per la Lazio. Il Genoa ha un organico compatto ma senza un’identità che spicca più delle altre: l’acquisto di un leader da parte di Preziosi renderebbe le cose ancora più interessanti».

[Daniele Zanardi – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]