Catania: si insegue la pista Peruzzi

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logo-cataniaCATANIA Immaginate di esser un calciatore di 19 anni. Di aver seguito tutta la trafila delle giovanili nel Velez Sarsfield e di esser alla prima stagione da aggregato in pianta stabile alla squadra allenata da Gareca. Tra panca e tribuna, due ingressi in campo per un massimo di 57′ ed un totale di 67′ in campionato, con altri 34′ in due spezzoni di Coppa Libertadores. Quando un giorno di Maggio, Gareca fa la sua scelta: “Tobio è infortunato, Cubero (accostato al Catania nel 2006, ancora capitano del Velez) va a sostituirlo spostandosi al centro, mentre titolare a destra esordisci tu Gino“. E’ il 18 Maggio 2012, la competizione è la più prestigiosa del Sudamerica, la Copa Libertadores, sono i quarti di finale in gara doppia, l’avversario del Velez è il Santos, l’avversario di Gino Peruzzi è un quasi coetaneo, vent’anni li ha già, si chiama Neymar.

Il nome non basta, numeri: 14 goal in 17 partite nel campionato brasiliano, 8 reti nelle 14 presenze in Copa Libertadores con una peculiarità: aver segnato contro tutti gli avversari affrontati, o nella gara d’andata od in quella di ritorno, ma sempre e comunque. Accadrà così anche nella semifinale persa col Corinthians, a fare eccezione sarà la sola sfida al Velez, come Gino Peruzzi l’unico difensore a riuscire a tenergli testa, a chiudergli tanto la via del goal che quella dell’assist. Il Velez vincerà la gara d’andata, perderà quella di ritorno giocando con l’uomo in meno dal secondo tempo regolamentare a quello supplementare, venendo eliminato ai rigori davanti al pubblico brasiliano. Ma per un sogno che termina, ce n’é uno appena iniziato, quello di Gino Peruzzi.

Il palcoscenico, l’avversario, l’esordio: dalla prova del fuoco, il giovanissimo terzino del Velez era uscito indenne e fiammeggiante, portandosi all’attenzione dell’allenatore, dei tifosi, della stampa e persino del tecnico del nazionale, Sabella. Vi era riuscito già prima di scendere in campo, quando stuzzicato facile dai giornalisti locali sul possibile “scontro impari” con Neymar, disse chiaro: “Se Neymar prova a fare i suoi trucchetti con me, lo spezzo in due“. A qualcuno tirò via un sorriso, a qualcun altro fece cadere la penna, a qualcun altro ispirò la curiosità di veder all’opera quel terzino per nulla spaventato dalle pressioni dell’esordio, del palcoscenico e dell’avversario, da voler aggiunger da sé quella dell’aspettativa più ardita e mai riuscita a colleghi ben più esperti: Fermare Neymar.

Di seguito le parole di Peruzzi sotto il titolo dato all’intervista: “So che Neymar non ha idea di chi io sia. Ma avrà modo di conoscermi, e bene, molto presto. Voglio dirgli di star attento, e di guardarsi le spalle. Sono un giocatore che sa giocar duro e che di carattere ne ha da vendere. In campo do tutto. Se prova a farmi un trucchetto dei suoi, se lo prendo lo spezzo in due. Non scherzo, è davvero noiso che provi questi giochetti quando la sua squadra sta vincendo. Dovrò mantenere la calma. Ai brasiliani piace fare i giocolieri ma io sono un po’ testa calda“. Andò proprio così, se non che fu Neymar con un manrovescio a mettere temporaneamente KO Peruzzi. Sul ring vinse il brasiliano (come tradizione del “ti spacco in due” in Rocky III e IV, ndr) a spuntarla in campo fu invece lo spavaldo argentino.

Furono 210′ da incubo e lividi per Neymar. Certificazione sono i giudizi espressi dalla stampa, già nei titoli. Vedi “Canchallena” dopo il successo dell’andata per 1-0: “E fu così che Neymar si congratulò con Peruzzi per come lo ha marcato“; oppure “El Comercio” che titola: “Vélez neutralizó a Neymar y venció 1-0 al Santos“, Depor: “Neymar no la vio: Vélez le ganó 1-0 a Santos”, Goal.com:Vélez 1-0 Santos: Neymar, como un turista“. Lance! (BRA) “Pierde Santos con Neymar y Ganso poco inspirados y sufriendo fuerte marcación”, Gazeta Esportiva (BRA): “Vélez anuló a Neymar y venció a Santos por la mínima”. E via gli altri sulla medesima linea. Sette giorni dopo, nonostante l’eliminazione nella gara di ritorno, Marca titola: “GINO PERUZZI, EL ANTI-NEYMAR”, traduzione inutile.

Il dg del Santos Nei Pandolfo dirà dopo quella partita: “Ci interessano alcuni giocatori del Velez, anche Gino Peruzzi, che ha marcato benissimo Neymar”.

Gareca dirà già dopo la gara d’andata: “Ha dato grande prova di personalità“e lo schiererà titolare nelle ultime gare rimaste del campionato.

Sabella lo convocherà per la prima volta in nazionale in occasione della sfida qualificazione contro l’Uruguay, facendolo esordire da titolare il 20 Settembre 2012 nell’amichevole col Brasile, ancora una volta col compito di marcare Neymar, che replicherà nella sfida di ritorno del 22 Novembre. Nel Marzo del 2013 il debutto da titolare nelle eliminatorie contro la Bolivia.

La carriera di Peruzzi, decollata il 18 ed il 25 Maggio 2012, portò in alto le quotazioni del terzino destro che ha vissuto l’ultima stagione da titolare nonostante l’infortunio rimediato nelle fasi finali il quale, sottovalutato, ha bloccato il trasferimento al Sunderland alle visite mediche, quando 6mln di euro circa erano pronti a finire nelle casse del club argentino. Quindi l’inserimento del Catania, disposto ad aspettare il decorso della riabilitazione finalizzata a scongiurare l’intervento chirurgico, a patto però di un forte sconto sul valore del cartellino: come per l’affare Leto, un impedimento fisico diviene giovamento per il club rossazzurro che rinforza la corsia destra con un giocatore altrimenti fuori dalla propria portata economica.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]