Lecce: sciagurati 5 minuti

219

Cinque minuti di pura follia regalano al Palermo 3 punti non meritati. La difesa del Lecce crolla, e i rosanero fanno festa. Bastano cinque minuti, in avvio di ripresa, per cambiare il risultato di una partita che il Lecce ha dominato per 85 minuti annullando un Palermo, che dopo le lacrime di Zamparini continua ad usufruire di arbitri particolarmente benevoli nei suoi confronti. Risultato  4-2 per il Palermo.

Il Palermo di Delio Rossi, è totalmente inesistente nel primo tempo. Abulico e svogliato non riesce a tenere il Lecce che, come purtroppo capita spesso, manca il raddoppio in diverse occasioni, dopo la rete di Giacomazzi. Allo scadere del tempo Miccoli, che come da copione segna e piange, infila una splendida punizione generosamente concessa dall’arnitro Brighi di Cesena. Il Lecce non ci sta e rientra in campo ancora più deciso, e ad inizio ripresa si riporta in vantaggio per mano di Jeda. Poi arrivano i cinque minuti che cambieranno il corso della partita, ed il Palermo va a segno tre volte con Pastore, Hernandez, Ilicic. Per il Lecce è un momento di totale blackout, ma gravi sono le colpe di una difesa apparsa in pesante difficoltà. De Canio, ancora senza Di Michele, sceglie Jeda come unica punta, affiancato da Olivera e dal rientrato Mesbah. In regia torna capitan Giacomazzi. Sulla sponda Palermo, Rossi manda in campo Darmian al posto dell’infortunato Balzaretti e preferisce Kasami ad Ilicic.

Si parte ma i ritmi sono un po’ troppo lenti, complice il sole splendente, e il clima di ‘vogliamoci bene’ con cori ed applausi per il salentino Miccoli e l’ex Delio Rossi. Sugli scudi i padroni di casa che inanellano occasioni. Prima (13′) il gol annullato a Munari per fuorigioco, poi Giacomazzi (15′) si divora la rete sparando su Sirigu, ma si riabilita alla grande al 17′ con il gol del vantaggio. Punizione di Olivera, Munari sfiora di testa ed il capitano, lasciato troppo solo, realizza di testa.

Il Palermo accusa il colpo e Delio Rossi perde per infortunio Darmian (33′). Giacomazzi, ancora lui, e sempre di testa, coglie il palo (42′). In pieno recupero, però, la svolta. Miccoli, su punizione, disegna una traiettoria da gran campione per un lampo rosanero. Il bomber non esulta, non sembra credere ai suoi occhi e mestamente, abbandona il terreno di gioco sul fischio di Brighi, togliendosi la fascia di capitano. Il pubblico leccese applaude. Nel secondo tempo Rossi toglie dal campo il bomber, sembrato molto scosso psicologicamente, e inserisce Hernandez.

Il Lecce passa subito (50′) con il centesimo gol italiano di Jeda, ma gli ospiti, reagiscono con tre gol in appena cinque minuti. Pastore (57′), Hernadenz (60′) ed Ilicic (62′) superano con facilità la difesa salentina. De Canio corre ai ripari lanciando nella mischia prima Chevanton, poi Corvia.
Mandare a Lecce un arbitro di Cesena, squadra ampiamente invischiata nella zona retrocessione, è quanto meno una decisione discutibile. Brighi ha arbitrato male, ha arbitrato pro-Palermo, soprattutto nel primo tempo, quando il Palermo ne aveva più bisogno. Concede generosamente la punizione da cui scaturisce il goal di Miccoli, falli e falletti assegnati al Palermo che spezzettano il gioco del Lecce. Due rigori abbastanza eloquenti, specie se prendiamo come parametro di comparazione quello assegnato al Cesena contro il Lecce, due rigori non assegnati al Lecce che forse avrebbero potuto cambiare il risultato finale. Il messaggio che è passato oggi è abbastanza chiaro. PIANGERE PAGA!

Il Lecce oggi ha giocato un’ottima partita, purtroppo però per 5 minuti si è vista la difesa di inizio stagione, quando gli avversari si infilavano con facilità estrema fra le maglie giallorosse. De Canio deve assolutamente lavorare su questo. Allo stesso tempo bisogna recuperare Di Michele e Chevanton, giocatori troppo importanti per questo Lecce che ancora spreca troppe palle goal. Domenica prossima c’è il Catania, pericolosissimo scontro diretto. Ovvio che le amnesie difensive a Catania non potranno essere ammesse.

Rimane comunque un’ottima prestazione per il Lecce che se diventasse più cinico e concreto sicuramente non avrebbe grossi problemi a salvarsi.

[Redazione Lecce Giallorossa – Fonte: www.leccegiallorossa.net]