Atalanta, il punto: manca l’alternativa a Denis, verso un nuovo modulo?

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Del pareggio a reti bianche tra Atalanta e Pescara, una cosa è certa: se le forze in campo resteranno queste, a fine campionato, gli abruzzesi finiranno dietro ai nerazzurri. I biancoazzurri, hanno avuto il coraggio di perdere a Udine nonostante la superiorità numerica per un’ora abbondante, e la stessa cosa è capitata ieri, quando per 45’, nonostante l’uomo in più, hanno fatto poco o nulla per vincere.

PROBLEMA GOL – La fortuna di Denis, si chiama Pierpaolo Marino che ha avuto l’illuminante idea, di non intervenire sul mercato per cercare un’alternativa al tanque e oggi, se ne pagano le conseguenze in zona gol. Denis è un uomo regalato agli avversari dall’inizio del campionato, e Parra, a quanto pare, sembra peggio di lui, se non viene schierato nemmeno un minuto a Pescara.

Questa è la situazione prime punte: si gioca costantemente con un uomo in meno. La fiducia incondizionata e il credito indeterminato, lo si può dare ad un attaccante di terza categoria, non in serie A.

MODULO NUOVO? – Per contro, l’Atalanta, ha la bellezza di 5 trequartisti, facendone però giocare solo uno. A questo punto perché non sfruttarli? Diamo a Densi due mezze punte che possano servirlo al meglio, schierando un 4-3-3 con due trequartisti più larghi, oppure, un 4-3-2-1 con Moralez e uno tra Bonaventura, Marilungo o De Luca alle spalle di Denis. E Schelotto dove lo mettiamo? Ezequiel, secondo Prandelli, potrebbe fare pure l’esterno basso e vederlo come terzino destro, non sarebbe una bestemmia. Qui però mi fermo, perché non sono un tecnico e non ho le basi nemmeno per valutare realmente la consistenza dei giocatori a disposizione di Colantuono.

SCHELOTTO-PELUSO – Se il primo ha dato segni di rinascita, il secondo, è finito moralmente e psicologicamente sotto un treno. Peluso non è quello dell’anno scorso, ma a differenza di Denis, è quello della passata stagione il vero Peluso, mentre quello di questo avvio di stagione è una fotocopia sbiadita, un cugino povero, orfano e deluso dal mercato estivo. Federico era convinto di poter fare il grande salto e ora, più passano le giornate e le sue prestazioni in calando, ha il terrore che il ttreno non ripassi nemmeno più. Il destino è nelle sue mani. FORZA!

EZEQUIEL – Mentre l’italo argentino, sembra uscire piano piano dai suoi problemi extra campo e comincia a far rivedere le sue qualità messe in vetrina l’anno scorso. Recuperare Schelotto, sarebbe fondamentale pure per Denuis che ha bisogno di palloni dalle fasce come l’ossigeno.

MORALEZ – Ed eccoci al caso del giorno. Moralez che al momento della sostituzione obbligata per l’espulsione di Peluso, lascia il campo visibilmente contrariato. Premesso che girano a chiunque dover abbandonare il campo, soprattutto quando si sta giocando bene, ma dov’è il tanto decantato spirito di gruppo e sacrificio per il bene della squadra?

Dov’è? Semplicemente non esiste! Tutto bene finché le cose vanno bene, ma appena la barca comincia a fare qualche falla e c’è da remare davvero tutti nella stessa direzione, qualcuno potrebbe mettere il broncio, rivendicando il suo posto. Succede in qualsiasi posto di lavoro, figuriamoci nel calcio dove girano i milioni e mettersi in luce o sparire dai radar del calcio, vuol dire guadagnare o perdere centinaia di migliaia di euro.
Le scelte del mister
, se pur opinabili (non in questo caso), non si discutono, si devono accettare perché il calcio non è tennis, una rosa è composta da 22 giocatori e un mister deve fare scegliere gli 11 migliori e durante la partita, prendere delle decisioni rapide in base all’andamento della partita. L’esclusione di moralez dopo l’espulsione di Peluso era ineluttabile, era da fare e Moralez doveva accettarla. Non è Maradona, da Moralez ci si aspettava l’exploit dopo un anno di rodaggio e invece, aldilà di un paio di prestazioni davvero eccellenti, per il resto è ai livelli minimi di Denis.

GUARDANDO OLTRE IL CENTROCAMPO – Siamo già all’antivigilia di un’altra partita di campionato e non sarà certo una passeggiata. A Bergamo arriverà il Napoli dei piangina Mazzarri e De Laurentiis. I partenopei recupereranno Cavani e hanno Insigne, Hamsik e Pandev in notevole forma. Ai nerazzurri mancheranno Peluso, facilmente sostituibile con Brivio e Cigarini, facilmente sostituibile con…. CON? Carmona? Il cileno ha giocato con la Primavera sabato e ha dovuto alzare bandiera bianca per il perdurare del problema alla schiena. Biondini è infortunato, Cazzola, ha giocato con continuità tutte le partite e non sarà certo lui quello capace a prendersi sulle spalle il centrocampo nerazzurro con avversari come Inler o Hamsik.

Solo un dilettante, nonsi sarebbe accorto che certi infortuni muscolari come quelli capitati a Carmona, non sono di facile risoluzione e ci vogliono spesso tempi biblici per risolverli. Non si doveva intervenire sul mercato con Donati che anche domenica è risultato il migliore in campo? Se ci sono delle responsabilità tra i giocatori e il mister, è bene sottolineare responsabilità anche tra i dirigenti, soprattutto di coloro che si ergono a fenomeni del mercato o dei dirigenti sportivi…

Sarà dura contro il Napoli e lo sarà ancora di più domenica con la Sampdoria… Il pareggio di Pescara, potrebbe rivelarsi pesantissimo tra 6 giorni.

[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]