Atalanta-Inter: la presentazione

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logo-interDall’Atalanta all’Atalanta. Walter Samuel torna a giocare in campionato e non lo faceva dallo scorso 7 aprile, da quel rocambolesco e polemico 4-3 dei bergamaschi al Meazza. In realtà, l’ultimo impegno ufficiale di Samuel con la maglia dell’Inter risale al Inter-Roma 2-3, ritorno della semifinale di Coppa Italia del 17 aprile scorso. Ma in Serie A il Muro rivede il campo esattamente contro l’ultimo avversario che aveva affrontato: il connazionale German Denis.

LA TATTICA – Walter Mazzarri conosce benissimo l’importanza di questa gara e riduce il turnover al minimo sindacale. Come ha confermato lui stesso ieri in conferenza stampa, l’idea è quella di andare avanti con chi ha ben giocato e vinto contro l’Hellas Verona, quindi facile immaginare pochissimi cambi. Uno, appunto, sarà certamente l’innesto di Samuel e, al momento, il prescelto per stare in panchina sembra essere Ranocchia e non il diffidato Juan Jesus, anche in considerazione delle caratteristiche fisiche. Per il resto, si va verso la conferma del 3-5-1-1 con Alvarez interno e Kovacic (in vantaggio su Taider) alle spalle di Palacio. Dovesse giocare l’algerino, Ricky tornerebbe nel ruolo di trequartista.

GLI AVVERSARI – Tante assenze per Stefano Colantuono, costretto a fare a meno dei vari Lucchini, Bellini, Bonaventura, Nica (squalificato) e Giorgi. Nessuna variazione sul modulo tattico, che resta il collaudato 4-4-1-1 con Moralez dietro Denis. Scaloni in ballottaggio con Canini per il ruolo di terzino destro, mentre a centrocampo appare scontata la scelta dei quattro, con Brienza e Raimondi sulle corsie esterne.

I PERICOLI – Ovviamente, la massima attenzione meritano Denis e Moralez, tandem che ha sempre dato piuttosto fastidio all’Inter. Ma la manovra atalantina passa dai piedi e dalle geometrie di Cigarini: vincere il duello con il regista bergamasco vorrebbe dire avvantaggiarsi parecchio nell’economia dell’incontro. Da evitare anche distrazioni sui calci piazzati, su cui spesso svettano i centrali Yepes e Stendardo (già a segno in questo campionato).

DOVE COLPIRE – L’assenza contemporanea di Bellini e Lucchini toglie rapidità al reparto arretrato di Colantuono, che anche a Genova con la Samp ha dimostrato di subire gli avversari quando questi accelerano e aumentano i giri. La staticità dei centrali e la poca propensione alla copertura di due centrocampisti su quattro, poi, non può lasciare tranquillo il tecnico di casa.

OCCHI PUNTATI SU… – Nagatomo. Il giapponese è tornato sui suoi livelli quest’anno e contro il Verona è stato tra i migliori in fase offensiva. Stasera si troverà di fronte Scaloni e uno tra Raimondi e Brienza. Il gioco di Mazzarri poggia parecchio sugli esterni, così come quello di Colantuono: facile immaginare che chi avrà la meglio nei duelli sulle fasce, farà lo stesso anche nell’arco dei 90 minuti.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]