Bologna: giusto tenere in panchina Acquafresca e Gabbiadini?

238

La delizia del pubblico e la croce dell’allenatore, questo era Di vaio, questo è anche Gilardino. Grandi goleador che vivono di solitudine. Posso stare in area con te? No tu no. Così Acquafresca e Gabbiadini continuano a svolgere il loro ruolo di pronto intervento quando il Bologna va sotto, mentre titolare nell’attacco dei due Nazionali, Gila e Diamanti, gioca Kone. Ci sta, quando serve a soffocare sul nascere la manovra degli avversari. Quindi ci sarebbe  stato anche a Firenze se Pizarro, come annunciato, avesse giocato da playmaker  “basso”. Ma Pizarro non c’era e Kone, svanita la sua missione, non ha avuto  altro da offrire.

Allora la domanda è questa: vale la pena di sacrificare Acquafresca e Gabbiadini sull’altare di uno schema che prevede due trequartisti quando dei  due trequartisti ne è rimasto uno solo? Il Bologna della passata stagione non esiste più: il primo a dirlo è stato Pioli che pare anche l’ultimo a volerne prendere atto. Vero è che non poteva immaginare di vedersi recapitare un altro Di Vaio (Gila, appunto) all’ultimo giorno di mercato, ma per ricalcare il gioco  della passata stagione servirebbe anche il secondo trequartista che se non è  Pasquato e non è neppure Gimenez, men che mai può essere Kone.

Delle due l’una: o Kone gioca per dare una mano al centrocampo e irrobustire il filtro della difesa (che ne ha parecchio bisogno) oppure come attaccante sarebbe meglio che giocasse un attaccante. Acquafresca e Gabbiadini sono troppo simili a Gilardino? E’ vero. Ma sono anche giovani e se nella Roma Destro si è riciclato come spalla di Osvaldo, andando a giocare fuori ruolo come ala destra, può essere lecito chiedere di fare altrettanto ai due attaccanti del Bologna che, altrimenti, sono destinati a diventare, a scelta, <esuberi> o uomini per il prossimo mercato di gennaio.

Dei due, quello con la tecnica migliore sembra essere Gabbiadini. Che gioca nel cuore dell’area avversaria. Anzi, che giocherebbe, visto che nell’Atalanta era chiuso da Denis e nel Bologna da Gilardino. Rischia di trascorrere la sua seconda stagione accontentandosi di quel che gli passa l’Under 21. Chissà che prima di restituirlo alla Juve immacolato, Pioli non gli chieda qualche sacrificio tattico e sai mai che Gabbiadini non dica obbedisco: in fondo, se  contro il Real Madrid l’Inter di Mourinho schierò Eto’o all’ala destra con il compito di inseguire il terzino avversario, anche Gabbiadini potrebbe svolgere il compito di Kone. Con una differenza sostanziale: che mai Kone potrebbe svolgere quello di Gabbiadini.

[Sabrina Orlandi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]