Bologna, il punto prima della sfida con il Cesena

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Rimettere insieme i pezzi del mosaico che si sta disgregando non è semplice. Le forze che dall’esterno tirano verso i lidi sbagliati sono troppe per un Bologna che fisiologicamente ha dato quasi tutto nella testa e nelle gambe.

Non ha contribuito, nell’ultimo mese, la società a garantire la dovuta stabilità ad uno spogliatoio che giocoforza ha iniziato a guardare al domani. Non hanno aiutato nemmeno i fatti di questa settimana, gestiti e raccontati in maniera poco edificante da una parte dell’informazione locale. Ma soprattutto sembra che lo smalto che aveva consegnato questa squadra alle porte di una divertente rincorsa europea, no più tardi di un mese fa, si sia sbiadito.

L’occasione fa l’uomo ladro, volendo. Una vittoria contro il Cesena, di colpo, maschererebbe i tanti problemi che sul Bologna aleggiano consueti perchè la piazza, con questi tre punti, sarebbe serena almeno fino allo scontro col Parma. O forse anche definitivamente, dopo avere in modo sacrosanto storto il naso per le ultime non-prestazioni (Verona poi, imbarazzante davvero). Non è questa la sede per tornare ancora su ribaltoni in panchina (sarà Giampaolo il futuro?), su pass invalidi e su presidenze che si alternano. Piuttosto, è sempre il dato tecnico a regalare le domeniche di pausa (sabato, in questa occasione) fra una polemica e l’altra che a casa Casteldebole non ci si fa mai mancare. E il campo dice che i cesenati, da sempre alla ricerca di una valvola di sfogo socio-geografico in occasione dei match col Bologna, aspettano questo bivio da mesi, dopo la sconfitta dell’andata. Non è più una questione di classifica, a preoccupare i rossoblù, bensì è la dignità da mantenere e la possibilità, domani, di dare un grosso dispiacere a chi crede di venire al Dall’Ara a fare giornata.

Furbo, Malesani, a ripetere i crismi del match di andata. Per cementare di nuovo un gruppo un po’ distratto, da se stesso e dai tanti casini, il mister convoca tutti e se li porta due giorni in ritiro, così magari il calcio giocato torna ad essere all’ordine del giorno. In rifinitura, si riscoprono certi accorgimenti tattici che nel match del Manuzzi di 19 turni fa furono decisivi. Buscè esterno d’attacco, Ramirez punta centrale, Di Vaio libero di svariare. E pure Esposito, che ora come ora ha qualcosa in più sia di Casarini che di Moras come numero due. E finalmente la cerniera Perez-Mudingayi-Della Rocca, fautrice di tanti equilibri e gioie rossoblù fra dicembre e febbraio, dovrebbe essere riproposta dal 1′, con buona pace di certi esperimenti che ultimamente non sono stati produttivi.

Piuttosto clamorosa la risalita verso acque migliori di un Cesena che pareva non aver nulla a che spartire con la A. Aiutato dalla crisi delirante della Sampdoria, l’undici di Ficcadenti non ha mai rinunciato alla lotta e ha pure riaperto nel finale gare già chiuse. A Bologna sale con qualche dubbio in difesa, senza Felipe e Rosina, affidandosi ancora a Bogdani che, in tutte le sue difficoltà, di gol pesanti bene o male ne ha firmati, e a Jimenez, elemento dal maggior tasso qualitativo in una squadra che comunque cerca il giro palla con profitto. Dopo tre scoppole preventivate dai bookmakers, questa settimana il risultato più gettonato alla vigilia è il pareggio, con quote sinceramente molto sbilanciate in questo senso. Serve, e sarebbe ora, la forza di smentirle. Ripartiamo.

[Federico Frassinella – Fonte: www.zerocinquantuno.it]