Bologna-Juventus 0-2: Vucinic-Marchisio bianconeri da scudetto

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logo-bolognaBologna-Juventus non è una partita normale. È una sfida che trascende dalle consuete regole del tifo e del campo, perché manda in fibrillazione i nostri cuori e scatena il nostro orgoglio come nessun’altra, ma allo stesso tempo tende molto spesso a concludersi con episodi che di sportivo hanno ben poco. Lo sappiamo, contro Madama puoi dare l’anima, ma alla fine basta il tuffo di uno Zambrotta o di un Krasic qualsiasi e puff, tutti i tuoi sogni di gloria si trasformano in rabbia e amarezza. E comunque, salvo rare eccezioni, la Juve finisce con l’imporsi in quanto è semplicemente superiore.

I rossoblù arrivano a questo incontro come meglio non potrebbero: tre vittorie nelle ultime tre partite, bel gioco, ambiente carico a mille. Il Dall’Ara infatti è pieno, stracolmo, una meraviglia, da occhi lucidi. Certo, ci sono un po’ troppe fastidiose macchie bianconere ma non importa, perché questa è casa nostra e perché i nostri tifosi urlano il doppio, il triplo. E poi sono più belli, molto più belli, ma questo è sottinteso. L’atmosfera è quella di un match d’alta classifica, non è affatto così ma mi piace pensarlo. Bologna è una grande piazza, una piazza immensa, che meriterebbe sfide di questo genere ogni domenica.

La pacatezza di Pioli contro la strafottenza di Conte, il genio di Diamanti contro l’estro di Giovinco, il cinismo di Gilardino contro i colpi di Vucinic, l’aggressività di Perez contro le geometrie di Pirlo: si parte.

Il primo tempo non è noioso ma nemmeno esaltante, la Juventus gioca sui soliti ritmi altissimi, spinge sugli esterni e pressa a tutto campo, il Bologna alla lunga inizia a risentirne e non sembra brillante come nelle ultime uscite, soprattutto in fase di impostazione. Tutti però danno il consueto 100% e la differenza in classifica fra le due squadre non sembra poi così evidente. La prima occasione è per noi dopo soli due minuti, con Gilardino che viene lanciato in contropiede e si ritrova a tu per tu con Buffon che in qualche modo (più o meno lecito) lo ferma al limite dell’area, poi la sfera arriva a Diamanti ma il suo sinistro di potenza trova la deviazione in corner di Chiellini. Poi, tra il 17’ e il 18’, due brividi: prima Giovinco salta netto Antonsson ma conclude di piatto addosso a Curci, poi Vidal spreca malamente un perfetto lavoro di sponda di Vucinic sparando alto col destro. Al 23’ ci prova ancora il Gila, poi al 30’ Alino, ma le loro conclusioni si perdono ampiamente sul fondo. Nel finale allora sono ancora i ‘gobbi’ a farci tremare, prima con un traversone rasoterra di Padoin che Vucinic non riesce per un soffio a correggere in rete, poi con un’altro tiro alto di Vidal a conclusione di una rapida ripartenza. Si soffre ma si lotta, si combatte a testa alta. Bene così.

Il secondo tempo è decisamente più vivace. Il Bologna si fa subito vivo dalle parti di Buffon con una girata aerea di Antonsson, troppo centrale. Un minuto dopo ci prova Giovinco con un velenoso destro a giro che esce di poco a lato, poi al 6’ Gilardino incorna di testa una perfetta punizione di Diamanti e fa esplodere il Dall’Ara, ma è tutto inutile: fuorigioco evidente, e per fortuna, perché se fosse stata un’invenzione del guardalinee… L’episodio in grado di far svoltare la partita in favore dei padroni di casa viene cancellato in un lampo, così come in un lampo la Juve prende in mano le redini dell’incontro. Il Bologna è stanco, non riesce più a rincorrere e a infastidire gli avversari come nel primo tempo, la lucidità viene meno e Perez rischia di essere espulso per due tackle a centrocampo tra al 12’ e il 15’. Bergonzi estrae il giallo solo nella prima occasione (peraltro rivedibile, perché Diego sembra colpire nettamente il pallone e non Chiellini) e lo grazia nella seconda. L’irritante scoiattolino Giovinco chiama Curci a un grande intervento d’istinto, Pioli intuisce che si sta mettendo male e prova a correre ai ripari passando al 3-4-2-1, con Naldo al posto di uno spento Kone. Sarà una mossa sfortunata.

Al 16’ infatti Marchisio tocca in verticale per Vucinic che si appoggia sul centraline brasiliano, lo aggira e di punta e trafigge Curci. I bianconeri di Bologna e quelli di tutta Italia esultano, uno spettacolo che ci saremmo risparmiati volentieri. I rossoblù provano a imbastire una reazione d’orgoglio e si rendono pericolosi con due colpi di testa di Taider e Gabbiadini, uno ribattuto da un difensore a Buffon probabilmente battuto e uno troppo largo. La Vecchia Signora però chiude i conti al 28’, quando Vucinic e Marchisio si invertono i ruoli: tocco in profondità del numero 9 per il numero 8 che di esterno destro supera Curci e deposita nel sacco. Esultano ancora, i bianconeri, l’equivalente di un calcio in piena bocca.

I ragazzi continuano a impegnarsi, encomiabili, ma a parte una bomba di Diamanti su punizione respinta da Buffon a cinque minuti dalla fine c’è poco da segnalare. La squadra di Conte tiene palla e lascia che il cronometro scorra, è proprio finita. L’allenatore con la capigliatura felina si lascia quindi andare a una delle sue solite esultanze tanto sfrenate quanto irrispettose e Pioli non la prende bene. Lascia perdere Stefano, non ne vale nemmeno la pena. Piuttosto fai come me, tieni pronta nell’armadio una bella maglia del Bayern Monaco, con l’auspicio di poterla indossare trionfalmente tra qualche settimana.

Dunque, in conclusione, cosa rimane di questo sabato sera? Abbiamo perso contro una squadra più forte, la più forte del campionato, perciò è inutile prendersela più di tanto, siamo solo una delle innumerevoli vittime di uno schiacciasassi. La parola ‘vittima’ però non mi piace, perché oggi il Bologna ha combattuto su ogni pallone e ha tentato in tutti i modi di mettere in difficoltà un avversario con pochissimi punti deboli. Sto pensando e ripensando al cambio di modulo operato dal mister sullo 0-0, ma sinceramente non mi sento di muovergli nessuna critica perché in quel momento, nel due contro due, Antonsson e Cherubin stavano soffrendo parecchio contro la vivacità di Vucinic e Giovinco, supportati peraltro dagli inserimenti di Vidal e Marchisio. È vero, Naldo non ha destato le stesse buone impressioni di sei giorni fa contro l’Inter e di sicuro ha le sue responsabilità, ma non mi sento di condannare un ragazzo che è praticamente alle prime armi in Serie A e sembra peraltro avere i mezzi fisici e tecnici per affermarsi a buoni livelli. Probabilmente ci avrebbero fatto gol lo stesso, chissà. Spiace, certo, perché i tre punti li porta a casa la squadra più antipatica del mondo, e perché tutti, dopo le ultime prestazioni, avevamo fatto forse anche più di un pensierino all’impresa delle imprese.

Ora c’è la sosta e ci godremo Diamanti all’assalto del Brasile, sabato 30 riprende il campionato contro gli avversari normali, alla nostra portata. A Udine, contro un altro mostro di simpatia come Guidolin, Alino non ci sarà, ma almeno un pareggio bisognerà strapparlo. Su col morale, loro vincono ‘sul campo’ ma sono juventini. Noi siamo bolognesi, vinciamo nella vita.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]