Catania-Chievo 1-1: errori e delusioni, il pari non accontenta nessuno

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CATANIA – Pareggio che non serve né agli uni né agli altri, dimostrazione ne sono gli ultimi minuti di gara arrembanti ambo le parti. Il Catania palesa i soliti limiti caratteriali una volta in vantaggio, tardivo l’apporto di forze fresche quando sin da inizio gara la formazione rossazzurra andava in sofferenza sulla corsia destra, da dove nasce la rete del pareggio.

Inizio in sordina. Ritmi da riscaldamento, come unici sussulti due fuorigioco sbandierati a Bogliacino, che dribblato Andujar concludeva sul palo (5’), ed a Lopez (8’), che sparava alto da posizione defilata. Quando i ritmi aumentano, restando pur sempre sotto le attese e la godibilità, è il Catania a farsi più presente, lungi dall’esser pressante, nei sedici metri di Sorrentino. Al 10’ il primo tiro della gara, operato da Gomez e seguito spegnersi sul fondo dall’estremo clivense. Quindi buona occasione per Spolli (12’), che manca la conclusione di testa, nell’area piccola, su spiovente calciato da Llama su punizione.

Al 19’ il sinistro di Llama inquadra la porta mancando però in potenza. Brividi 180’’ dopo quando Ledesma , con una finezza di tacco, crea lo spazio giusto per la conclusione di Gomez dal limite dell’area, il rasoterra sfiora il palo alla sinistra di Sorrentino, figlio del Roberto celebre guardiapali del Catania 82’.

Sono le azioni che preludono alla rete. (27’) Ledesma trova luce in area avversaria, ben servito con un preciso filtrante, Mandelli evita l’uno contro uno con Sorrentino strattonando la maglia del numero 8 che frana a terra. Celi non può aver dubbi, rigore ed ammonizione, giusto, non trattavasi di fallo su ultimo uomo. Dal dischetto Lopez batte di potenza Sorrentino, spiazzandolo per giunta.

La rete inibisce parzialmente la concentrazione dei rossazzurri che, se nella prima mezzora poco avevano concesso ai clivensi, adesso ispirano le sortite avversari con errori grossolani. Due ripartenze e tre corner consecutivi sono il prologo alla prima, unica, grossa occasione degli ospiti, che al 36’ vanno al tiro con Bogliacino, sassata dall’interno dell’area sulla quale Andujar sfodera una parata tutta istinto, spedendo in angolo. Quindi i ritmi tornano progressivamente ad abbassarsi fino al termine della prima frazione, scandita da un grossolano errore di Celi su di un fallo da ammonizione, non visto, di Constant su Bellusci.

E’ nel corso della ripresa che i problemi degli etnei, già noti, vengono a galla con maggior evidenza. Un inizio più spigliato dei gialloblu irretisce la determinazione degli undici di casa che arretrano il baricentro fino a difendere la propria trequarti con 10 effettivi . Particolarmente in sofferenza Pesce e Llama, ma è l’intero centrocampo ad andar in difficoltà contro la fisicità e la corsa dei clivensi, che se non presenti si fanno pressanti nella metà campo avversaria.

L’ammonizione di Bellusci, su contropiede del Chievo, e l’uscita avventata di Andujar, su traversone non irresistibile di Constant, sono sintomi dello stato di affanno dei rossazzurri, che non a caso capitolano qualche minuto dopo (’19) quando, dalla destra, Pellissier è lesto a divincolarsi dalla marcatura e svirgolare all’angolino, dove Andujar non può arrivare, un traversone basso. Compromesso il vantaggio Giampaolo cambia, tirando via l’impalpabile (20’) Llama, divenuto controproducente da inizio ripresa, non riuscendo a dar velocità né alle ripartenze né alle chiusure. Quindi è l’infortunio a costringere Pesce, in vistoso calo rispetto ai primi 45’, ad uscire dal campo. Con Martinho e Mascara il Catania ritrova profondità, nonostante, sbilanciandosi, si esponga alle ripartenze avversarie.

Al 26’ un colpo di testa di Spolli si spegne sopra la traversa. Gli equilibri, prima favorevoli al Chievo, si bilanciano. Reciproche schermaglie, Andujar costretto due volte all’uscita, Sorrentino provvidenziale su azione insistita di Lopez, al 36’, che conclude addosso all’estremo clivense dopo aver seminato due avversari in area e preferito quindi il tiro ad un più sagace passaggio al centro per Mascara. Prima occasione della gara, che si conclude, per il Catania, al 47’, con la stoccata di Augustyn, di testa, sulla quale Sorrentino si supera, mandando in angolo.

Fischi del pubblico ad accompagnare la squadra negli spogliatoi. Brutta prestazione dal punto di vista atletico e mentale dei rossazzurri che non paiono ancora fuori dal tunnel imboccato a cavallo tra il 2010 ed il 2011.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]