Catania: e qui comando io …

207

Cominciamo mettendole accanto, queste le dichiarazioni dei due massimi dirigenti etnei.

Intervenuto telefonicamente all’interno della trasmissione “Sala Stampa”, in onda su Antenna Sicilia, l’addì del Catania, Pietro Lo Monaco parla della sconfitta contro la Lazio ed anche e soprattutto dello sfogo del presidente Pulvirenti nel dopo gara (“Abbiamo rasentato il ridicolo, non ho visto una squadra ma undici uomini sguinzagliati in campo”, ndr):

“Il nostro presidente parla da tifoso, ma certe considerazioni sono controproducenti dopo una sconfitta come questa ed in una situazione di classifica come la nostra […] Per questo leggo le parole del Presidente come dettate più dall’amore per il destino di questa squadra che per lo sconforto seguente alla sconfitta in sé e per sé. Ma è sbagliato da dirigente commentare in quei termini”. Pietro Lo Monaco (Catania – Lazio) 17/04/2011.

A questa, va aggiunta la trascrizione di quanto detto, sempre dall’addì, in previsione della sfida stessa contro la Lazio, poi persa malamente, durante la settimana di allenamenti che la precedette:

“Simeone è l’allenatore del Catania, ma non tratteniamo nessuno controvoglia. A tempo debito affronteremo il discorso. Maxi Lopez e Silvestre meritano di giocare in una squadra altamente competitiva. Se arriveranno offerte da club importanti abbiamo il dovere di prenderle in considerazione. L’anno scorso abbiamo confermato tutti, nel prossimo, se ci dovessero essere offerte serie, è giusto lasciarli andare. Non sono giocatori arrivati ieri, ma da due tre anni. Quest’anno vendiamo anche i piedi dei tavolini. Se su venticinque giocatori dovessimo avere venticinque richieste, venderemmo venticinque giocatori. Tutti tranne Biagianti e Llama. Esagero per far capire che, chiunque volesse cogliere opportunità diverse, verrebbe accontentato. Ora però quel che è importante è chiudere bene, il più in alto possibile, dopo faremo tutti i discorsi. I nomi di mercato sono frutto dell’inventiva dei giornalisti. Non esiste una società che ad oggi stia facendo mercato. Il nostro obiettivo futuro è cercare giocatori o in casa nostra o nel panorama europeo e non più argentino. Pietro Lo Monaco (13/04/2011).

Dice e non dice, ma su precise domande. Del resto, con l’addì in sala stampa chiedere del mercato è obbligo per un giornalista, rispondere è cortesia ma anche necessità per non ridurre il lavoro della stampa a poche e ridondanti righe.

Un solo commento: Per Catania non è certo una novità, vedi gli addii di Vargas e Martinez, anticipare cessioni programmate.

Adesso è l’ora del Presidente Pulvirenti, che tiene a sottolineare soprattutto il suo ruolo di dirigente, e Presidente:

“Penso che qualsiasi dirigente, di qualsiasi squadra di calcio, in questo momento del campionato, con gli obiettivi non ancora acquisiti, se ha un briciolo di amor proprio, di dignità, non parla di mercato, e se lo fa lo fa solo per mettersi al centro dell’attenzione. Non è il momento di affrontare notizie di mercato né anticipare chissà che cosa. Siccome io, oltre ad essere un dirigente sono il Presidente di questa squadra, e sottolineo il Presidente: non lo faccio.

Sottolineare di essere “il presidente” non dovrebbe essere necessario in condizioni normali, a meno di voler rimarcare dei confini, che il tempo, o chi per esso, fanno percepire, a chi parla, troppo sfumati.

Insomma, pur mantenendosi sul generico, il Presidente detta disposizioni nuove e ne ricalca di vecchie: Non vuole che si parli o anticipi nulla di mercato, e ci tiene a rimarcare di essere, oltre che un dirigente, il Presidente di questa società: niente di meno, e niente di più, perché di più non potrebbe esserci.

Astio, dissidi, divorzi imminenti? Niente di tutto questo. Inutile montare casi, è solo la normalità: Qui comanda lui. Se dispone, gli altri eseguano. Se delega, gli altri dispongano. E se a qualcuno non fosse chiaro: “Parrami soggira e sentimi nora”.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]