Catania, il punto: quale atteggiamento per non perdersi d’animo?

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logo-cataniaRialzare la testa. Come segno di coraggio. Come segno di lucidità: perdere contro Chievo e Genoa non rappresenta un passo indietro, semmai un’occasione mancata. L’ennesima, e certo duole. Ma la classifica racconta che ce ne saranno altre: sin dalla prossima domenica. Dice che ognuna di queste potrebbe risultare determinante alla fine del campionato, al fine della salvezza. Qual è dunque l’atteggiamento giusto da mostrare?

Chi non ha nulla da perdere, chi non ha riposto nel bene del Catania interessi o sentimenti, può anche divertirsi ad affondare il dito nella ferita anziché solo indicarla. Ma chi ha riservato al Catania anche solo un pezzettino di cuore, o della propria quotidianità. quella ferita potrebbe e saprebbe come curarla. In campo come sugli spalti, davanti ai propri amici come sui giornali: sono coraggio e lucidità e muovere la volontà di curarla o meno.

Come? Dimenticando il metro di giudizio e le ambizioni passate, per non lasciarsi a facili entusiasmi o premature tragedie; Accettando (senza arrendersi) le difficoltà, per non offrire all’avversario i propri punti deboli; Sfruttando ogni occasione, senza aver anche i rimpianti come ostacoli; Fortissimamente crederci fino all’ultima giornata, perché crederci non costa nulla, non crederci può costare tantissimo.

Darsi per vinti è sedersi sulle proprie paure. É aggiungere difficoltà soggettive a quelle oggettive che richiedono già per la salvezza una vera impresa. Le forze in campo quelle sono, e quelle resteranno. Ciò che può ancora cambiare, la sola forza che può aiutare, far la differenza, è la forza d’animo. Forza! É ciò che va allentato dentro e fuori Torre del Grifo. Nessuno è costretto, tutti possono farlo: salvare il Catania, dodici occasioni per riuscirci.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]