Catania, il punto: una sosta che non aiuta

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logo-cataniaCATANIA In assenza di risultati si cercano spiegazioni, o conforto. Tra le spiegazioni confortanti ascoltate in questo balbettante inizio di stagione, la più convincente riguarda la necessità degli “ultimi” arrivati, e sono tanti, e son finora i più utilizzati, di adattarsi al modulo, ai movimenti dei compagni, di far propria l’identità della squadra, in una sola parola di amalgamarsi dentro e fuori dal campo. Per questo arriva la sosta. Ma in questo, la sosta, non aiuterà per niente il Catania.

Quindici giorni a disposizione, sette senza l’assillo dell’impegno domenicale. Tempo utile, utilissimo per far gruppo. Se solo il gruppo fosse stato tutto presente. Purtroppo per Maran, la pausa per le nazionali è tale perché non è pausa per i nazionali. Di nazionali il Catania ne ha ben cinque, di questi quattro sono “nuovi”, due “ultimi” arrivati. Giocatori come Biraghi, Plasil e soprattutto Tachtsidis. I più utilizzati. Due su tre indicati a sostituire capisaldi come Marchese e Lodi. Col greco che più di tutti avrebbe potuto sfruttar la sosta per aggiustare l’intesa con i compagni, quel che manca, quel che serve, il difetto che lo fa esser timido ed impreciso nella giocata, ciò che gli fa beccar fischi.

Di lavorare, nei prossimi quindici giorni si dovrà lavorare. Non avendo i nazionali, Maran non potrà che concentrarsi sulle risorse a sua disposizione: infortunati e fuori condizione. Lavoro a volontà, per dare risposte che siano anche soluzioni. Come al problema dei pochi goal segnati. Centravanti: Bergessio gioca con una caviglia in disordine dalla botta ricevuta col Parma; Catania sa che un Bergessio al 60% della condizione fisica in campo vale il 10% del giocatore che è. Lopez, talmente in forma da preferirgli Bergessio e nemmeno convocarlo contro il Genoa; con un mese circa di lavoro individualizzato lo staff atletico conta di riportarlo in condizione. C’è di buono la volontà condivisa del giocatore di tornare un giocatore utile alla squadra. Leto, troppe aspettative su di un giocatore fermo due anni. Ha bisogno di giocare per entrare in condizione, ma per giocare in un Catania in stato di necessità deve essere in condizione. Barrientos, contro il Parma ha giocato con le infiltrazioni di antidolorifici. Una settimana lo ha aiutato a recuperare almeno la capacità di calciare. Le prossime due serviranno a riaverlo al meglio.

Secondo, e di risoluzione non meno attesa, il problema centrocampo: Izco, infortunatosi alla seconda, contro l’Inter. Nelle ultime due gare ha stretto i denti, ma questo non ne ha aiutato il pieno recupero. La grinta e l’ordine che l’argentino sa dare sono indispensabili. Almiron, il miglior giocatore del precampionato, ko a pochi giorni dall’esordio. Come ad ogni inizio di stagione attraversa il periodo di stanca o di carica, per gli ottimisti. Infine difesa: Spolli, tra i migliori interpreti dell’inizio di stagione, stiramento. C’è ottimismo sul suo recupero. Peruzzi, terzino destro giunto a Catania infortunato. Ha iniziato l’inserimento in gruppo. Lista completata: sette giocatori, sette obiettivi, quindi giorni di tempo.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]